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La storia dell'Ecomuseo delle Acque del Gemonese

Notizia del 11/01/2015

Nel 2000 il Comune di Gemona del Friuli e la Cooperativa Utopie Concrete beneficiano di un finanziamento di Prealpi Leader – GAL del Gemonese, vincendo un bando indetto per sostenere progetti di turismo sostenibile incentrati sulle risorse territoriali locali. Il progetto specifico, denominato “Centro di Educazione Ambientale Mulino Cocconi“, comporta l’allestimento ad Ospedaletto di Gemona di un Laboratorio per la didattica e l’educazione ambientale con annesso Museo dell’arte molitoria e Centro di documentazione, finalizzato alla valorizzazione e promozione dell’intero comprensorio del Gemonese con un ecomuseo.

Per la prima volta il modello ecomuseale viene introdotto nel panorama regionale: si configura come una concezione avanzata di museo del territorio, nel quale attraverso l’interpretazione di documenti, manufatti, edifici e testimonianze orali viene definito un percorso di lettura del territorio stesso. L’iniziativa ha come obiettivo “il recupero del valore della natura, del paesaggio e della memoria legati alla presenza e all’utilizzo dell’acqua nel comprensorio del Gemonese, il tutto finalizzato alla promozione di un ecomuseo”.

Nel 2003 l’ecomuseo viene invitato a partecipare al primo incontro nazionale degli ecomusei a Biella e viene inserito nel catalogo “Ecomusei. Guida europea”, curato da Maurizio Maggi ed edito da Allemandi.

Nel 2004, in occasione del primo convegno regionale sugli ecomusei “Il territorio racconta”, si costituisce l’Associazione CEA Mulino Cocconi con lo scopo di promuovere e gestire l’ecomuseo e di coinvolgere attivamente la popolazione locale. L’Ecomuseo delle Acque sottoscrive la Dichiarazione di intenti di Sardagna (Trento), che definisce le finalità e gli obiettivi che un ecomuseo deve perseguire, ed entra a far parte della Rete europea degli ecomusei Mondi Locali. Nel frattempo al progetto ecomuseale aderiscono con apposite convenzioni, oltre a Gemona, i comuni di Artegna, Buja, Majano, Montenars e Osoppo.

Nel 2006 l’Ecomuseo delle Acque del Gemonese è riconosciuto di interesse regionale ai sensi della L.R. n. 10 del 20 giugno 2006 “Istituzione degli Ecomusei del Friuli Venezia Giulia”.

Nel 2009 l’Ecomuseo delle Acque del Gemonese è promotore della Rete regionale degli ecomusei del Friuli Venezia Giulia. Assieme agli ecomusei Lis Aganis e Val Resia sottoscrive un protocollo di intesa che istituisce un tavolo di coordinamento tra gli ecomusei riconosciuti dalla L.R. 10/2006, con l’obiettivo di ottimizzare le risorse, favorire lo scambio di esperienze e il trasferimento di buone pratiche, promuovere occasioni di confronto e di dibattito su temi e problematiche riguardanti il modello ecomuseale quale strumento privilegiato per lo sviluppo sostenibile del territorio, concertare le iniziative e le azioni comuni da intraprendere a livello locale, regionale e nazionale. Oggi fanno parte della rete anche gli ecomusei Mistîr di Paularo, Val del lago e Territori.

Nel 2010 l’Ecomuseo delle Acque festeggia i suoi primi 10 anni con un’iniziativa di respiro europeo. Nei Comuni di Gemona del Friuli, Buja, Artegna e Montenars vengono organizzati incontri, dibattiti e seminari che coinvolgo varie realtà ecomuseali italiane aderenti alla rete Mondi Locali ed europee. All’incontro introduttivo “Ecomusei e patrimonio” partecipa anche Hugues de Varine.

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