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Il Gusto Quotidiano di mercoledì 13 ottobre

Notizia del 13/10/2010

La ricetta del giorno

Branzino (spigola) alle erbe in crosta di sale

A

*

Ingrediente principale della ricetta

Branzino (spigola)

Il Branzino (spigola)

* Cottura: 20 min

* Preparazione: 15 min

* Dosi per 2 persone

La cottura al sale è uno dei più antichi e salutari metodi di cottura degli alimenti, infatti, grazie ad essa, si possono evitare condimenti come olio, burro e grassi in genere, durante la cottura.

Il branzino alle erbe in crosta di sale cuocerà utilizzando il suo stesso grasso e il vapore della propria naturale umidità, mantenendo intatti sapore, leggerezza e morbidezza.

Al contrario di quello che può sembrare, la preparazione del branzino alla erbe in crosta di sale è estremamente semplice e necessità di pochissimi ingredienti.

Per preparare la crosta nella quale cuocerlo, utilizzeremo dell’albume d’uovo montato a neve e mischiato con del sale fino; molte persone, al posto dell’albume, usano bagnare il sale con dell’acqua per ricoprire l’alimento prima della cottura; questo metodo però, ha uno svantaggio.

Il sale inumidito che ricopre l’alimento, con il calore del forno si asciuga, e crea delle spaccature nella crosta, le quali determinano l’asciugatura dell’alimento posto al suo interno; con il bianco d’uovo montato a neve invece, si ottiene un impasto compatto che non si romperà asciugandosi, e manterrà tutto l’aroma, l’umidità necessaria e il gusto dell’alimento in cottura.

Ingredienti

* Aglio

Ricette2 spicchi

* Branzino (spigola)

Ricette2 da circa 300 gr l'uno

* Pepe

Ricettemacinato q.b.

* Prezzemolo

Ricette1 ciuffo

* Rosmarino

Ricette1 rametto

* Sale

Ricettefino 1 kg

* Salvia

Ricette2 foglie

* Timo

Ricette1 rametto

* Uova

Ricette3

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Mostra Concorso Nazionale dei Presepi

Città di Gualdo Tadino

II edizione

Il Comune di Gualdo Tadino, in collaborazione con il Polo Museale della Città, bandisce la Mostra Concorso Nazionale dei Presepi per valorizzare la suggestione e la straordinarietà del Natale, evento di una nascita che ha segnato profondamente il cammino dell'umanità. L'iniziativa è rivolta a singoli appassionati, gruppi, associazioni, scuole, artisti ed anche artigiani specializzati di tutta Italia. La partecipazione al concorso è gratuita e prevede tre categorie:

A. Tradizionale: presepi realizzati da singoli appassionati, gruppi, associazioni e tutti coloro che sono interessati all'iniziativa e che vogliono esprimere la loro creatività attraverso statuine, ambienti, luoghi e atmosfere che rappresentano il presepe nell'iconografia scenografica più classica, così come è giunto fino a noi dalla tradizione (presepi unici, misura massima di base cm 70x70).

B. Autore: presepi realizzati da un singolo artista o più artisti che si vogliano cimentare in una rappresentazione originale e liberamente interpretata della natività sia in pittura che scultura su qualsiasi supporto e materiale, attraverso un manufatto realizzato con una gamma possibile di diverse tecniche, tra le quali ceramica, acquaforte, intaglio, intarsio, incisione, graffito, mosaico, miniatura e quant'altro (sculture, misura massima cm 70x70; pitture, misura massima cm 80x100).

C. Studente: riservato alle scuole primarie, secondarie di I grado e secondarie di II grado di tutta Italia. Il lavoro può essere presentato dalla classe nella sua totalità, da uno studente o da un gruppo di studenti appartenenti a classi diverse dello stesso istituto o ente (presepi unici, misura massima di base cm 70x70).

Il Concorso assegna una somma complessiva di 1.500,00 euro. I presepi saranno così premiati:

vincitore assoluto del concorso 400,00 euro

miglior presepe categoria tradizionale 300,00 euro

miglior presepe categoria autore 300,00 euro

miglior presepe categoria studente 300,00 euro

premio del pubblico 200,00 euro

La Premiazione ufficiale del Concorso si terrà sabato 8 gennaio 2011 alle ore 17.00 a Gualdo Tadino presso la Chiesa Monumentale di San Francesco.

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“Frutta dell’Autunno – La biodiversità frutticola della Campania”

Venerdì 15 ottobre 2010 dalle ore 8,30, presso l’Unità di Ricerca per la Frutticoltura di Caserta in Via Torrino, 3, si svolgerà la V edizione dell’evento “Frutta dell’Autunno – La biodiversità frutticola della Campania”

La manifestazione è articolata in una Mostra Pomologica di tutta la frutta che matura nella tarda estate-inizio autunno.

La Mostra, che è il seguito naturale del tradizionale Convegno Pomologico di Caserta, ha l’obiettivo prevalente di sostenere la tutela e la salvaguardia dell’enorme patrimonio frutticolo campano. E’ una preziosa occasione per poter osservare e conoscere biotipi e varietà di tante specie fruttifere: da quelle più note, come mele, pere, kaki, susine, uva, agrumi, kiwi, nocciole, noci e castagne, a quelle minori ma comunque tipiche dell’area mediterranea (melograno, sorbo, giuggiolo, cotogno, mandorlo, fico d’india, corbezzolo) nonché di specie esotiche coltivabili nei nostri ambienti (come avocado, feijoa, nashi) e la “frutta antica” del Matese, dell’Irpinia e del Cilento.

Durante il Convegno Pomologico verranno presentati alcuni casi studio recentemente affrontati dall’Unità di Ricerca per la Frutticoltura di Caserta in merito alla caratterizzazione della diversa biodiversità frutticola campana, in occasione dell’anno internazionale sulla Biodiversità.

I ricercatori, i dottori di ricerca ed i giovani neolaureati dell’Unità di Ricerca saranno disponibili per illustrare in dettaglio le loro attività.

I laboratori che si occupano delle tematiche di ricerca illustrate nel corso del Convegno potranno essere visitati.

 “Frutta dell’Autunno” è un evento promosso dall’Unità di Ricerca per la Frutticoltura di Caserta del Consiglio per la Ricerca e la Sperimentazione in Agricoltura (C.R.A.). La manifestazione è stata da sempre sostenuta dall’Assessorato Regionale all’Agricoltura (SeSIRCA e Stapa-Cepica di Caserta) e da quest’anno anche dalla Provincia e dalla Camera di Commercio di Caserta. Parteciperà, inoltre, l’Istituto Superiore “Galileo Ferraris” di Caserta.

PROGRAMMA

Ore 8.45 Inaugurazione della Mostra Pomologica

Caffè di Benvenuto

Ore 9.00 Apertura dei lavori e Saluti delle Autorità

N. Petteruti, Sindaco di Caserta; P. De Lucia, Presidente Commissione Agricoltura Consiglio Regionale della Campania; E. Corvino,

Assessore Agricoltura Provincia Caserta, M. Cerreto, MiPAAF Segreteria Tecnica Direzione Generale Politiche Comunitarie ,

T. De Simone, Presidente CCIAA Casert, R. Bartocci, Dirigente STAPA-CePICA Caserta

Interventi (Moderatore: Italo Santangelo, SeSIRCA Regione Campania)

Ore 9.30 Biodiversità ed Agri-cultura

G. Aliotta (Seconda Università degli Studi di Napoli, Caserta), M. Petriccione (CRA-Unità di Ricerca per la

Frutticoltura Caserta)

Ore 10.00 Il germoplasma frutticolo dell’Unità di Ricerca per la Frutticoltura di Caserta

M. Scortichini (Direttore CRA-Unità di Ricerca per la Frutticoltura Caserta)

Ore 10.15 Biodiversità, recupero e valorizzazione della frutticoltura campana: casi studio

(CRA-Unità di Ricerca per la Frutticoltura Caserta)

Irpinia (P.Rega, M. Petriccione); Matese (P. Fusani); Beneventano (A. De Luca); Vesuvio (F. Pennone); Cilento (P.

Piccirillo, L.F. Ciarmiello); Costiera Amalfitana (G. Capriolo)

Ore 11.30 Germoplasma del Limone in Campania

S. Recupero, G. Russo, A. Caruso (CRA-Centro di Ricerca per l’agrumicoltura e le colture mediterranee Acireale CT)

Ore 11.45 Il Trattato FAO sulla biodiversità

O. Insero (CRA-Unità di Ricerca per la Frutticoltura Caserta)

Ore 12.00 Discussione

C. Cecere (Dirigente STAPAL Alimentazione Caserta)

G. Falco (Presidente Parco del Matese)

Ore 12.30 Conclusioni

G. Allocca (Coordinatore Area Sviluppo Attività Settore Primario Regione Campania)

Ore 12.45 Visita alla Mostra ed ai laboratori

Ore 13.00 Buffet

 

Segreteria organizzativa:

C.R.A. - Unità di Ricerca per la Frutticoltura di Caserta - Tel. 0823 256201 - Fax 0823 493381

S.T.A.P.A. - Ce.P.I.C.A. – Caserta - Tel. 0823 554220 - Fax 0823 554261

STAPAL – Caserta - Tel. 0823 554288 - Fax 0823 554340

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Da Tiziano a Tiepolo, i grandi veneti a Roma

Da Pisanello a Tiziano, da Tintoretto a Tiepolo, i maestri della pittura veneta sono in mostra a Roma, dal 14 ottobre al Chiostro del Bramante . Intitolata I Grandi Veneti, l'importante rassegna porta per la prima volta nella capitale una straordinaria selezione dei capolavori conservati nell' Accademia Carrara di Bergamo, attualmente chiusa per lavori di ristrutturazione che, iniziati nel 2008, si concluderanno nel 2013.

L'esposizione e' stata curata Giovanni Villa dell'universita' di Bergamo, che ha scelto un'ottantina di opere capitali per illustrare quattro secoli di evoluzione artistica condotta in Veneto nel segno del colore. Una scuola quella veneta, che e' ampiamente rappresentata nelle collezioni del museo proprio per la storia culturale e politica di Bergamo, a lungo legata a Venezia e parte del territorio della repubblica Serenissima dal '400 al '700, appunto il periodo considerato dalla mostra.

Il percorso espositivo prende le mosse dalle due personalita' celeberrime di Giovanni Bellini e Carpaccio, nella seconda meta' del Quattrocento. I loro capolavori evidenziano infatti in che modo si sviluppo' la linea del Rinascimento settentrionale, che segui' la via cromatica e luministica anziche' prospettica come a Firenze.

Una grande stagione che cresce a Venezia nel primo '500 e dura poi piu' a lungo che nel resto d'Italia grazie all'indipendenza politica della Serenissima. Le opere di Tiziano e Palma il vecchio raccontano questa fase splendida, insieme a quelle dei Vivarini, Bartolomeo e Alvise, oppure di Cariani e Previtali, e ancora di Basaiti o Cavazzola. Protagonista sia a Venezia sia a Bergamo e' in questo periodo Lorenzo Lotto, che porta nella citta' lombarda i riflessi della grande maniera veneta, mentre le opere di Tintoretto e Veronese, dei Bassano e di Paris Bordon conducono quasi fino alla fine del XVI secolo le estreme raffinatissime variazioni sul tema rinascimentale. Piu' complesso e meno conosciuto e' invece il '600, momento in cui a Venezia si riscopre il Giorgione e un nuovo classicismo letterario in cui si recuperano alcuni aspetti della prima Rinascenza. Ecco infine il '700, che nella citta' lagunare presenta una incredibile varieta' di interpretazioni del mondo figurativo, Dai capolavori di Tiepolo alle meraviglie dei vedutisti.

Carlevarijs per primo e poi Canaletto e Guardi, e infine Bellotto sono i protagonisti di questo ulteriore sviluppo cresciuto in seno alla nuova cultura laica e razionale. In occasione della mostra del Chiostro del Bramante alcune delle opere dell'Accademia Carrara sono state restaurate.

E' infatti uno dei problemi piu' evidenti nella conservazione del patrimonio del Museo quello della mancanza di una sistematica manutenzione sui dipinti, dato che l'ultima grande campagna ai restauri risale addirittura agli anni '30 per opera di Mauro Pellicioli. Cio' non significa che non siano stati intrapresi nei decenni, da allora ad oggi, interventi di conservazione anche molto importanti, ma certo l'esposizione romana ha incentivato la messa a punto di ulteriori, indispensabili restauri, che saranno illustrati in catalogo.

 

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