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Notizia del 19/05/2013
Tranvia Padova-Malcontenta-Fusina
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Tranvia Padova–Fusina/Mestre
Era una linea di tram extraurbana costruita per collegare in maniera capillare Padova, le frazioni e i paesi del circondario con Venezia. Era a scartamento normale, mentre la trazione inizialmente era a vapore ed in seguito divenne elettrica a corrente alternata.
Storia
La tranvia Padova–Fusina con diramazione da Malcontenta a Mestre, detta anche il trenino del Brenta, venne realizzata in tempo abbastanza breve ed attivata il 14 settembre 1885 tra Malcontenta e Mestre, l'11 novembre dello stesso anno tra Padova e Fusina.
La concessione venne rilasciata alla Società delle Guidovie Centrali Venete (GCV) che era una azienda il cui controllo societario era in mano alla Società Veneta (SV) di Padova. Essa istituì il servizio con trazione a vapore utilizzando le locomotive tranviarie a due assi accoppiati che rimorchiavano alcune vetture, anch'esse a due assi nella composizione tipica dell'epoca.
La tranvia venne costruita a scartamento ordinario con capolinea a Fusina e a Mestre; i due tronchi si diramavano a Malcontenta. A Fusina, il tram trovava pronta coincidenza con i battelli per Venezia gestiti sempre dalla SV.
In conseguenza dello sviluppo rapido delle esigenze di trasporto dell'area padovana, interessata da un crescente sviluppo industriale ed economico, la trazione a vapore venne presto sostituita dalla trazione elettrica a corrente alternata a 6000 volt e venne rimodernato anche il materiale rotabile e l'armamento. L'esercizio regolare elettrico cominciò il 19 maggio 1909, non senza inconvenienti dato che si trattava di una delle prime utilizzazioni in Italia del sistema monofase ad alta tensione. A Padova la linea terminava alla stazione Santa Sofia, posta di fronte all'autostazione in servizio fino al 2009. Qualche anno dopo la società otteneva l'autorizzazione a costruire la tratta urbana, fino piazza Garibaldi; questa linea, tuttavia, per ragioni di sicurezza fu autorizzata a tensione ribassata a 600 volt e rimase in opera fino al 1928 quando venne soppressa causando un calo d'utenza. Negli anni trenta venne studiata la possibilità di filoviarizzazione della linea per permettere il prolungamente della relazione fino a Venezia, in piazzale Roma, sfruttando la rete filoviaria mestrina. Venne pertanto posato un breve tratto di bifilare su cui testare un filobus di Milano; la stessa vettura venne inoltre più volte trainata da un autocarro lungo tutto il percorso. L'esito delle prove convinse la SV a convertire la linea: vennero ordinati una serie di filobus alle Officine Meccaniche della Stanga ma l'inizio della seconda guerra mondiale bloccò il progetto che non venne mai attuato.
Il tracciato della tranvia, di 36 km fino a Fusina, seguiva pedissequamente la sede stradale per quasi tutto il percorso; solo per poco più del 10% era in sede propria. Questo fatto, assieme all'aumento del traffico su strada e anche per la presenza di una linea ferroviaria gestita dalle FS, determinò la fine della tranvia che fu ufficialmente soppressa il 1º febbraio 1954 e sostituita da un'autolinea gestita sempre dalla SV.
La diramazione per Mestre correva sull'argine occidentale del canale Mestre–Malcontenta. In origine per tutto il percorso non vi erano aree urbanizzate e quindi non vi erano fermate; a lato della linea vi era solo la zona paludosa e malarica dei Bottenighi. Successivamente venne costruito il quartiere di Marghera e tombato il canale, l'argine divenne l'attuale via Fratelli Bandiera sulla quale corse il tram fino alla soppressione. Il capolinea dal lato di Mestre era posizionato alla fine di tale odierna strada, dal lato opposto rispetto alla stazione ferroviaria di Mestre e quindi dei capolinea di altre linee tranviarie; vi era una passerella pedonale per congiungere i due servizi; difatti fino al 1933 non vi era possibilità di accedere direttamente con veicoli automobilistici al capolinea di questa tratta, non essendovi presenti passaggi a livello e relative strade.
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