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Notizia del 26/09/2007
Territori da salvare, territori da valorizzare, eccellenze da promuovere. Ma soprattutto territori da “conoscere”, nella loro specificità, plusvalenza, poliedricità di aspetti e aspettative e ancora territori da “far conoscere” nella loro interezza. E per interezza si intende la totalità di quelle peculiarità che fanno di un territorio un ambito unico di per se stesso, differente da ogni altro ambito proprio perché diverso nell’essenza. Ogni territorio, o meglio, ogni ambito territoriale, è contornato da una sorta di aura magica che ne esalta la bellezza, la ricchezza, la potenzialità. Attenti e abili sono coloro che ne sanno cogliere i messaggi e hanno la voglia e la capacità di renderli noti ai meno arguti. Un po’ questo il leitmotiv da sviluppare nel corso della manifestazione che si è svolta a Candia Canavese il 21 settembre, organizzata dall’Associazione Amici della Chiesa di Santo Stefano in collaborazione con l’Ente Parco Provinciale del lago di Candia, finalizzata a far conoscere una realtà religiosa di epoca romanica ancora troppo poco nota ai più. Molte le personalità intervenute (rappresentanti della Provincia di Torino, della Regione Piemonte, delle associazioni territoriali, Amministratori locali e dei Comuni limitrofi), molti i discorsi scaturiti dai singoli interventi, purtroppo poco tratteggiate le linee concrete di intervento.
“Sicuramente è la prima volta che Candia ospita tutti assieme tanti personaggi della Politica Nazionale, Regionale, Provinciale e locale – ha sottolineato Mario Mottino, Presidente dell’Ente Parco del Lago di Candia - Una soddisfazione personale grande che viene dal modo di operare e nel credere che la comunicazione, il curare i rapporti con tutti in modo chiaro e corretto e la partecipazione ai vari eventi a cui vengo invitato, alla fine ripagano dei sacrifici, e penso che se non si vogliono fare sacrifici non bisogna aspirare o continuare ad avere cariche/posti di prestigio, e vengono ampiamente contraccambiati. Un grande ringraziamento va agli espositori dei prodotti tipici, che hanno voluto deliziare i presenti anche con preparazioni assai curate e apprezzate che vanno ad unirsi allo spirito di valorizzazione di un luogo e di uno scenario che ritengo abbia pochi eguali sul territorio, ma sino ad ora poco promosso e che ora con l’aiuto dell’Associazione Amici di Santo Stefano e dell’Ente Parco saprà rivalutarsi e cogliere tutte le opportunità di crescita”. Un messaggio, quello esternato attraverso le parole del Presidente Mottino, che fa ben sperare per il futuro e che auspichiamo per il Canavese non vada ad aggiungersi a quella moltitudine di messaggi di promozione verbalizzati un po’ ovunque, poi in realtà purtroppo solo in piccola parte o in poche realtà concretizzati. Una riflessione forse a questo punto non giunge inopportuna: non è sufficiente ribadire che “abbiamo” beni, realtà, valenze da custodire più o meno gelosamente e da proporre (o meglio esporre), è arrivato il tempo di considerare le eccellenze di un territorio come un bene prezioso da condividere con gli altri, in un’ottica di promozione vera, fatta innanzi tutto di conoscenza e presa di conoscenza delle medesime.
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