Notizia del 18/10/2010
La ricetta del giorno
CONTORNO RUSTICO (da Mimma)
Ingredienti per 2 persone:
400 grammi di ceci lessati, 2 carote, una manciata di fagiolini surgelati, 1 spicchio di aglio, 1 peperoncino, origano e erba cipollina, olio.
Preparazione:
Pelare le carote e tagliarle a bastoncini.
In una padella scaldare 2 cucchiai di olio, aggiungere lo spicchio di aglio sbucciato tagliato a metà e il peperoncino. Versare le carote, i fagiolini e i ceci scolati dal liquido di cottura. Aggiungere l'origano e l'erba cipollina e mescolare.
Lasciare cuocere a fiamma moderata e con il coperchio. Se fosse necessario aggiungere qualche cucchiaiata di acqua calda.
A fine cottura levare l'aglio e il peperoncino, trasferire in un piatto da portata e portare in tavola.
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Il Lago di Candia al Festival Europeo del Gusto
L'Ente di gestione del Parco di interesse provinciale del Lago di Candia (Torino) è stato invitato ufficialmente a partecipare al 3° festival Europeo del Gusto,organizzato dalla Associazione Internazionale Azione Borghi Europei del Gusto.
L'Associazione promuove dal 2008 una rete di borghi e territori poco conosciuti, che si impegnano a sviluppare iniziative di valorizzazione comuni.
La manifestazione più importante che la rete organizza è appunto il Festival Europeo del Gusto, una singolare kermesse informativa che mette a confronto pubblici amministratori,rappresentanti delle associazioni locali, imprenditori, giornalisti e comunicatori, per 'informare chi informa'.
L'edizione del 2010 si tiene in Veneto, fra i borghi della Terraferma Veneziana ( le Terre del Tiepolo e la Riviera del Brenta) e le colline di Conegliano.
Il comitato internazionale ha invitato ufficialmente l'Ente di gestione del Parco del Lago di Candia a partecipare,per 'raccontare' le proprie esperienze e comunicare così le eccellenze del territorio.
Il Festival conta sulla partecipazione di rappresentanti di oltre 15 paesi europei e di 10 regioni d'Italia.
La collaborazione fra il Parco e l'Assiociazione internazionale dura ormai da alcuni anni ed ha permesso di far conoscere il Canavese ben oltre i confini regionali.
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Eger, la patria del Sangue di Toro
di Mauro Riotto
Eger, nel nordest dell’Ungheria, è una zona di vino con un ricco passato medioevale. La caratteristica dei vini rossi di Eger è il colore bello e il fine contenuto di tannino. Dopo vari anni di stagionatura in botte di legno, nelle cantine di un eccellente microclima si producono dei vini asciutti vellutati, pieni e ricchi di sapori. I vini bianchi sono armoniosi con fine profumo e sapore.
Eger è la capitale del vino per eccellenza. Nella storia della città, sorta al punto dello spettacolare connubio dei monti Mátra e Bükk, il vino gioca il ruolo di protagonista assoluto. Nelle cantine scavate nel tufo d’origine vulcanica della cosiddetta Szépasszonyvölgy (Valle delle belle Donne), si possono riscontrare le tracce di una cultura vinicola ormai secolare.
Per abitudine si cita la collina di Nagy-Eged, con le pendici ricoperte di vigneti, quale centro della zona vinicola, formata da 4.000 ettari di terreno costituito di sabbia e löss. Eger - e il suo territorio - è probabilmente la prima regione di produzione vinicola in cui i Serbi diffusero il Kadarka. Sotto la dominazione turca le uve dei dintorni di Eger subirono un radicale cambiamento: le uve nere sostituirono quelle bianche e fu introdotta la metodologia usata dai serbi, cioè facendo macerare anche le bucce. I vini di Eger sono molto apprezzati anche in campo internazionale. Particolarmente noto è il Leányka, ma il più rinomato è l’Egri Bikavér, (Sangue di Toro di Eger) preparato con diversi tipi di uva, ad alto contenuto alcolico, maschio, dal bel colore rosso rubinotutto fuoco e fiamma: un vino leggendario!
I principali tipi d'uva sono: il Kékfrankos, il Kékoportó, il Cabernet Sauvignon, l'Olaszrizling, il Leányka.
Località di produzione vinicola: Eger, Egerszólát, Maklár, Noszvaj, Ostoros, Verpelét, Aldebrõ
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Antico Frantoio Trampolini, fra tradizione ed innovazione
di Mauro Riotto
Abbiamo incontrato Antonio Trampolini, titolare dell’Antico Frantoio, l’unico all’interno delle mura cittadine di Perugia. Dire che l’olio è buono, che si può scegliere fra varie cultivar, e così via, ci sembra superfluo. Vorremmo dire due parole in più sull’ultimo, ma non ultimo, punto di forza, ovvero l’Innovazione. Quest’azienda per prima, a livello nazionale, ha inserito oramai qualche anno fa, una “nuova” forma di confezionamento …… quantomeno inconsueta per l’olio extravergine di oliva, ovvero la Bottiglia Lattina. Pochi tendono a “cambiare” , per timore di commettere errori, di essere inadeguati o non compresi, e questo vale per gli uomini, in generale, e per le imprese in particolare,ma ciò non vale per l’Antico Frantoio Trampolini.
I vantaggi di questo tipo di confezione sono, da subito, evidenti anche all’occhio meno esperto:
Infrangibilità:
A differenza del vetro , la banda stagnata è totalmente infrangibile con una riduzione dei rischi durante la gestione a magazzino, i trasporti, la messa a scaffale ecc.
leggerezza:
riduzione dei costi di trasporto e logistica generale pari al 50%.
Fotopenetrabilità:
La banda stagnata risulta migliore del vetro scuro in quanto raggiunge una fotopenetrabilità pari allo 0 %.
Appeal:
In un mercato maturo, per non dire quasi totalmente saturo, come quello dell’olio extravergine di oliva italiano, questo tipo di packaging risulta totalmente nuovo, accattivante, inconsueto …… in buona sostanza “non omologato” e totalmente alternativo.
Se vi sembra poco tutto questo, si accettano suggerimenti validi.
Antico Frantoio Trampolini
Via Enrico Dal Pozzo, 103
06128 Perugia – Italy
E-mail: olio@oliotrampolini.it
Telefono: +39 075 5724578
Fax: +39 075 5738000
http://www.oliotrampolini.it
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La Festa di San Martino a Momiano di Buie in Istria
La Festa tradizionale è dedicata al santo protettore della città: San Martino. Si organizzano degustazioni di vini del momianese. Una vetrina del Moscato, dove accanto a quello momianese, saranno esposti anche i vini provenienti da diverse zone dell’Istria, della Slovenia e dell’Italia
La degustazione del vino e la Vetrina del Moscato rimarranno aperte al pubblico durante tutta la durata dell’evento in alcune cantine di Momiano.
Verranno organizzati inoltre diversi eventi sportivi, raduni di motociclisti e di fisarmonicisti.
“II Moscato di Momiano lo beveva l'Imperatore d'Austria Francesco Giuseppe. Lo voleva per i suoi pranzi importanti. Lo sceglieva per il suo inconfondibile profumo, per il colore, il sapore, tant'è che lo insignì di diverse medaglie d'oro. Ma che cos'ha di eccezionale Momiano? La posizione giusta, a 250 metri sul livello del mare, la terra buona, l'aria frizzante, resa tale dall'incontro di correnti che salgono dal mare e scendono dalle montagne. Da Oscurus a San Mauro a Merischie si possono già vedere le viti piantate solo qualche anno fa. Sono molto delicate. Una pioggia più forte o una grandinata possono compromettere il lavoro di una stagione. Tutta l'arte del fare il moscato sta proprio nel portare a giusta maturazione il loro frutto. L'acino è molto delicato, basta un niente e si svuota del succo.
Prima dell'esodo, Momiano aveva novanta numeri civici sulle rispettive case. Gli edifici, tuttora esistenti, erano a più piani e quindi di gente ce n'era. Dopo gli anni Cinquanta rimasero qui soltanto sette famiglie: Bassa, Giurgevich, Pelin, Biloslavo, Scaramello, Orlando e Salich. I campi incolti, la migrazione verso le industrie e le aziende sociali di chi era rimasto, hanno contribuito a far sparire usi e costumi, o a trasformarli in riti da consumarsi soltanto all'interno della famiglia.
Ad un certo punto, i giovani della zona si sono resi conto che c'era una strada sicura da percorrere: quella della tradizione. Tornare al lavoro dei campi, con l'impegno di tutta la tecnologia necessaria e la presentazione, qualificata e qualificante, dei prodotti sul mercato.
A spronare la generazione dei trentenni a produrre ed imbottigliare i vini sono stati anche i riconoscimenti ottenuti in occasione della Festa di San Martino, tornata in auge dopo anni di silenzio. Da qualche anno, infatti, l'11 novembre si premiano i vini migliori di tutta la zona. È una sagra che dura diversi giorni e che riassume in questo periodo dell'anno tutti i contenuti e gli appuntamenti che, una volta, avevano luogo nei paesetti del Buiese. Si svolgono incontri di bocce, si balla in piazza e per le strade, si beve vino in una generale, inevitabile, euforia.”
(Tratto da: Rosanna T. Giuricin & Stefano de Franceschi, Mangiamoci L'Istria, MGS Press (Trieste, 2001), "La Polenta" [Da Abbazia a Grobnico], p. 164-91.)
Per Informazioni:
TZ Buje
T/F. +385 (0)52 773353
info@istria-buje-buie.com
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