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Notizia del 13/11/2011
Dagli incontri enoagstronomici dei Dialoghi Internazionali del Piave, alla tavola del Blum Bar di Padova, la pasta marchigiana di Campofilone degustata dai giornalisti e dal comunicatori dell'Associazione l'Altratavola, è quella di Vincenzo Spinosi.
La selezione degli ingredienti, l'accuratezza nel "tirarla" durante la lavorazione, la lenta e naturale essiccazione rivelano una pasta, dalla consistente ed inconfondibile porosità, che moltiplica il proprio volume durante i velocissimi tempi di cottura.
Casa Spinosi
Vincenzo Spinosi, tipico esempio dell'imprenditoria marchigiana che si è fatta da sè e si fa conoscere in tutto il mondo, ha ereditato dal padre Nello lo spirito imprenditoriale e il rispetto della Storia, perchè oggi Spinosi è sinonimo di maccheroncini, è la perpetuazione della tradizione con la risorsa della esperienza.
Il prodotto che esce dal laboratorio artigianale con il marchio "Spinosi" ha guadagnato nicchie di mercato di grande prestigio.
Campofilone
Terra delle piccole meraviglie, Campofilone si annuncia da lontano; con il profilo adagiato sul crinale, dai pini di Porta Marina al campanile dell' Abbazia di S. Bartolomeo, ai monconi merlati delle vecchie mura, al ferrigno torrione, al margine montano dell'orto abbaziale. A est si apre la porta del sole, spalancata sulla valle del Rio Canale. Il mare, a taglio netto, fa da fondale. L'eredità benedettina dell' "ora et labora" si vive ancora. La valle dell'Aso, a ponente, è un grande orto dove l'intervento di un uomo disegna e cura ogni metro di terra.
Tradizione
La cucina di questa gente, forte e generosa, rispecchiava i segni della peculiarità comportamentali. Prima la sostanza, nella essenzialità del ricettario. Per i giorni di festa pasta all'uovo e sugo in abbondanza. Si celebrava così la sacralità domenicale, l'accoglienza al parente vicino, all'ospite, con cordialità e contegno. Piatto d'obbligo i maccheroncini, prova straordinaria di bravura della padrona di casa.
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Notizia n. 2346 dalle Marche
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