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Sveglia, vicentini.Sveglia....

Notizia del 12/02/2007

PUNGIGLIONE MARZO 2007 BASSO VICENTINO di Antonio Gregolin

 

SVEGLIA VICENTINI. SVEGLIA…

 

I diritti della proprietà sono “sacrosanti”. Quello che ci appartiene è “sacrosanto”. Il benessere è “sacrosanto”. Solo la nostra disaffezione verso l’ambiente, il territorio, la nostra natura, non sono “sacrosanti”. Sapete perché? Perché siamo affetti da un ceco egoismo ed egocentrismo. Quel “mio” ci sta uccidendo; sta destabilizzando i valori, la società, la nostra stessa mente. Mentre invece nutre abbondantemente la stupidità; la medesima che in questo tempo “si è messa a pensare”. Il vero “peccato contro natura -ebbe da dire Giovanni Paolo II-, è quello che cagiona danno agli altri e alla natura stessa”. Ecco allora perché ci meritiamo l’inferno che gli scienziati hanno annunciato da Parigi il febbraio scorso. Ancora, l’Accademia Olimpica di Vicenza col suo fiorir di luminari, ha presentato recentemente il profilo sul futuro del vicentino. Entro il 2040 (ma credono anche prima), col ritmo attuale avremo saturato tutto il territorio di cemento. Oggi noi vicentini perdiamo – udite bene-, 4km quadrati di terreno fertile l’anno. Ci sono già da subito gravi rischi di siccità. L’aria è oggi un cocktail micidiale, addolcita però dagli interventi “ecologici” dei nostri politici che, una volta all’anno, ci fanno stare tutti a piedi come rimedio. Per gli altri 364 giorni sono fatti nostri…

Sveglia vicentini! Dormiamo su una mina e non ce ne accorgiamo; anzi, ci aggrappiamo sempre più al nostro egoismo suicida. E’ finito il tempo delle opinioni: oggi sono tutti d’accordo (a parte i nostri solidi politici di casa nostra) nel dire che la terra (e il vicentino) come il nostro “sacrosanto” benessere hanno il tempo contato. Basta con questa cecità dilagante di chi non vuol vedere: la “generation del mio” si comporta così. Dove sono i preti che dovrebbero gridare che il rispetto della terra, equivale a quel principio “sacrosanto” di “amare prossimo tuo noi stessi”. La terra, il nostro territorio e le scelte imminenti sul futuro hanno solo una speranza: la nostra coscienza. Sì, perché il problema “clima” dipende da una base etica che c’interpella singolarmente. A meno che qualcuno di voi non abbia già scelto di dormire su“falsi allori”. Arriverà il giorno che certamente noi tutti lo ricorderemo con una maledizione. Oggi sappiamo però che siamo in tempo per vedere quello che ci accadrà! Occhio al calendario dunque, se non vogliamo muovere il “c…” prima che sia troppo tardi

 

 

 

 

 

 

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