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L'Asìn di Tosoni alla Cantina San Simon di Porcia per il V° Festival Europeo del Gusto

Notizia del 16/09/2012

I comunicatori e i giornalisti invitati al V° Festival Europeo del Gusto, hanno visitato la Cantina San Simone a Porcia,ove Anna Chiara e Marco (quarta generazione di famiglia nell'arte enoica), dopo aver 'raccontato' la storia dell'azienda,hanno voluto 'accompagnare' la degustazione di tre vini con altrettante 'seduzioni' di cibo.

Accanto alle fantasie 'cucinarie' di Germano Vicenzutto,i formaggi della tradizione friulana di Tosoni.

Tosoni e il Friuli, un binomio di successo e un marchio di famiglia che oggi è sinonimo di qualità. Una passione che, dal 1940, produce e seleziona i migliori formaggi e prodotti tipici friulani: il formaggio Montasio, la Ricotta Affumicata, l'antico Formaggio Asìno, il Frico. Ma anche i salumi della tradizione, il musetto, la brovada e poi le selezioni nazionali ed internazionali, la pasta di Gragnano e i formaggi francesi. Un autentico tempio del gusto per dare un futuro ai sapori della tradizione!

Da Spilimbergo i giornalisti e i comunicatori hanno pouto degustare l'Asìno.

"...un formadi che in Friul produs la Mònt d'Às..."

Forse il più antico dei formaggi friulani, nato anticamente sul Mònt d'Às, nella splendida cornice della Val d'Arzino, da secoli territorio della Pieve d'Asio dalla quale ha preso il nome (l'attuale zona dei comuni di Clauzetto e Vito d'Asio in provincia di Pordenone), il formaggio Asìno, grazie al suo gusto sapido che in Friuli definiscono salmistrà, ha da secoli conquistato i palati più esigenti, tanto che la sua produzione era per lo più destinata all'esportazione: "...morbido, delicato, candido e quasi spugnoso riesce graditissimo al palato e va ad adornare le prime mense di Venezia, Trieste e delle finitime città" dove ancor oggi, persa nel tempo la sua denominazione originale ma non la fama, viene chiamato formaggio salato o formàio Furlàn.

Probabilmente nato dall'evoluzione di antichissime tecniche di conservazione risalenti già al primo millennio d. C., la prima fonte certa in cui troviamo notizia dell'Asìno è dello storico Enrico Palladio scritta in latino Rerum Foroiuliensium nel 1659: "...qui Asìnum vocant ab Aso pago..." (che chiamano Asìno dal paese Asio). A conferma del successo che da sempre accompagna l'Asìno vi è una lettera del 1749 che il Vescovo di Concordia Giacomo Maria Erizzo inviò al Pievano d'Asio per assicurarsene un'adeguata scorta:"... siamo ora al tempo delli formaggi asìni, non vorrei mi succedesse qualche disguido per tali frutti...". Altri documenti, quali un bando del 1775 che riporta i prezzi del formaggio Asìno e i Calmieri su carni e formaggi del 1812, attestano la diffusione e l'importanza di tale prodotto sul mercato locale.

Le Salmùeries

Il vero segreto di questo prodotto risiede nell'alchimia antica delle SALMUERIES nelle quali viene sapientemente affinato.

Nel 1800 il Pognici scriveva in merito a tale produzione: "...la manifattura è così difficile ed esige tali squisite avvertenze che pochi possiedono l'arte sicura...".

Infatti il segreto dell'Asìno consiste nel lasciare in immersione formaggelle fresche in una salamoia di latte, panna d'affioramento e sale detta SALMUERIE, i cui dosaggi misteriosi, tramandati di generazione in generazione, assieme alla sensibilità ed all'esperienza del produttore, garantiscono un risultato dal buon sapore di ricetta antica con tutta la sua carica di gusti sapidi conservati nel tempo.

Tale miscela, conservata in tini di legno, ha la caratteristica di durare per secoli!

Non viene mai rifatta e si rigenera con la lavorazione stessa del formaggio.

Le salmùeries di Tosoni, fra le rarissime ancora attive in tutto il Friuli, hanno quasi duecento anni!

Degustazione

La tradizione friulana lo accompagna alla polenta o alle patate lesse, e fa bene!

Ma a nostro avviso è questo un prodotto che può trovare i più diversi impieghi in cucina, con le verdure, nella fonduta, sulla carne o sciolto in una morbida frittatina.

Cosa Bere: è stato abbinato a vini bianchi, rossi, passiti, alle grappe… di recente lo Slow Food ha proposto un interessante abbinamento con lo Chardonnay... per noi vale il solito principio: quel che vi piace va benone!

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