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Notizia del 09/03/2011
PUBBLICATO IN: Itinerari
Pot zdravja in prijateljstva –
E’ questo il nome dato al progetto transfrontaliero lanciato nel 2000 dalle diverse municipalità toccate dal tracciato della Parenzana, la ferrovia a scartamento ridotto che tra il 1902 ed il 1935 ha collegato Trieste con Parenzo.
Il progetto prevede il recupero del tracciato ai fini escursionistici a piedi e in bici.
La parte italiana è ancora mancante :-| , in particolare manca un raccordo ciclabile con il valico del confine di Rabuiese, da dove parte il tracciato sloveno.
La tratta slovena, più breve, un facile itinerario adatto a tutte le bici, è segnalata con la tabellazione D-8.
Escluso il primo pezzo tra Škofije – Dekani- Bertoki, dove, a causa dei recenti lavori di costruzione dell’autostrada, il tracciato non segue sempre quello originale ed in certi punti richiede un po’ di attenzione per essere trovato, il resto si sviluppa in gran parte lungo la costa fino alla cittadina di Izola.
Il tratto croato, quello più lungo che, con ponti e gallerie (alcune illuminate col fotovoltaico), attraversa gli affascinanti paesaggi fuori dal tempo dell’interno dell’Istria, non è stato ancora recuperato completamente. Qui il sedime è tutto sterrato, in alcuni tratti un po’ “cogoloso” (i cogoli in triestino sono sassacci appuntiti e antipatici sotto le ruote delle bici).
Per collegarsi al tratto sloveno da Trieste:
In attesa che ci sia un collegamento ciclabile protetto tra Trieste e Muggia e Rabuiese le opzioni sono:
1. raggiungere Rabuiese in bici districandosi nel traffico: guarda la nostra mappa consigliata da Trieste
2. raggiungere Muggia con il traghetto (link orari ) che parte dal molo Bersaglieri di Trieste (in pieno centro). Solo che il trasporto è consentito solo a 2 bici e a discrezione del comandante. Arrivati a Muggia potete sia raggiungere Rabuiese (usa la mappa del punto 1. da Rio Ospo) che eventualmente “affrontare” il lungomare da Muggia fino a Lazzaretto, Ankaran.
3. arrivare in auto fino al confine di Rabuiese :-|
4. congiungersi alla Parenzana a Dekani (all’altezza del ponte di legno sul fiume Rižana) arrivando dalla pista ciclabile della Val Rosandra (vedi mappa da Trieste) con diverse varianti possibili fra Beka – San Servolo – Kastelec. Un’opzione mozzafiato, non tanto per la fatica ma per la bellezza dei paesaggi del carso. Si allunga un po’ ma evitate la città e, percorrendo la più bella ciclabile d’Italia (sì! ne siamo convinti), anche questa su antico sedime ferroviario, vi immergerete fin da subito nell’atmosfera dei luoghi.
Cartografia consigliata: Ed. Tabacco – Trieste e Carso Isontino, 1:25.000; Ed. KOD & KAM (slovena) – Primorje in Kras – 1:50.000
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Notizia n.335 dal Friuli Venezia Giulia
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