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L'azienda agricola di Valter Miotto a Colbertaldo di Vidor

Notizia del 04/04/2007

A Colbertaldo di Vidor abbiamo incontrato la Famiglia Miotto, proprietaria di un’azienda agricola che accoglie i suoi ospiti con soli prodotti “di casa”. Ma, com’è noto, in queste zone, a farla da padrone è il prosecco . Dietro le tre diverse tipologie che Valter Miotto e i figli producono, ovvero sur lie, frizzante e tranquillo, scopriamo una grande passione per il proprio lavoro che si traduce in estrema cura per i vari momenti del processo di vinificazione. Da un terreno di circa 7-8 ettari derivano 600-700 ettolitri di prosecco, una produzione ottenuta grazie ad una razionale impostazione aziendale che segue passo passo le varie fasi dalla messa a dimora del vigneto alla vendita. Andrea, uno dei giovani figli di Valter, descrive il loro vino all’insegna della freschezza e della persistenza di gusto con semplicità, ma al contempo con l’orgoglio del produttore che propone un vino tipico che ha caratteristiche specifiche in grado di distinguerlo dagli altri prosecchi. Dietro buoni risultati c’è un’estrema cura del vigneto ed la continua ricerca di un rapporto ottimale tra vegetazione e quantità di uve. Ecco che , spiega Andrea, “la concimazione non deve essere eccessiva, non deve forzare il terreno, ma rispettare e mantenere il suo equilibrio naturale”. Attraverso il diradamento dei grappoli e la defogliazione, aggiunge poi ,è possibile perseguire “una maturazione ottimale delle uve e mantenere l’acidità, la freschezza del prosecco oltre le componenti zuccherine”. Se importante è la selezione dei tagli (cuvée), decisiva è la fase della fermentazione che avviene in vasche d’acciaio ad una temperatura di 18/19° con aggiunta di lieviti ben selezionati. L’azienda Miotto si affida ancora al ”passa parola”, coinvolgendo in massima parte una clientela privata e qualche bar o ristorante. Si tratta di un modo ancora semplice e per niente coordinato di promuovere il proprio prodotto, ma certamente segno di successo e non mancano prospettive di sviluppo nel futuro. L’aumento dei terreni e conseguentemente del vigneto consentirà un aumento dei quantitativi prodotti, ma, precisa Andrea, l’obbiettivo è quello di “incentivare la produzione mantenendo alta la qualità”.

 

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