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Notizia del 11/04/2013
Il 'bacaro' è un tipo di osteria veneziana semplice, dove si trova una vasta scelta di vini in calice e piccoli cibi e spuntini. Il nome bacaro viene dai "bacari" (singolare: bacaro), un termine, che a sua volta deriva dal "Bacco", dio del vino. Secondo un'altra teoria deriva da "far bàcara", espressione veneziana per "festeggiare"."Bacari" si chiamavano una volta dei vignaioli e dei vinai, chi venivano a Venezia con un barile di vino a venderlo alla Piazza San Marco, insieme con dei piccoli spuntini. Il bicchiere del vino che si beveva, si chiamava "ombra", perché i venditori del vino seguivano l'ombra del campanile per proteggere il vino dal sole. Per evitare il trasporto faticoso ogni giorno, si cercava in seguito un locale fermo, che si usava come magazzino e come mescita.
Il Bacareto è una osteria che Silvano ha saputo animare nel centro storico di Noale.
Silvano ha saputo ricreare nel proprio locale una atmosfera di comunicazione d'altri tempi, davanti ad un fioritissimo banco di cicchetti di terra e di mare.
Custode della tradizione culinaria locale, il Bacareto è anche custode di una consuetudine, quella dello stare insieme, per stuzzicare qualcosa e sorseggiare un'ombra de vin .
“I cicchetti-osserva Silvano-. sono i tipici antipasti veneziani, simili alle tapas spagnole, da gustare anche in piedi e accompagnare con un immancabile bicchiere di buon vinello alla giusta temperatura. La varietà di preparazione e la quantità di ingredienti che li caratterizzano li rendono adatti a tutte le richieste, sia per i palati più fini e tradizionali sia per chi osa sperimentare sapori moderni e alternativi. “
All’Osteria si mangia quel che c’è; gli habituè chiedono entrando: “cosa c’è da mangiare? In ogni modo si mangiano piatti tipici legati al territorio “nostrani” .
“L’Osteria è un punto socializzante e di comunicazione fondamentale e forte per il paese : ogni evento sociale bello o brutto che sia, ha ripercussioni emotive tra la gente dell’osteria che non si ritrova negli altri esercizi. Ho visto piangere gente per il lutto di persone che non sapevano chi fossero, solo una conoscenza occasionale per aver bevuto insieme, in un ambiente caldo e familiare dove si è tutti uguali. Ci si paga da bere anche tra perfetti sconosciuti e si chiacchiera in armonia. All’Osteria si compra e si vende, si vive la vita di una piccola comunità come un tempo, per questo rappresenta un approccio mentale diverso, sia per me gestore sia per il cliente. “
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