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L'Abazia di Santa Bona a Vidor

Notizia del 24/01/2015

Il comune di Vidor si estende nella parte occidentale del Quartier del Piave e comprende le frazioni di Colbertaldo e Bosco di Vidor. Abitata fin dalla preistoria, come documentano alcuni ritrovamenti, divenne importante in epoca medievale grazie al suo porto fluviale, al castello e all'abbazia, costruita nel 1100, grazie alla presenza della nobiltà feudale. Nell'ottocento Vidor vide uno sviluppo industriale con fornaci di laterizi, officine meccaniche e le celeberrime filande Zadra. Durante la prima guerra mondiale Vidor fu in prima linea: il ponte fu fatto saltare e il paese fu quasi totalmente distrutto, provocando l'emigrazione di molti uomini verso paesi più ricchi. Attualmente questa zona è intensamente coltivata e segnata da uno sviluppo edilizio che ha radicalmente mutato il paesaggio. Oggi Vidor è conosciuto anche per la produzione vitivinicola.

L'abbazia Di Santa Bona

La chiesa del complesso abbaziale, caratterizzata dalla sobrietà e dalla semplicità tipiche dello stile romano, ha un'unica navata con due altari laterali dedicati rispettivamente a San Benedetto e a San Girolamo. L'altare maggiore risalente, risalente al 1592, custodiva al suo interno le reliquie della santa egiziana Bona, da cui il nome dell'abbazia stessa. A causa dei danni provocati dalla 1° Guerra Mondiale alla chiesa e ai suoi arredi, le venerate spoglie furono trasferite a Verona, fino al completamento dei restauri, avvenuto nel 1940. Poterono quindi tornare nella chiesa di Santa Bona, dove vennero accolte con solenni cerimonie.La base del campanile risale al XIII° secolo, mentre la parte superiore è stata completamente ricostruita.Fondata tra 1106 e il 1110, l'abbazia di Santa Bona deve le sue origini alle consistenti donazioni di alcuni crociati appartenenti appartenenti alla nobiltà vidorese ai monaci benedettini. Il complesso monastico, al cui complesso primitivo appartengono la chiesa, il campanile, il chiostro, la sacrestia e la sala del capitolo, divenne ben presto il fulcro dell'intensa opera di bonifica che interessò l'intera zona in epoca medioevale.Le compromissioni con il potere politico e la cattiva condotta di alcuni abati fecero venir meno l'autorità e la fama del monastero, che già nel corso del Trecento era considerato luogo nel quale si conduceva vita dissoluta, come confermato poi da un'ispezione.Oggetto d'interesse di svariate famiglie nobiliari della provincia, l'abbazia venne presto affidata in commenda, fino ad arrivare alla definitiva soppressione nel 1773. I suoi beni vennero messi all'asta ed acquisiti dal nobile Niccolò Erizzo, che, con i suoi eredi, provvedette poi anche alla ristrutturazione e all'ampliamento del complesso abbaziale.Semidistrutta dai bombardamenti della I° Guerra Mondiale, l'abbazia di Santa Bona venne radicalmente ristrutturata e venduta alla famiglia da Sacco, che ne detiene tuttora il possesso.Per la sua bellezza e valore, il complesso monastico fa parte del patrimonio storico ed artistico della regione Veneto.

Il Chiostro Dell'abbazia Di Santa Bona

Il chiostro dell'abbazia di Santa Bona è costruito su pianta quadrata, chiuso ai lati da muretti che sorreggono una serie di colonne in pietra dotate di capitelli che si differenziano per la varietà dei motivi decorativi. Particolari sono le quattro colonne angolari, che per gli elementi decorativi ricordano quelle del monastero di Follina. La parte sud è abbellita dalla presenza di un grande affresco del Quattrocento che rappresenta "La Vergine in trono con Gesù benedicente fra San Giovanni Battista e San Girolamo".

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