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Notizia del 28/10/2012
Si chiamano “i vini delle sabbie“, definizione che non li rende immediatamente attraenti, ma che spiega molto bene il territorio da cui provengono. Siamo in Emilia, nel “Parco Regionale del Delta del Po”, zona caratterizzata da un clima umido, fitte nebbie e strisce di vigneti che corrono proprio lungo la costa.
La vicinanza del mare si sente tutta nei vini. Terreni salmastri, poveri, dove la presenza della vite è messa a dura prova dalle condizioni climatiche, dove la tenacia dei viticoltori continua a vincere, proseguendo strenuamente nella produzione di questa piccola denominazione di nicchia. Eppure, in passato furono proprio le sabbie a salvare questo territorio. Alcuni dei vitigni presenti in questa zona sono noti nel nostro Paese per aver resistito all’ecatombe della fillossera, un insetto che a metà dell’Ottocento distrusse tutti i vigneti europei, attaccando l’apparato radicale della vite. Oggi tutti i vigneti europei sono innestati su piante americane che resistono molto bene all’attacco di questo temibile insetto. Trovare, dunque, dei “piedi franchi“, ossia delle vigne non innestate su piante americane, è quanto mai difficile in Italia. Le zone che resistettero alla devastazione della fillossera possono essere contate sulle dita di una mano, ognuna per cause diverse legate a peculiarità geografiche e fisiche. I vigneti sono collocati lungo la fascia costiera che va dalle foci del Po in territorio ferrarese fino ad oltre le saline di Cervia, in provincia di Ravenna, all'interno del Parco del Delta del Po. La tradizione fa risalire la nascita della viticoltura ferrarese agli Etruschi, che abitavano la città di Spina. In seguito nuovo impulso alla viticoltura è stato sicuramente apportato dai frati Benedettini, insediatisi nella storica Abbazia di Pomposa.
Ulteriore sviluppo venne quindi dato dalla corte estense: leggenda vuole che Renata di Francia sposando Ercole II, duca d'Este, abbia portato in dote dalla Cote d'Or della Borgogna anche un vitigno, l'uva d'oro, che trovò un ambiente adattissimo per svilupparsi sulle dune sabbiose del Delta del Po, attorno all'Abbazia di Pomposa e nei dossi del Bosco Eliceo. Anche dopo i fasti degli Estensi, la cucina popolare e rurale continuò a tramandare una tradizione di cibi poveri e semplici, a cui i vini delle sabbie davano il giusto sostegno. I bassi vigneti della costa, allevati sui dossi sabbiosi fra boschi di lecci, hanno così resistito fino ai nostri giorni; indenni alla filossera. I vini delle sabbie, possono vantarsi, quindi, della caratteristica di essere ottenuti da viti "franco di piede". L'ambiente particolarmente umido, l'aria ed il terreno impregnati di salmastro, il mare che mitiga le stagioni sono poi altri elementi che contribuiscono alla formazione del carattere di questi vini. Un mondo storico e grandioso di pescatori, fiocinini, braccianti e cacciatori; di pesce e selvaggina.
L'uva Fortana, Fortana il re dei vini delle sabbie
Conosciuto anche come Uva d'Oro, l'Uva Fortana è sicuramente il più antico ed importante vitigno nel panorama enologico della nostra zona. Allevato in vigne basse su dossi sabbiosi, è passato indenne alla filossera ed ancora oggi ha mantenuto il "piede franco", senza portinnesto americano.
Il vitigno produce un grappolo abbastanza compatto, con acini dalla buccia spessa e consistente. La vendemmia avviene manualmente tra la fine di settembre e i primi giorni di ottobre.
Il Fortana è ottenuto dalle uve del vitigno Fortana conosciuto anche con il nome "Uva d'Oro", ha una gradazione di 10,5°; colore rosso rubino, profumo caratteristico, sapore asciutto, leggermente acidulo, moderatamente tannico. Si accompagna a piatti d'anguilla, pesce di laguna, selvaggina e alla tradizionale salama da sugo. E’ un vino dal colore più o meno ricco di bella vivacità, ciò dipende da come viene condotta la vinificazione in rosso. Di solito di colore rosso rubino virante al porpora nella sua prima fase di vita. Poi il passaggio dal rosso rubino al granato è negli anni a seguire, in evoluzione, per la perdita naturale di sostanze coloranti tipiche della giovinezza.
A. il Fortana è un vitigno autoctono e antico (5 secoli di storia su questo territorio!);
B. il Fortana è ancora su piede franco (rarità!);
C. il Fortana rivendica circa 120 ettari di vigne all'interno della DOC, ma con potenzialità di oltre 600 ettari (fonte: Centro Ricerche Produzioni Vegetali, dott.ssa Marisa Fontana);
D. il Fortana cresce all'interno di una DOC che coincide con un parco naturalistico (il Parco Regionale del Delta del Po, settore Emilia e Romagna) di rara bellezza ed interesse, in grado di attrarre flussi turistici per vari periodi dell'anno;
E. il Fortana è caratterizzato da una bassa gradazione alcolica (12-12,5 gradi) che lo rende fruibile ad un pubblico molto ampio;
Che dire, un’uva ed il suo vino con un racconto storia così val bene un viaggio nelle zone di produzione…….ricche di storia Estense e non….!!!!!!!!!!!!!!!
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