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L'Oasi di Valle Averto

Notizia del 09/07/2011

All'incontro organizzato dalla Associazione Internazionale Azione Borghi Europei del Gusto presso l'Hotel Antica Corte Marchesini a Campagna Lupia hanno partecipato anche i rappresentanti del WWF, invitati a collaborare con le iniziative di informazione.

LA RISERVA NATURALE DELLO STATO DI VALLE AVERTO

Notizie storiche.

All’inizio del secolo la valle, proprietà Bonivento, era una riserva di caccia, che appartenne per un certo periodo alla famiglia Ninni di Monastier. L’ittiologo ed ornitologo Conte Emilio Ninni fu il primo a segnalare la presenza di specie particolarmente rare per la laguna veneta, quali il Cigno selvatico e la Pernice di mare. L’area, oggi gestita dal WWF Italia, apparteneva alla famiglia Ancillotto, che realizzò un’opera di mantenimento dell’ambiente naturale.

Ormai da molti anni non si spara più nell’area. L’Oasi di Valle Averto è nata come Oasi naturale di protezione nel 1988 ed è gestita direttamente dal WWF che vi ha istituito un rifugio faunistico sin dal 1984 mediante un contratto d’affitto con l’allora proprietario, il Conte Carlo Ancillotto.

Dal 1989 l’area è riconosciuta d’importanza internazionale dal Ministero dell’Ambiente (inserita nella convenzione di Ramsar). Proprio per la particolare importanza ambientale e per una inderogabile necessità di tutela, l’Unione Europea ha contribuito in maniera rilevante all’acquisto effettuato dal WWF nel 1994 di 83 ettari dell’Oasi.

 

La flora e la fauna.

I protagonisti asoluti dell’Oasi di Valle Averto sono gli uccelli. Nella stagione invernale, certamente il periodo più idoneo per visitare la riserva, si raggiungono punte di diecimila esemplari. Tra i più numerosi vi sono gli anatidi con il Germano reale, l’Alzavola, il Mestolone, il Codone ed il Fistione turco (divenuto il simbolo dell’Oasi). Sostano per lunghi periodi nel freddo rigido gruppi di oche selvatiche. Tra gli ardeidi i più comuni sono l’Airone cenerino, la Garzetta, l’Airone bianco maggiore e l’Airone rosso, Sono stati osservati inoltre lo splendido Fenicottero, la Spatola, la Casarca, l’Aquila di mare e l’Aquila anatraia maggiore. Tra i rapaci sono presenti la Poiana, il Falco di palude, l’Albanella reale e l’Albanella minore, lo Sparviere ed il Falco pescatore. I mammiferi sono presenti con il Tasso, la Faina, la Puzzola, mentre è più rara la Volpe. Di estremo interesse è stata l’introduzione del Bufalo, naturalizzato dalle paludi maremmane, che oggi vive allo stato brado.La vegetazione della riserva è ricca e varia per la coesistenza di ambienti diversi. Nelle zone più salmastre è presente la tipica vegetazione delle lagune dell’alto Adriatico. Negli specchi d’acqua dolce e nei canali è abbondante la Ruppia e la Zannichellia. Nei punti dove c’è l’acqua salmastra vivono le tipiche specie di alofite quali la Salicornia, la Salsola, la Spartina ed il Giunco spinoso. Nelle aree di acqua dolce sono presenti i giunchi, le carici, il canneto a Canna di palude. Nell’acqua dolce di alcuni canali sono presenti splendie ninfee che risaltano nel colore scuro delle acque e nel verde della vegetazione plustre. Tra gli alberi sono presnti il Pioppo bianco, l’Olmo ed il Frassino.

 

Le attività svolte dal WWF.

Il WWF svolge principalmente un’azione giornaliera di tutela e salvaguardia dell’area protetta (la caccia è ormai limitata alla zona esterna di Valle Averto) ed una vigilanza costante per evitare azioni che possano essere nocive agli ecosistemi naturali. Per garantire la fruibilità dell’Oasi la Riserva organizza inoltre visite guidate che sono rese ancora più interessanti dall’allestimento di punti di osservazione, camminamenti e capanni muniti di cartelli illustrativi degli ambienti naturali e specie osservate. La Riserva svolge inoltre un’importante ruolo nello sviluppo della ricerca naturalistica e nell’educazione ambientale. Il WWF ha inoltre sviluppato un progetto sperimentale di gestione alternativa delle zone umide finalizzato a fronteggiare i fenomeni di degrado degli ecosistemi. Il progetto approvato e finanziato dall’Unione Europea prevede il recupero e la valorizzazione del patrimonio storico e culturale di Valle Averto. A tal fine sono state realizzate infrastrutture quale esempio pilota per le attività produttive (vallicoltura, pesca ed allevamento del bufalo), infrastrutture per il turismo naturalistico(con la realizzazione di un itinerario naturalistico) ed il Museo delle Valli Venete (dove vengono raccolti reperti e materiali riguardanti l’ìarcheologia lagunare, la flora e la fauna lagunare e la vallicoltura).

 

L’ambiente naturale.

La Riserva è situata nella parte medio-inferiore della Laguna di Venezia e si estende per 200 ha su di un totale di 500 ha complessivi del compendio denominato Valle Averto. L’area rappresenta un’importante esempio di “valle arginata” fra le meglio conservate dell’estuario lagunare. E’ una tipica valle da pesca della Laguna Veneta. Si estende lungo avallamenti del fondo circondati da terreni alluvionali di limo ed argilla, che emergono durante i periodi di acqua bassa. Nella valle sono presenti anche ampi specchi d’acqua dolce, salmastra, canneti, prati incolti, canali e siepi.

 

 

Le visite.

L’Oasi è aperta al pubblico tutti i giorni dell’anno: per prenotazioni ed informazioni telefonare sl numero dell’Oasi: 041 5185068 dalle 13 alle 14. Per le scuole ed i gruppi è necessaria la prenotazione telefonica.

 

La Riserva.

Posizione geografica: ai margini della Laguna Veneta, lungo la strada statale Romea, tra Chioggia e Mestre. Vi si accede all’altezza dell’abitato di Lugo (segnaletica).

Gestione: a cura del WWF Italia.

Data di Creazione: 1985.

Estensione: 500 ettari, di cui 200 in gestione diretta.

Attrezzature: percorso natura, camminamenti schermati, capanni e torrette di osservazione, centro visite, recinto per la reintroduzione di anatidi, recinto faunistico, museo del territorio, “cavana” e “lavoriero” restaurati.

 

Come arrivarci.

Con mezzi propri: è raggiungibile seguendo la strada statale Romea (s.s. 309) che collega Mestre a Chioggia, all’altezza dell’abitato di Lugo, al Km. 110, si imbocca una strada checonduce all’ingresso dell’Oasi WWF.

Con mezzi pubblici: l’Oasi è raggiungibile agevolmente con l’autobus ACTV Venezia-Chioggia (fermata Lugo).

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Notizia n. 926 dal Veneto

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