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Cantine aperte, ma non per tutti

Notizia del 26/05/2013

Torna in tutta la Valle la kermesse enologica. Lieve calo delle partecipazioni.

alessandro mano

Torna Cantine aperte, la manifestazione organizzata dal Movimento turismo del vino nelle sedi di venti produttori di tutta la Valle. È la 21ª edizione. Nel Movimento turismo del vino, presieduto in Valle da Vincent Grosjean, è in corso una riorganizzazione: Cantine aperte è stata confermata, ma con un calo delle cantine partecipanti e un’organizzazione che è per intero nelle mani dei produttori.

 

Per il pubblico, l’unico costo sarà quello per il bicchiere di vetro, che si potrà acquistare in tutte le aziende e consentirà le degustazioni gratuite in tutte e 19 le «crotte» aperte. Gli 8 euro richiesti saranno devoluti in beneficenza all’Aism, l’associazione per la lotta alla sclerosi multipla. Le 19 cantine che ospiteranno sei cooperative e 14 produttori saranno aperte dalle 10 alle 18. Cantine aperte si svolge alla Cave du vin blanc a La Ruine di Morgex, alla Co-Enfer di Arvier, alla cooperativa La Kiuva di Arnad, alla Crotta di vegneron di Chambave, alle Caves cooperatives di Donnas e alla Cave des 11 communes di Aymavilles. I produttori privati aderenti sono la Maison Vevey di Morgex, Lo Triolet di Introd, le aziende Château Feuillet, Di Barrò e La Source di Saint-Pierre, le aziende Clos Blanc e Le Clocher a Jovençan, la Maison vigneronne Frères Grosjean di Quart, l’Institut Agricole Régional e la Maison agricole D&D di Aosta, La Vrille di Verrayes e l’azienda Dino Bonin di Arnad. La new entry dell’edizione 2013 è la Crotta di Tanteun e Marietta di Federico ed Emiro Marcoz, che ha aperto i battenti da pochi mesi in via Vevey, ad Aosta, e presenta i vini della sua prima vendemmia; al suo interno ospiterà anche l’azienda Di Francesco-Gasperi Vini e spiriti di Saint-Pierre.

 

L’Institut Agricole approfitterà di Cantine aperte per una degustazione di quattro vini ottenuti con assemblaggi di vitigni valdostani, in prevalenza Fumin e Petit rouge, per scegliere il preferito che potrà entrare in produzione. L’Iar farà degustare i suoi bianchi e rosé, che dalla vendemmia 2012 sono vinificati in assenza di ossigeno.

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