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INTERVISTA A ROSANNA, L’ICONA DELLA CUCINA ABRUZZESE A NEW YORK

Notizia del 08/04/2012

Pescara - Questa mattina, in occasione della conferenza stampa svoltasi nei locali dell’agenzia ASTRA e dedicata al progetto “Abruzzo Week in New York City”, ideato dall’associazione culturale “Abruzzo in tavola”, abbiamo avuto modo di intervistare Rosanna Di Michele, presidente dell’associazione e principale artefice del progetto che sta portando con grande successo la cucina e i prodotti abruzzesi negli Stati Uniti d’America. Rosanna, vastese dall’innata passione per la cucina, si è fatta apprezzare per l’entusiasmo e per l’emozione con cui ha presentato la sua iniziativa, oltre che per l’elevata qualità dei prodotti proposti nella degustazione conclusiva ai giornalisti e alle autorità presenti. Ottimi vini, pietanze di carne e di pesce preparate con cura, olio extravergine di oliva di alta qualità, dolci tradizionali e tanti altri prodotti che stanno avendo e sicuramente continueranno ad avere successo al di là dell’Atlantico. Alla conferenza stampa di oggi è stato presente anche Dom Serafini, famoso giornalista nato a Giulianova e cresciuto professionalmente negli Stati Uniti, il quale ha molto apprezzato le iniziative di Rosanna, anche e soprattutto perché capaci di tradurre in atto le elevate potenzialità dell’Abruzzo nell’ambito del commercio e dell’interscambio culturale e imprenditoriale con gli Stati Uniti. L’intervento di Rosanna, invece, è stato incentrato sulle iniziative recentemente intraprese e, in modo particolare, sul prossimo appuntamento dell’“Abruzzo Week in New York”.

Quando è nata l’associazione culturale “Abruzzo in Tavola”? Di cosa si occupa? Qual è la sua mission?

L’associazione è nata formalmente nel 2011, ma da tanti anni esiste un gruppo di persone unite dalla passione e dall’amore per la cucina abruzzese, il vero valore aggiunto che recentemente ci hanno attribuito a New York. La nostra mission è quella di portare in giro per il mondo la cucina tipica abruzzese. In questo momento siamo concentrati sugli Stati Uniti e, in modo particolare, su New York, dove, nella mia ultima trasferta, sono riuscita a destare anche l’interesse della stampa e degli enti che rappresentano l’Italia. Ho organizzato, in particolare, una serie di eventi in delle location specifiche, alcune delle quali ritenute icone o addirittura impenetrabili. Sono stata, ad esempio, nella famosissima enoteca newyorkese Di Palo, uno dei principali punti di smistamento dei prodotti italiani di un certo prestigio; sono stata ad Arthur Avenue, nel Bronx, regione con una grande presenza di italiani; ho allestito eventi in alcune scuole, ad esempio nella Marymount School; ho avuto contatti con diversi magazine di cucina italiana; nel giorno di San Valentino ho realizzato un evento speciale in collaborazione con la Whole Foods, catena alimentare americana molto attenta alla qualità dei prodotti commercializzati e al benessere alimentare, aspetti che si sposano alla perfezione con i principi della dieta mediterranea.

Quali sono, invece, i prossimi eventi in programma? E, in particolare, come e quando verrà organizzata l’“Abruzzo Week in New York”?

L’“Abruzzo Week” si svolgerà nella seconda metà di Aprile a New York e sarà una vetrina dei vari prodotti abruzzesi. L’obiettivo dell’associazione, in vista di questo e di altri eventi, è quello di “raccogliere” le varie aziende alimentari abruzzesi interessate ad esportare i loro prodotti in America, sia quelle già presenti sul territorio americano, sia quelle non ancora impegnate in tal senso.

Quante e quali sono le aziende che, fino ad oggi, collaborano con la vostra associazione?

In questo momento stiamo cercando di allargare il più possibile la lista dei contatti, quindi il numero delle aziende coinvolte è in continua evoluzione. Abbiamo già nella nostra lista prodotti di elevata qualità, come ad esempio i vini dell’azienda “Sergio Del Casale”, l’olio dell’azienda “La Selvotta”, i cantucci prodotti artigianalmente dal panificio “Lo Sfizio”, eccetera. Confidiamo molto, nell’ambito di questo progetto, anche nella stampa e nelle istituzioni regionali, le quali si sono mostrate molto disponibili al confronto e alla partecipazione.

Come sono state accolte negli Stati Uniti le sue iniziative?

In America ho trovato una bellissima accoglienza: le istituzioni con le quali mi sono confrontata sono state molto disponibili e, soprattutto, la platea, nonostante le marcate differenze culturali, ha molto apprezzato e lodato i prodotti proposti, facendo sì che meritassi l’interesse della stampa e della televisione americana.

 

Daniele Riccitelli

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