La storia di Mesola

La storia di Mesola

 

Ariano, insieme a Bosco Mesola, Italba, Massenzatica, Monticelli, Santa Giustina e il capoluogo, costituisce il Comune di Mesola.

Il toponimo di Mesola, "media insula" (da cui poi nel Medioevo Mensula), indica come origine e sviluppo di questo territorio siano legati al delicato equilibrio tra terra e acqua.

Zona abitata fin dal I° secolo d.C. Si sviluppa con le bonifiche estensi, Alfonso I d'Este (1533 - 1597) edifica il Castello-Delizia (1578), dove il duca soggiornava durante le battute di caccia nel bosco della Mesola, a sud nell'abitato, ancora oggi riserva per cervi, lepri, fagiani, e altri animali.

Mura originarie progettate per 11 Km di sviluppo (fino allo sbocco a mare di Torre Abate) e studi recenti dimostrerebbero che il duca intendesse fondare qui una grande città-emporio, in competizione con Venezia.

Il complesso architettonico del Castello di Mesola venne edificato intorno al 1578 per volere di Alfonso II d'Este, su un progetto di Marcantonio Pasi.

Sono gli ultimi anni di splendore del ducato ferrarese; alla morte dei Alfonso II, per mancanza di eredi maschi, il patrimonio viene devoluto allo Stato Pontificio.

Piuttosto che baluardo per la difesa dei traffici fluviali al confine con la Repubblica di Venezia, è più suggestivo pensare al Castello come "l'ultima delizia" voluta dal duca in onore della sua sposa Margherita Gonzaga, per ospitare la Corte, che qui si sarebbe dedicata ad ameni svaghi e a imponenti cacce e pesche nella foresta circostante e sul litorale.

Agli equipaggi e al personale di sevizio erano riservate le due ali di edifici minori aperti sulla corte a formare un ampio semiottagono di portici. Racchiuso dagli edifici porticati, si erge l'imponente palazzo segnato dalle quattro torri merlate. Il complesso architettonico comprendeva un'imponente cinta muraria lunga ben 11 chilometri che inglobava anche la chiavica dell'Abate, sbocco a mare della grande impresa di bonifica estense. Mesola presentava dunque un apparato fortificato imponente, tale da sembrare ingiustificato per una tenuta dedicata solo al divertimento. Ed infatti studi recenti dimostrerebbero che l'edificazione di una "Delizia" a Mesola fosse il paravento di un progetto ben più ampio ed ambizioso: creare alle foci del Po una grande città emporio, in competizione con Venezia, per il controllo dei commerci adriatici verso l'entroterra, e da un punto di vista urbanistico sarebbe risultata la più grande città di nuova fondazione del Rinascimento italiano. Ma prima i dissesti finanziari, poi la morte senza eredi di Alfonso II, impedirono la realizzazione del progetto urbanistico.

Infine il taglio di Porto Viro, cioè la deviazione verso sud del tratto terminale del Po, realizzato dai Veneziani (1599 - 1604) per impedire l'interramento della laguna, sconvolse l'assetto del Delta, determinando il processo di allontanamento di Mesola dal mare.

Oggi, restaurato ed adibito ad uso pubblico, il Castello è sede del Centro Visita del Parco Regionale del Delta del Po ed ospita attività congressuali ed espositive.

Il Gran Bosco della Mesola, o Boscone, rappresenta con i suoi 1058 ettari la più estesa area boschiva del ferrarese e certamente la più rilevante dal punto di vista naturalistico: l'esempio più cospicuo di "bosco termofilo planiziale litoraneo", testimonianza delle antiche foreste che vegetavano un tempo lungo la costa adriatica, originatosi probabilmente nell'alto medioevo su cordoni dunosi formati dal Po di Goro e dal Po di Volano.

Per il suo notevole interesse vegetazionale, che presenta sia specie termofile, tipiche della macchia mediterraneo, che mesofilo-igrofile, ma soprattutto per la varietà e peculiarità della fauna: in primo luogo la popolazione di cervi autoctoni (ultimo nucleo degli antichi cervi della Padania), il Bosco della Mesola è dal 1977 Riserva Naturale.

Le visite sono possibili in un'area dedicata al pubblico di circa 100 ettari, nella quale sono segnalati alcuni itinerari consigliati, con differenti tempi di percorrenza.

Con un normale equipaggiamento per escursioni in campagna sono possibili interessanti e salutari passeggiate lungo i sentieri interni a piedi o in bicicletta. E' consentita la colazione al sacco all'interno della riserva. La durata della visita è facoltativa, precisando comunque che la riserva naturale è aperta dalle ore 8:00 alle ore 16:00 durante il periodo di ora solare e dalle ore 8:00 alle ore 18:00 durante il periodo di ora legale.

Visite straordinarie accompagnate dal Personale del Corpo Forestale dello Stato nelle aree di norma precluse al pubblico (Corte Ducale, Stradone maestro, Taglio della Falce, Parco delle Duchesse, Stradone Mezzogiorno), vengono effettuate nei giorni di Pasquetta, 25 Aprile e 1° Maggio.

Inoltre , nei giorni di apertura è possibile effettuare escursioni guidate lungo un itinerario che attraversa l'intera area del bosco con un automezzo scoperto. Per informazioni su questo servizio rivolgersi all'Ufficio Informazioni Turistiche del Comune di Mesola (tel. 0533/993358) che dispone anche di guide naturalistiche.

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