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Spoleto – Norcia, il passato di ferro e la nuova vita verde e sostenibile

Notizia del 11/01/2015

Un excursus lungo le incubazioni, la vita di ferro, la lunga conservazione, e la nuova vita della Ferrovia Spoleto Norcia. E qualche istruzione per l'uso, anzi la gestione del riuso della ex strada ferrata. Le attività che i soggetti decisori hanno sviluppato prima durante e dopo il treno: dall'idea della ferrovia, all'avvio del servizio, dal recupero post bellico degli stabili e del materiale rotabile, alla chiusura e smantellamento, dalla custodia dei beni lunga quasi mezzo secolo condotta dalla società ultima esercente il servizio ferroviario, fino ai piani di recupero.

stazione spoleto norciaPoi il Decreto del Ministero dei Beni Culturali emanato nel 2001 che tutela la ex strada ferrata e la concessione dal Demanio alla SSIT- Umbria Mobilità, per la messa in sicurezza di tracciato ed immobili. Ed infine i lavori per il recupero della fruibilità di tracciato, fabbricati e per l' accesso alla "memoria storica" della ferrovia. Il "verde" come prima scelta per la conservazione del patrimonio (paesaggistico e archeologico industriale) collettivo; le varie attività del recupero culturale come necessità di identificazione della "linea" mirate ai nuovi progetti di sviluppo. Dopo l'apertura di 34 dei 52 chilometri, avvenuta questa estate, i primi passi della nuova vita veri e propri test di attrattività per testare le possibilità di successo di un riuso locale e turistico con i numeri che rendono utile anche la gestione del Percorso di Mobilità Dolce. La necessità di rendere strutturale, in sintonia con le istituzioni locali, la gestione per la conservazione, il completo riuso fisico e culturale di questo bene che leghi le attività patrimoniali dell'infrastruttura alla sua nuova declinazione volta allo sviluppo del turismo lento e della custodia e fruizione della identità territoriale.

Paolo Capocci, Res. Spoleto Norcia

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