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Notizia del 11/04/2011
Dalle analisi del Censis Servizi un forte segnale di incoraggiamento alle strategie di integrazione turistica territoriale che devono avere al centro il brand 'Romagna', intessute da una forte identità enogastronomica in un territorio riconoscibile e fruibile al nuovo turista
ll turismo enogastronomico in Italia?
Importanti cambiamenti di tendenza in atto: scelta delle mete non più dettate da mode, ma a caccia di curiosità ed esperienze innovative, grazie alla crescente familiarità nell'usare quotidianamente il web, che si traducono nell'individuazione di luoghi ben precisi, capaci di soddisfare più passioni in una sola volta: la gastronomia batte il vino come motivazione di viaggio e si intreccia con l'arte, l'ambiente, lo sport ed il wellness .
A dirlo è il Rapporto Annuale n. 9 'Osservatorio sul Turismo del Vino in Italia. I nuovi dinamismi di un turismo di tendenza', realizzato dal Censis Servizi con coordinamento del Prof. Fabio Taiti, presentato il 30 marzo dalle Città del Vino presso la Fondazione Censis a Roma (per scaricare IX° Rapporto integrale clicca qui). Secondo il Rapporto, in linea con gli ultimi anni, le vacanze sono sempre più brevi e dislocate lungo tutto l'anno: il tempo si restringe, ma la spesa del (nuovo) turista si allarga
Le nuove mete di tendenza - Alle destinazioni classiche dotate di un brand territoriale forte (dalle Langhe alla Franciacorta al Chianti Classico) - scrive il Censis nel Rapporto - se ne aggiungono delle nuove: e nella scelta delle destinazioni incidono sempre più fattori come la prossimità (l'Oltrepo Pavese per chi abita a Milano), la specializzazione di un territorio (il tartufo nelle Langhe), la ricerca di zone ampie ma dalla forte identità enogastronomica (dalla Romagna alla Maremma alle Cinque Terre). E, soprattutto, la presenza di servizi non più solo come strutture (cantine, ricettività, ristorazione) ma anche - prosegue il Rapporto - secondo gamma, qualità ed identità, di cui sono esempio territori come il Trentino, il Collio ed il Salento, non solo dal punto di vista professionale ma anche da quello delle storie da raccontare, della facile fruibilità e dell'interattività, con diverse possibilità di offerte: dalla Wein Strasse altoatesina da Terlano a Salorno, alla Romagna 'Terra del Sangiovese'.
Chi anima i nuovi format del turismo enogastronomico? - Interessante l'approfondimento dello studio del Censis Servizi, che propone nuove catalogazioni: il preferito dai giovani è la figura che può esser definito 'snapper' (snack + cena) Ma c'è anche chi organizza il proprio viaggio per fare 'food shopping' e andare direttamente alla fonte della filiera per acquistare e assaggiare prodotti tipici - oppure nei sempre più numerosi food store (modello Eataly). Tra le occasioni di turismo enogastronomico ci sono poi le 'sagre esperienziali'; feste-festival-fiere, ispirate alle antiche tradizioni, come la rievocazione di banchetti medievali, tradizionali (come 'Enologica' a Faenza), saloni del gusto (di Slow Food a Torino in primis). Ad andare per la maggiore sono anche le incursioni gustative in località tipiche vicine al luogo in cui i turisti soggiornano per mostre, grandi eventi, viaggi di lavoro. Infine i 'viaggi dedicati', ovvero quelli di vero e proprio turismo enogastronomico .
Il messaggio proveniente dal IX° Rapporto, segnale significante e pertinente per noi romagnoli riguardo alle potenzialità in particolare dell'entroterra, è per la tendenza crescente di una domanda di gastronomia ed enologia identitaria di qualità, ma assolutamente intrecciata e connotata col territorio e le altre tipologie di turismo: da quello legato all'arte a quello dell'ambiente, dello sport, del wellness, fino alla 'mobilità dolce', che punta a tutelare, conservare e valorizzare i percorsi di strade secondarie (con il trekking, in bici, con gli strumenti del plein air), rendendo i territori, i distretti , le aree, riconoscibili, fruibili e seducenti al potenziale visitatore
Lavorare con decisione e coesione per il brand 'Romagna'
Furono le ragazze del corso post-laurea presso il Ceub di Bertinoro (Esperte di marketing turistico territoriale) a porre per prime, nel 2005, la documentata esigenza per i territori romagnoli della vitale necessità di andare a costruire e valorizzare una precisa, nitida, seppur complessa ed articolata, identità di marca, che qui non può che essere 'Romagna'.
Poi sono state le Strade dei Vini e dei Sapori di Imola, Faenza, Forlì-Cesena e Rimini a costituire l'aggregazione delle eccellenze Romagna Terra del Sangiovese come processo di offerta enoturistica integrata di respiro romagnolo, prodromo della Strada dei Vini e dei Sapori della Romagna: un processo-percorso che si dovrebbe compiere nel 2012, un concreto ed operante contributo 'dal basso' alla 'marca' turistica della Romagna!
Perché è di questo che c'è bisogno: passare dalle parole ai fatti . Saluto qui altri tre esempi che vanno nella giusta direzione, assai importanti perché vengono da istituzioni pubbliche e amministrative:
Il progetto di marketing territoriale "Terre di Romagna", connesso a iniziative e attività di promo commercializzazione turistica, promosso dalle Camere di Commercio di Ravenna e Forlì-Cesena, col contributo della Fondazione Cassa Risparmi e coordinamento di Casa Artusi (Casa Artusi che il Prof. Fabio Taiti propone come 'magnete attrattore' principale per il nuovo turismo romagnolo): un fattivo laboratorio sul brand 'Romagna', con protagonisti i club di prodotto e le associazioni di imprese. Apprezzabili anche articoli e commenti di stampa favorevoli al 'brand Romagna', seguiti alla presa di posizione del presidente della Camera di Commercio di Forlì Alberto Zambianchi
- La riforma prospettata dall'Assessore al Turismo della Regione Maurizio Melucci (romagnolo di Rimini) al sistema turistico regionale, con la possibilità di attuare concretamente i fantomatici STL(Sistemi Turistici Locali), con la possibilità di progettare finalmente l'STL Romagna, probabilmente allargato all'area ferrarese
- Il riconoscimento tangibile che è venuto più volte dall'Assessore Regionale all'Agricoltura Tiberio Rabboni, sulla precisa peculiarità e forte identità della gastronomia ed enologia romagnola, che abbisogna di momenti di promozione e di progetti dedicati (ultimo, al Salone dell'Olio presso il Vinitaly, lo stand regionale di valorizzazione dell'olio extravergine di oliva di qualità delle colline romagnole)
Occorre muoversi: rispetto alle sollecite mutazioni degli orientamenti turistici nella società post moderna, ed alla Babele della 'coriandolizzazione' e frammentazione delle offerte dei territori turistici ed enogastronomici italiani, è ricominciata a circolare tra gli esperti di marketing territoriale una lapidaria ma efficacissima battuta : '..distinct or extinct !'
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Roy Berardi
Giornalista - turismi emergenti - marketing territoriale
roybera@tin.it
Relazioni pubbliche
"Romagna Terra del Sangiovese"
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Notizia n. 458 dall'Emilia Romagna
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