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La storia di Monghidoro

Notizia del 22/01/2013

Sullo spartiacque che divide la valle del Savena da quella dell'Idice, sorge il nucleo urbano di Monghidoro e si snoda, tra il verde panoramico dell'Appennino tosco-emiliano, la storica Strada Statale 65 della Futa che congiunge la Bologna medievale alla Firenze rinascimentale. Il territorio del Comune di Monghidoro si estende per circa 4820 ettari; le quote altimetriche variano da un minimo di 400 metri slm a nord-est, ad un massimo di 1290 metri slm a sud, corrispondenti alla cima dell'Alpe, considerata zona particolarmente interessante dal punto di vista naturalistico. La conformazione geolitologica, in cui predomina il Flysch arenaceo-marnoso, conosciuto appunto come "formazione di Monghidoro" e consistente nell'alternanza di banchi di arenaria con strati marnosi, ha consentito in passato l'apertura di numerose cave e il lavoro di valenti scalpellini. Altra attivita' di rilevante importanza, esercitata nel monghidorese fino agli anni cinquanta, collegata alle risorse naturali, fu quella che si svolgeva all'interno dei numerosi mulini presenti sul corso dei torrenti Idice e Savena e dei loro affluenti. Oggi alcune vestigia ben conservate, ne consentono una suggestiva rivisitazione, da effettuarsi con una salutare camminata, all'interno di uno scenario naturale ancora incontaminato (la strada dei mulini). La storia di Monghidoro si perde, almeno per quanto riguarda il toponimo, ai tempi degli Ostrogoti, dei Bizantini, dei Longobardi e delle loro scorrerie lungo lo stivale italico; più o meno tredici secoli fa, quando uno stanziamento di Goti sulle nostre montagne fu sufficientemente duraturo da passare ai posteri il toponimo "Mons Gothorum" (Monte dei Goti) da cui derivò, molto probabilmente, Monghidoro. Per avere una visione sintetica della vita monghidorese dal medioevo ad oggi, si riportano di seguito i principali avvenimenti disposti in ordine cronologico:

1232 - primo documento ufficiale che cita la Pieve di S.Maria (attuale cappella nel Cimitero del Capoluogo) sita vicino alla strada medievale che conduceva in Toscana. Nonostante le soppressioni napoleoniche del 1798 fu officiata sino al 1804, poi venne in gran parte demolita. Nel 1806 il suo nome passò alla chiesa di S. Michele, al centro del borgo, la quale sorgeva sulle antiche mura dell'abbazia olivetana;

1246 - costruzione del castello o borgofranco di "Scaricalasino". Fu così chiamato per l'importanza del traffico delle merci caricate su animali da soma, i quali erano costretti a sostare causa la notevole fatica profusa nel salire il dislivello che da Roncastaldo conduceva al borgo;

1528 - il condottiero Armaciotto dei Ramazzotti inizia l'edificazione del monastero olivetano di S.Michele ad Alpes che sarà il punto di riferimento religioso, amministrativo, politico e sociale più importante per quasi tre secoli;

1592 - istituzione del pubblico mercato del giovedì e della fiera di S.Michele che durava sette giorni a partire dal 29 settembre;

1751 - S.Leonardo da Porto Maurizio predica alla "salgataccia o salitaccia", pare che i presenti fossero circa ventimila. A memoria dell'avvenimento sono ancora oggi visibili una croce in legno ed un pilastrino in sasso, posti all'ingresso nord del paese;

1869 - inizia la costruzione del campanile del Brighenti in sostituzione della vecchia torre ormai pericolante. In questa occasione si segnalò che l'antico porticato ostacolava il transito stradale, fu quindi demolito per ottenere un allargamento di 45 cm. Scomparve così ogni segno esterno della facciata cinquecentesca dell'abbazia del Ramazzotto;

1900 - eretta la croce sull'Alpe, rinnovata nel 1962;

1923/25 - realizzazione dell'odierno tracciato della SS 65 della Futa che evita sia la via Napoleonica, che passava da Madonna dei Boschi, che il centro del paese;

1925/29 - rimossa la fontana dalla piazza centrale e sostituita con il primo monumento ai caduti della "grande guerra". Realizzazzione dell'edificio scolastico, inizialmente progettato come ospedale;

1934 - Mussolini a Monghidoro per le grandi manovre militari dell'anno XII ;

1944 - il 2 ottobre le forze alleate liberano Monghidoro dai Tedeschi, alla "crocetta" (ingresso sud del paese), il Generale americano Clark annette il nostro territorio alla città di Los Angeles;

1944/47 - il complesso architettonico ecclesiastico (chiesa e campanile), danneggiato dalla guerra, verrà di lì a poco demolito;

1946 - eretto nel "campo del Comune" il cippo alla memoria delle vittime della rappresaglia nazifascista. Nel 1985, fu trasferito nel giardinetto antistante il nuovo palazzo Comunale;

1950/51 - edificata sul "pilastrino" (parte alta di via Garibaldi) la nuova chiesa di S.Maria;

1968 - demolito il vecchio monumento ai caduti della prima guerra mondiale, e sostituito con l'attuale in bronzo;

1978 - la popolazione residente tocca il minimo storico registrando 2450 persone (ad inizio secolo erano oltre seimila). Poi, si assisterà ad un lento ma costante aumento sino a superare, recentemente, le 3400 unità;

1985 - edificato il nuovo Municipio;

1988 - si dà inizio alla costruzione del campanile del Vignali che sorge accanto alla chiesa progettata dallo stesso architetto;

1995 - inaugurata la Biblioteca Comunale "Clemente Mezzini" ;

1996 - inaugurato il parco "Castello di Scaricalasino" ;

1997 - inaugurati il "Centro Emergenza" e il "Centro del Volontariato" ;

1998 - inaugurate le Piscine Comunali ed eretta la Stele della Liberazione;

1999 - riqualificata la piazzetta S. Leonardo detta Cisterna;

2000 - riqualificati parte degli spazi urbani di Piazza Ramazzotti e inaugurato il Museo della Civiltà Contadina dell'Appennino.

 

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