Notizia del 10/11/2013
Isola, vivace e movimentata cittadina turistica sul litorale sloveno, vi invita a vistarla. Le vie del centro storico parlano della sua ricca storia. L'area dove oggi si trova il centro storico, una volta era un'isola. La tradizione della pesca ancora oggi presenta un ruolo importante dell'offerta turistica di Isola, sopratutto legata alla gastronomia locale.
Potete visitare l'entroterra sui sentieri andando in bicicletta, a piedi oppure sul cavallo.
Isola o anche Isola d'Istria (in sloveno Izola) è un comune di 15.952 abitanti della Slovenia sud-occidentale, lungo la costa del Mare Adriatico.
Storia
I primi insediamenti sorti nel territorio comunale di Isola risalgono all'epoca romana, quando venne costruito il porto di Haliaetum, a sud-ovest dell'attuale centro storico.
La città di Isola venne fondata da profughi aquileiesi su una piccola isola nel VII secolo e, a partire dall'IX secolo, fu controllata dalla Repubblica di Venezia. L'insediamento fu menzionato per la prima volta come Insula nel 932 d.C. in un documento noto come Liber albus.
Soltanto nel 1267 il territorio divenne parte della Repubblica di Venezia e gli oltre cinque secoli di dominio veneziano hanno lasciato un'impronta indelebile alla cittadina istriana. La sua base economica venne gravemente danneggiata quando Trieste divenne il principale porto della regione e la peste la colpì nel XVI secolo. La parte veneziana della penisola istriana venne ceduta al Sacro Romano Impero Germanico nel 1797, a seguito del Trattato di Campoformido, fino al periodo Napoleonico, in cui divenne parte delle Province Illiriche dal 1805 al 1813.
Durante l'occupazione francese all'inizio del XIX secolo, le mura cittadine vennero abbattute e usate per colmare il canale che separava l'isola dalla terraferma. Nel 1813 il territorio di Isola, insieme a quello del resto della regione, venne annessa all'Impero d'Austria, fino al novembre del 1918, quando la Venezia Giulia e il Trentino-Alto Adige furono assegnati al Regno d'Italia. In seguito alla scoperta di sorgenti termali, avvenuta nel 1820, la cittadina divenne una meta turistica di notevole interesse sotto il dominio asburgico. Tra il 1902 e il 1935 fu in esercizio la ferrovia a binario singolo nota come Parenzana, che collegava Parenzo con Trieste.
Nel settembre del 1943, la città passò sotto il controllo tedesco, fino alla fine di aprile del 1945, quando fu occupata da un'unità navale[di quale nazionalità?] proveniente da Capodistria. Fu una cittadina di lingua cultura e popolazione a maggioranza italiana sino all'esodo forzato e massiccio tra il 1953-1956 della maggior parte della sua popolazione, seguito al Memorandum di Londra del 1954 che assegnava la cittadina all'amministrazione jugoslava, insieme all'intera Zona B del Territorio Libero di Trieste. Da questa fu annessa definitivamente con gli accordi italo-jugoslavi del Trattato di Osimo nel novembre del 1975.
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