Notizia del 17/07/2011
Il monte Titano (in romagnolo Mont Titén) è un rilievo montuoso dell'Appennino tosco romagnolo che si eleva sino 739 m sul livello del mare; essendo il principale rilievo della Repubblica di San Marino, a causa della sua grande estensione il suo nome viene spesso utilizzato per riferirsi alla Repubblica stessa.
Sulle sue cime si trovano le tre rocche della Città di San Marino, la prima si chiama Rocca o Guaita, la seconda Cesta, o Fratta e la terza si chiama Montale. Le sue falde si trovano tra il castello della Città di San Marino e Borgo Maggiore.
Il monte Titano si presenta come un aspro sperone calcareo, situato più vicino il mare rispetto alla catena degli Appennini, che emerge per 200 metri d'altezza sopra un basamento d'argilla situato a 500 metri sopra il livello del mare. In linea d'aria dista soli 13 chilometri dal Mar Adriatico
Geologia
Nell'era terziaria dove ora sorge la Repubblica c'era il mare. Violenti terremoti provocavano grossi sconvolgimenti della superficie terrestre e, a causa di uno di questi fenomeni, una massa rocciosa distante circa 80 chilometri dall'attuale Monte, venne sollevata e lentamente scivolò verso il mar Adriatico. Questa massa rocciosa diede origine a vari monti tra cui il Fumaiolo e il Monte Titano. Secondo gli esperti il Titano è soggetto ad un irregolare sollevamento bradisismico che fa strapiombare gli edifici nella zona della Città di San Marino.
[modifica] Ritrovamenti fossili
I fossili di vertebrati ritrovati sulle pendici del Monte Titano sono per lo più di pesci poiché nella zona dove sorge la Repubblica un tempo c'era il mare. I fossili ritrovati sono in maggioranza denti, soprattutto di squali. Il ritrovamento fossile più importante è quello di una balenottera, che ora si trova conservata nel museo civico archeologico di Bologna.
Idrografia
Dal monte nascono alcuni torrenti, tra i quali il San Marino che si getta nel fiume Marecchia in località Torello e sfocia nel Mar Adriatico a 23 chilometri di distanza, nascono il Cando che si getta nel Marano e sfocia nel Mar Adriatico tra Rimini e Riccione e l'Ausa che sfocia a Rimini nell'Adriatico.
Vegetazione
Sul monte si possono trovare castagni, cerri, maggiociondoli, lecci, cipressi, abeti bianchi ed alcuni arbusti come la ginestra, il pungitopo e gli asparagi tipici delle zone più aride, come appunto il territorio sotto le tre torri. Sulle rupi del monte Titano è presente inoltre l'Ephedra Nebrodensis, pianta tipica della Sicilia e della Sardegna.
Fauna
La fauna selvatica è rappresentata da tutte le classi di vertebrati e, date le caratteristiche montane del territorio, uccelli e mammiferi sono gli animali più diffusi.
Tra essi possiamo ricordare il gheppio, il barbagianni, la civetta, l'allocco, la gazza e la poiana per quanto riguarda gli uccelli e il capriolo, il cinghiale, il daino, la donnola, la faina, l'istrice, la lepre, la puzzola, il riccio, il tasso e la volpe.
Prima ascensione
Secondo la leggenda, Marino, tagliapietre di Arbe (Dalmazia), giunto a Rimini, si rifugiò sul monte Titano per sfuggire alle persecuzioni anticristiane e lì vi fondò una comunità religiosa. Nell'arte il Santo viene sempre rappresentato con il Monte Titano tra le mani.
[modifica] Patrimonio dell'umanità
A partire dal 2008 il Monte Titano è stato inserito dall'UNESCO tra i patrimoni dell'umanità, in coppia con il centro storico di San Marino.[1] La motivazione data dal comitato parla di "testimonianza della continuità di una repubblica libera fin dal Medioevo". In particolare sono stati iscritti nel patrimonio: torri, mura, porte e bastioni, la basilica di San Marino dell'Ottocento, alcuni conventi del XIV e XVI secolo, il Teatro Titano del XVIII secolo ed il Palazzo Pubblico del XIX secolo.
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Notizia n. 961 da Borghi Europei del Gusto
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