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Convegno Nazionale Co.Mo.Do. - Le ferrovie regionali italiane: un patrimonio da difendere e valorizzare

Notizia del 24/02/2013

Convegno Nazionale Co.Mo.Do. - Le ferrovie regionali italiane: un patrimonio da difendere e valorizzare

Salone Liberty “Il Treno” - Società Cesare Pozzo

Via San Gregorio 48 - Milano

La rete ferroviaria italiana, nella seconda metà dell’Ottocento, ha potentemente contribuito all’unificazione del nostro Paese, facilitando gli spostamenti tra province contigue ma, fino ad allora, di fatto isolate. Questa funzione si è poi sviluppata con i collegamenti tra il Nord ed il Mezzogiorno e, più recentemente, con le relazioni ad Alta Velocità che hanno di molto accorciato i tempi di viaggio tra le maggiori città italiane. Al tempo stesso il treno ha favorito l’evoluzione dei costumi e della cultura, mentre ferrovie e stazioni hanno plasmato – spesso in maniera gradevole, grazie ad edifici e strutture di notevole valore architettonico – il paesaggio italiano.

Oggi, proprio mentre il treno ritorna protagonista nel mondo dei trasporti in Europa e nelle potenze emergenti dell’Asia, e torna ad essere utilizzato anche dalla nostra classe dirigente, il patrimonio infrastrutturale costituito dalla rete ferroviaria minore rischia nuovamente l’abbandono e l’incuria. Questo non tanto perché ci si continui ad illudere, come mezzo secolo fa, che il trasporto su gomma sia la panacea di tutti i problemi (il bus, in particolare, si è rivelato una alternativa perdente rispetto alla rotaia), ma perché ora la crisi della finanza pubblica e la conseguente ridimensionamento dello stato sociale suggeriscono il disimpegno della mano pubblica dai servizi periferici ritenuti, a torto, meno importanti. Con pesanti ricadute sull’ambiente, sul paesaggio, sugli equilibri territoriali, sul diritto alla mobilità garantito dalla Costituzione. Mentre, invece, proprio la rete secondaria dovrebbe costituire il complemento indispensabile dell’Alta Velocità per raggiungere capillarmente tutti i capoluoghi di provincia.

Mentre la campagna elettorale, tutta incentrata sulla competizione tra gli schieramenti politici, sembra ignorare questi temi, le Associazioni ambientaliste, culturali e della mobilità sostenibile aderenti a Co.Mo.Do., hanno promosso a Milano, presso lo storico Salone liberty della Società Cesare Pozzo, a poca distanza dalla Stazione Centrale, un Convegno nazionale, con il contributo di studiosi attenti all’economia, alla cultura ed all’impatto ambientale e paesaggistico cui le ferrovie regionali possono tuttora contribuire. Sono state, inoltre, messe in luce esperienze di successo come quella altoatesina della ferrovia Merano-Malles, che ha dimostrato la possibilità di gestire una linea locale in precedenza abbandonata con grande successo di pubblico pendolare, ma anche escursionista, al punto di diventare uno dei motori per la promozione turistica ed economica della Val Venosta. E le scelte finora operate da Trenord, operatore ferroviario della Regione Lombardia, che, invece di chiudere le linee secondarie – come ha fatto nei mesi scorsi il Piemonte – ha finora saputo preservare e sviluppare la rete su ferro, unico valido antidoto alla congestione che minaccia la rete viaria di una aree più densamente popolate del nostro Paese.

Senza dimenticare che anche i sedimi ferroviari ormai da tempo abbandonati e difficilmente ripristinabili per il passaggio del treno nel futuro prevedibile possono essere riconvertiti in splendidi percorsi ciclopedonali con grandi benefici per la mobilità dolce e la valorizzazione del territorio, come è già avvenuto in diverse zone della Penisola.

Occorre però maggiore attenzione da parte delle istituzioni nazionali e regionali a questa importante partita e le Associazioni aderenti a Co.Mo.Do. hanno inteso, con la promozione di questo Convegno, attirare l’attenzione e chiedere un chiaro impegno ai candidati di tutti gli schieramenti politici affinché non venga trascurato un patrimonio di infrastrutture tuttora utile ed irrinunciabili.

 

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