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I Prodotti Tipici del Parco Naturale di interesse provinciale del Lago di Candia

Notizia del 13/09/2010

 

L'appetitosa gastronomia locale conserva, per la gioia dei sensi dei buongustai, una nitida impronta artigianale: si esprime negli alpeggi dove i casari fabbricano gustose tome così come nelle cantine dove fermenta buon vino, nelle pasticcerie storiche e nel calore dei forni in cui nascono i lunghi grissini pazientemente stirati a mano così come nella (limitata) produzione d'amari e liquori.

Immaginate un tegame in cotto, appoggiato sul fuoco lento della stufa a legna, nel quale cuociono i prodotti dell'orto uniti alle erbe selvatiche raccolte durante una passeggiata sui monti canavesani; questa è l'immagine migliore per descrivere la cucina della zona, fatta di antichi sapori e storiche ricette che prevedono l'uso esclusivo di prodotti tipici locali.

La tradizione gastronomica di Canavese e Valli di Lanzo è solidissima, tanto che alcuni piatti inclusi nei menu dei ristoranti più noti sono gli stessi che venivano serviti alle tavole dei nostri nonni e oggi, proprio come allora, conservano tutto il sapore di una volta. Quella che viene definita cucina povera è in realtà ricca di ingredienti genuini.

I pasticceri del Canavese, sono veri e propri artisti, depositari di segreti che si rifanno ad antichissime tradizioni locali. Da assaggiare i martin sec, piccole pere cotte con vino e zucchero, la Torta '900, i Canavesani al rhum e gli Eporediesi al cacao. Ma ci sono anche i croccanti torcetti di Agliè, Andrate e Lanzo, le paste 'd rnelia a base di farina di mais, gli amaretti morbidi di Castellamonte e i Grappini di Chiaverano. E poi i canestrelli al gusto di vaniglia, cacao, nocciola, arancia, caffè, menta, cocco, pistacchio e i Biscotti della Duchessa al cacao, tipici di San Giorgio. Come tralasciare, infine, i nocciolini di Chivasso, nati all'inizio dell'Ottocento dal connubio di nocciole Piemonte, zucchero e albume o il Pan douss 'd Malgrà? Secondo la leggenda, quest'ultime era il dolce preferito dal signore di San Martino, proprietario del Castello Malgrà di Rivarolo intorno agli inizi del '500: il dolce preparato dai suoi cuochi richiedeva ben 48 ore di lavorazione e 24 di lievitazione naturale. Oggi le pasticcerie locali impiegano molto meno tempo a prepararlo e, in più, lo offrono in diverse varianti come il pan semplice, il pan rustico, il pan ricco.

I vini del Canavese hanno varcato ormai da tempo i confini regionali, facendosi conoscere e apprezzare in tutta Italia e anche all'estero. Sono prodotti da cantine sociali, che operano in regime di cooperative e da aziende private modernamente attrezzate e seguite da esperti per poter garantire l'utilizzo delle migliori tecniche di vinificazione. I vini più noti sono l'Erbaluce e il Carema, rispettivamente bianco e rosso.

Gli antichi mais

Le aree della provincia di Torino tradizionalmente vocate alla coltivazione del mais sono il Canavese, la bassa Val di Susa e la pianura che si estende tra Torino e Pinerolo. Prima dell'avvento, negli anni '50, delle più redditizie varietà ibride, erano presenti su questi territori numerosi ecotipi locali, o varietà pure, da cui si ricavavano farine da polenta di qualità e gusto superiore.

La coltivazione di alcuni di questi pregiati ecotipi (Pignoletti giallo e rosso, Ostenga, Nostrano dell'Isola, Ottofile bianco, giallo e rosso) è giunta sino a noi.Questi antichi mais tardivi, coltivati in tutto il territorio provinciale, caratterizzati da semi lucenti e perlacei dall'alto tenore proteico, macinati grossolanamente nei mulini a pietra, ci permettono di riscoprire il gusto intenso e l'inconfondibile sensazione al palato della vera polenta.A Candia opera il Molino Roccati.

SALAMPATATA DEL CANAVESE

È un prodotto notissimo nel Canavese, che in origine consentiva di ottimizzare la resa di pancetta, guanciale e rifili di carne suina magra e macinate mescolando all'impasto uguali quantità di patate bollite. Secondo tradizione, il composto - aromatizzato con sale, pepe, aglio, noce moscata, cannella, chiodi di garofano polverizzati ed altre spezie - viene insaccato nel budello naturale e lasciato riposare per breve tempo.

Il vero Salampatata è prodotto esclusivamente nel territorio Canavesano, tipicamente nella stagione autunnale ed invernale (da settembre a fine aprile).È ottimo crudo su crostini di pane, in frittata o al forno, non oltre una settimana di stagionatura. Si conserva in frigorifero.

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Notizia n. 895 dal Piemonte

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