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Come comunicano i Colli Berici

Notizia del 04/04/2007

COME COMUNICANO I COLLI BERICI

Un incontro presso la Fiera di Vicenza

Collinando questa volta fa tappa in Veneto, tra i colli Euganei e quelli Berici. L’incontro nazionale delle terre di collina, organizzato da Italia del Gusto con la collaborazione della pro loco di Longare, mirava come sempre alla riscoperta dei territori meno noti e meno conosciuti del nostro Belpaese. Per la federazione del buono e bello vivere, i colli Berici sono la meta ideale per un turista che visita le Chiese e i monumenti e le ville del Palladio, fiore all’occhiello di questa zona, ma poi percorre anche i sentieri per sedersi infine a tavola a degustare la cucina e i prodotti tipici. E proprio di come far conoscere queste zone per attirare un turismo intelligente si è discusso sabato 24 marzo, al convegno organizzato da Italia del Gusto e dalla pro loco di Longare. Nella sala Trissino, all’interno degli spazi della Fiera del tempo libero di Vicenza, gli amministratori locali sono stati invitati a discutere su come si comunicano e come si potranno comunicare in futuro le eccellenze del Comprensorio dei Colli Berici.

Roberto Walczer, primo cittadino di Longare, e Alberto Cogo, vicesindaco di Sossano, concordano sul fatto che le eccellenze ci sono ma, per valorizzarle al meglio, bisogna restare uniti. Molti comuni, infatti, non sanno guardare oltre il proprio ‘orticello’ mentre in realtà sarebbe opportuno organizzare manifestazioni tutti insieme e cercare di far conoscere il più possibile il territorio magari con iniziative insolite, come il gemellaggio di due paesi che in comune abbiano una specialità agroalimentare. E la necessità di superare i campanilismi locali è stata ribadita anche da Corrado Farinona, assessore al commercio del comune di Brendola, che ha osservato come le città dei colli Berici dovrebbero abbandonare questo retaggio culturale per fare sistema tra loro, valorizzando al meglio le perle delle loro città, dal Tocai alla soppressa, passando per i monumenti storici.

Per Simone Refosco, assessore al bilancio di Orgiano, bisogna lavorare sulla comunicazione, che si rivela fondamentale perché è solo informando su come si vive bene in questa zona che si porterà qui un turismo intelligente e non invasivo.

Secondo Marzio Bomitali, giornalista ed editore locale, non esiste ancora un ‘orgoglio berico’ mentre i vicentini dovrebbero pubblicizzare le bellezze del loro territorio anche fuori dalla loro regione.

Insomma, di strada se n’è fatta, ma molta è ancora da fare. Renato Rizzi dell’Ufficio turismo della Provincia vicentina, ha raccontato i grandi passi avanti di questa zona, nata con una vocazione forse più agricola che turistica, e che ora invece ha uffici informazioni aperti 365 giorni l’anno, un sito internet che informa sulle manifestazioni in corso e un piano per regolare le attività turistiche al varo proprio in questi giorni.

L’AZIENDA AGRICOLA PEGORARO DI MOSSANO

Una visita dei giornalisti di Collinando

Le dolci pendenze e la posizione riparata dei Colli Berici, in provincia di Vicenza, ne fanno la terra ideale per i vitigni del Tocai. Il Tocai rosso è proprio una delle eccellenze agroalimentari di questa zona, ottimo per accompagnare la famosa sopressa vicentina, altro fiore all’occhiello tra i prodotti del nord est.

Capofila dei produttori del Tocai è l’azienda agricola Pegoraro, dove questo vino rosso rubino, dal sapore persistente al palato, è prodotto in ben due versioni: quella standard e quella ricercata, alla quale le potature corte dell’uvaggio conferiscono un colore più scuro e una struttura decisamente più corposa.

L’azienda, fondata nel 1927, ha sede in un antico convento che, dopo vari restauri, si presenta oggi come una splendida villa collocata in una delle località più caratteristiche dei Colli Berici, nell’antica valle dei Mulini, a Mossano. Da pochi mesi è anche attiva la nuova struttura ad uso cantina interamente rinnovata. Qui Pasquale Pegoraro e la moglie Angelina si dedicano con passione alla vinificazione non solo del Tocai, ma anche del Barbarano, il Cabernet, il Merlot, il Syrah, il Pinot ed il Tocai bianco. Una dedizione la loro che ha ricevuto anche prestigiosi riconoscimenti come la medaglia d'oro della Camera di commercio di Vicenza, omaggio al lavoro e al progresso economico.

Per il padrone di casa Pegoraro il segreto di un successo sta proprio nell’impegno che si mette nel produrre i propri vini: «ci troviamo in un momento di crisi- spiega- in cui la concorrenza si fa sempre più forte, anche a causa della forte espansione dei vigneti in paesi prima avulsi da questa attività come l’Astralia, la California e la Spagna». Per Pegoraro è necessario che le aziende sappiano restare unite, non solo per non essere schiacciate dai grandi numeri ma anche per migliorare, guardando ai propri vini non solo con orgoglio ma anche con un pizzico di occhio critico: «con la mia famiglia- racconta ancora il produttore- ogni domenica mettiamo in tavola una bottiglia di vino differente, per degustarla e individuare pregi e difetti».

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