Notizia del 26/12/2006
Grazie ad una segnalazione di una giovane giornalista, il comune di Casalvecchio Siculo,in provincia di Messina, è stato inserito dalla federazione del buon e bello vivere, nella rete nazionale dei ‘borghi del gusto’.
Nel mentre la Presidenza nazionale della federazione sta comunicando alla civica amministrazione
la scelta, i giornalisti della delegazione siciliana de l’Italia del gusto sono stati invitati a partecipare dal 5 al 10 febbraio in Veneto alla rassegna ‘I Mille Colori della Tipicità’, per presentare le eccellenze della Valle d’Agrò.
La Valle d'Agrò è una suggestiva vallata della Sicilia orientale. Dai monti Peloritani scende fino al mare Ionio, protetta e dominata da un alto monte, Montagna Grande (1347m s.l.m.), da cui nasce il torrente Agrò. Il torrente Agrò è un corso d'acqua prevalentemente invernale. Molti secoli fa il suo letto era assai più stretto di quello attuale, ma molto più ricco di acque nella stagione estiva. I suoi principali affluenti sono l'Antillo, il Pietrabianca, lo Sverna, la Girasia, il Mitta. Tra questi affluenti si innalzano a raggiera i monti Pizzo Monaco, Pizzo Pinazzo, Pizzo Cuti. Questi partono dal dorsale Peloritano che chiude ad arco la Valle d'Agrò. Più a valle si fronteggia col monte Kalfa il monte Sant'Elia di Casalvecchio Siculo.
L'esposizione dei pendii dei monti della Valle d'Agrò è incantevole perché dominano tutta la valle stessa, comprese le alture dei paesi di Limina, Casalvecchio, Savoca e Forza. Dalle loro vette si possono contemplare la foce dell'Agrò e il mare Ionio fino alla costa calabrese. Da qui è possibile raggiungere in breve tempo qualsiasi dorsale montano di tutti i Peloritani e dei vicini Nebrodi.
Dal punto di vista demografico la Valle d'Agrò è formata da otto "paisi pusati a curuna": si parte con Sant'Alessio sulla riva destra e andando verso l'entroterra vengono Forza d'Agrò, poi Limina e Roccafiorita, la forma geografica a corona segue con Antillo, da cui proseguendo verso il mare troviamo Casalvecchio Siculo, poi Savoca, quindi Santa Teresa di Riva e Sant'Alessio Siculo.
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