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Rovigo 2007

Notizia del 15/12/2006

L’Italia del gusto è una federazione del buon e bello vivere che unisce giornalisti,pubblici amministratori, rappresentanti delle associazioni che operano nelle comunità locali e imprenditori per valorizzare borghi e territori poco conosciuti del Belpaese, attraverso iniziative e progetti mirati ad ‘informare chi informa’.

Il Canavese (Piemonte) sta ospitando in questi giorni la Conferenza Nazionale dei Delegati de l’Italia del gusto, dal 28 novembre al 3 dicembre. Il Canavese è uno splendido angolo di Piemonte che racchiude una infinità di tesori storici, artistici e naturalistici ed è contraddistinto da una particolarità unica: ambienti a quote molto differenti, dai 200 ai 4000 metri in poche decine di chilometri…. ambienti che significano natura ma anche cultura dell’uomo, che dalle pianure del Po e della Dora Baltea salgono alle colline dell’Anfiteatro Morenico di Ivrea, del Chivassese sino alle verdi montagne della Valchiusella e a quelle aspre del Gran Paradiso. In questo contesto la delegazione polesana de l’Italia del gusto sta presentando le proprie eccellenze ai giornalisti della stampa regionale e nazionale convenuti in Canavese.

Rovigo - panorama

Il ‘gemellaggio’ fra il riso del Delta e il riso piemontese

Facciamo due passi indietro.

L’evento forse più importante del 2006 per la delegazione polesana de l’Italia del gusto era stato senz’altro il ‘gemellaggio’ fra il riso del Parco del Po e il riso del biellese e del vercellese (che è considerato l’aristocrazia della produzione del settore ). Il gemellaggio, avvenuto nel mese di febbraio, aveva portato a due incontri : uno a Biella, presso l’Agorà Palace Hotel, l’altro a Crescentino (Vercelli). In particolare l’incontro di Biella si è svolto nel cuore della città, in un complesso alberghiero inserito in un nuovissimo centro commerciale con negozi, sportelli bancari e servizi vari.

L’appuntamento si è svolto all’ultimo piano di Agorà Palace Hotel, dove si trovano la sala banchetti del “Roof Garden Grill & Restaurant” ed il Centro Congressi che, con le sue molteplici configurazioni, è in grado di accogliere ogni tipo di riunione o convegno. Dalla terrazza, con lo sfondo delle Alpi biellesi, è stato possibile cogliere l’immagine migliore della città e del suo splendido contorno (Per informazioni: www.biellaccoglie.it). I due incontri avevano conosciuto la partecipazione di giornalisti della stampa locale e nazionale, pubblici amministratori e aziende agricole del settore. L’incontro a convivio ( ovviamente con un menù di riso), aveva suggellato la nascita di una nuova rete d’informazione.

Così il Parco del Delta del Po parla del riso (dal sito): “Il riso, prezioso alimento coltivato nel Delta già dal 1450, rappresentava un alimento base per l'alimentazione dei polesani dell'epoca. I terreni paludosi, grazie alla famiglia degli Estensi, trovarono largo impiego nella coltivazione del riso che si dimostrava l'unica coltura adeguata alle condizioni ostili del territorio. Con la bonifica dei terreni la produzione del riso nel Delta non era più di tipo estensiva ed i lembi di terra dedicati a questa coltura si limitavano solamente al basso Delta.

Per salvaguardare tale importante produzione e data l'ottima qualità del riso locale, viene creata nel 1998 l'Associazione Risicoltori del Delta del Po che raggruppa circa l'80 per cento delle superfici coltivate costituite da ben 9.000 ettari dedicati oggi alla produzione di riso Carnaroli, Arboreo, Volano e Baldo, appartenenti prevalentemente al tipo Superfino della varietà "Japonica" e già iscritti nell'elenco nazionale dei prodotti agroalimentari tradizionali.

Le caratteristiche organolettiche del riso del Delta si distinguono dagli altri risi prodotti in Italia. Qui il prodotto è infatti influenzato positivamente sia dall'alta fertilità minerale del terreno, perchè creatosi dai sedimenti apportati dal fiume, che rende inutile l'uso di fertilizzanti, sia dalla brezza marina che riduce i ristagni di umidità e la conseguente formazione di funghi e ne ottimizza il gusto.

Ne risulta così un prodotto naturale e senza difetti, per tale motivo la produzione di riso del Delta viene riconosciuta come coltura di salvaguardia eco-ambientale ed è in attesa del riconoscimento comunitario per l'IGP”.

In quell’occasione era stato possibile degustare il prodotto biologico dell’azienda agricola Marangon Valentino (Via Dosso, 27 - 45014 Porto Viro (RO) , tel. 0426 631692 e-mail: marangon.valentino@libero.it - Colture biologiche: riso, cereali, ortaggi, aglio, patate, cipolle, insalata, radicchio, verze etc).

Ad Adria, all’Ostello Amolara

Un altro importante appuntamento si era tenuto poi ad Adria,presso l’Ostello Amolara, sui temi della comunicazione territoriale, con la partecipazione di giornalisti della stampa nazionale e regionale, pubblici amministratori e produttori del settore turistico ed agroalimentare.

“L'ostello, riferimento del Parco Regionale Veneto del Delta del Po, con annesso museo storico - ambientale, offre servizio di ristorazione, alberghiero, con possibilità di escursioni e gite nel favoloso paesaggio naturale del Delta del Po e nella cittadina etrusca di Adria, che sorge nel mezzo della pianura delimitata dall'Adige a nord e dal Po Grande a sud, ad una ventina di chilometri da Rovigo, capoluogo di provincia e ad una trentina di chilometri dal mare Adriatico. E' attraversata dal Canalbianco, navigabile, che consente il collegamento diretto con l'Adriatico e, mediante le chiuse, con l'Adige ed il Po.”

In quella occasione erano state gettate le basi per iniziative permanenti de l’Italia del gusto nel Polesine.

Il 2007, dietro l’angolo

Italia del Gusto ha raggiunto un accordo di collaborazione con la cooperativa Nordest di Fratta Polesine per la realizzazione di iniziative d’informazione che abbraccino tutto il Parco del Po e che coinvolgano Fratta Polesine come ‘borgo del gusto’.

ITALIA DEL GUSTO nasce infatti come una rete finalizzata a riunire i soggetti pubblici e privati interessati a sviluppare iniziative e progetti d’informazione che abbiano il carattere della continuità e della persistenza.

Le maglie sempre più strette della finanza locale ; la crisi di un modello di sviluppo troppo ottimista rispetto alle risorse umane, finanziarie e culturali del tessuto produttivo; l’incapacità del sistema politico di superare talvolta una rissosità endemica , sono tutti motivi che hanno convinto il gruppo di giornalisti, imprenditori e pubblici amministratori della federazione a ‘inventare’ una rete , per creare ‘nel territorio’ e ‘dentro’ le comunità locali dei progetti di valorizzazione che si ispirino a pochi concetti:

  • tutte le iniziative debbono partire da una alleanza fra enti locali e settore privato (in questo senso la presenza delle pubbliche istituzioni dà un forte segnale di serietà e di complessivo coordinamento delle diverse iniziative e dei progetti);
  • tutte le iniziative debbono svilupparsi con caratteristiche precise, che abbiano nella continuità il valore fondamentale di riferimento.

In concreto l’Italia del Gusto invita i comuni e le località che sono state anticipatamente visitate in incognito da giornalisti della rete Le terre del gusto, a diventare ‘borghi del gusto’. Questa proposta viene rivolta alle civiche amministrazioni, che debbono concedere il loro patrocinio ai progetti e alle iniziative d’informazione della federazione.

Il borgo del gusto può a questo punto partecipare a tutte le iniziative della rete d’informazione, seguendo quelli che sono i progetti e i percorsi d’informazione tematici: la rete di terre di collina Collinando; il circuito nazionale Terre d’Acqua; il progetto La Montagna dell’Informazione e il circuito Il Buon Paese, che è finalizzato alla valorizzazione delle dimore storiche.

Si è così giunti alla collaborazione con la Cooperativa Nordest ( che gestisce, fra l’altro, l’Oasi Torre Abate a Santa Giustina di Mesola ) e alla individuazione di Fratta Polesine come borgo del gusto. Questa scelta della Presidenza nazionale de l’Italia del gusto verrà comunicata in questi giorni alla civica Amministrazione. Ma il perché della scelta della federazione del buon e bello vivere si possono cogliere già dalla presentazione alla guida di Fratta Polesine, fatta dalla Amministrazione Comunale: Storia, patrimonio artistico, turismo e cultura: la nostra identità locale.

Dalla guida:

 

Il turismo culturale in tutta Italia è alimentato dalla presenza di un grande circuito di città d’arte e di centri minori ricchissimi di monumenti civili e religiosi, di opere d’arte e testimonianze archeologiche.

Ben otto secoli prima che si registrasse la presenza romana nella parte settentrionale della nostra penisola, Fratta costituiva già un centro antropico di vitale e singolare importanza.Il periodo medioevale vede il nostro territorio quale zona di aspre contese tra Ferrara e Venezia fino al 1482, quando prevalse il definitivo dominio della Serenissima.

I Cornaro, i Badoer, i Molin, maggiorenti veneti, ma grandi mecenati e studiosi, affidarono la realizzazione delle loro dimore in Fratta ai più grandi e rappresentativi architetti del tempo.

Il Palladio è sicuramente il maggior interprete di questa volontà, lasciandoci l’eredità di custodire, salvaguardare e valorizzare il più bel monumento presente in Polesine, Villa Badoer, dichiarata patrimonio dell’UNESCO.

[...] Si vuole far conoscere l’enorme patrimonio architettonico, culturale presente a Fratta, evidenziando la grande importanza legata alla Carboneria ed alla nascita e triste morte di Giacomo Matteotti. Si intende valorizzare il Capoluogo ed il territorio circostante, ricco di emergenze storico-culturali e di grande valenza ambientale.

Obiettivo primario è creare sviluppo per le nostre realtà produttive che, avvalendosi così della visibilità generata dai flussi di visitazione turistica e culturale, possano integrarsi e interagire con il mondo dell’arte che a Fratta tocca il punto più alto nel nostro straordinario Polesine.

 

Verso la fine di gennaio 2007, le delegazioni de l’Italia del Gusto realizzeranno in collaborazione con la Cooperativa Nordest una manifestazione denominata : Qualità Vo’ Cercando , Percorsi di informazione fra mari e monti.

Si tratterà di una vera e propria rassegna informativa che coinvolgerà il territorio del Parco del delta del Po (sia il versante veneto che quello emiliano-romagnolo). Nella prima settimana tutte le province della Regione Emilia Romagna e la provincia di Rovigo verranno invitate a raccontare ai giornalisti invitati (provenienti da tutta Italia), cosa succederà nel loro territorio nell’area del turismo del gusto nel corso del 2007. La stessa testimonianza verrà chiesta ai borghi e ai territori delle montagne trevigiane, bellunesi e dell’Appennino. Nella seconda settimana le terre d’acqua ‘saliranno’ in montagna, per raccontare il fascino di una vacanza diversa nel Parco del Delta del Po.

“La scelta di realizzare questa rassegna informativa all’inizio dell’anno – commenta Mauro Riotto, consulente di marketing territoriale - la dice lunga sui criteri comunicazionali che Italia del Gusto ha adottato. Qualità vo’ cercando[i realizza, concretamente, quel concetto di ‘rete che genera la notizia’ che tanti teorizzano e che pochi praticano per davvero”.

Al di fuori dei discorsi, basta con i soliti convegni o con le conferenze stampa artefatte, dove parlano i politici o i cosiddetti esperti per ore, annoiando i giornalisti e gli ascoltatori. Queste forme di comunicazione servono soltanto a creare, anzi a cercare di creare, il consenso.

Il problema è un altro: creare occasioni serie di conoscenza e di valorizzazione. Proprio per questo Italia del gusto segue una propria strada, del tutto inedita rispetto alle consuete formule informative.

Il Polesine in Piemonte

La delegazione polesana della federazione, come abbiamo scritto all’inizio di questo articolo, ha partecipato all’incontro interregionale del Nordest che si è tenuto a Valdobbiadene, in provincia di Treviso, presso il ristorante La Pergola. Nel corso degli incontri con i giornalisti del gusto del Triveneto, si sono potuti degustare i cibi ‘commentati’ con l’aglio palesano, mentre i formaggi di malga del bellunese hanno conosciuto un matrimonio azzeccato con la polenta, interpretata con le farine polesane. Il riso biologico del Delta del Po è venuto poi a sottolineare la bontà delle scelte cucinarie locali.

Ma il Polesine sta partecipando anche alla Conferenza Nazionale dei Delegati della federazione, che si tiene dal 28 novembre al 3 dicembre in Piemonte, nel Canavese, grazie allo speciale invito della Presidenza Nazionale de l’Italia del gusto. La delegazione polesana interverrà all’incontro nazionale presso il Castello di Masino (a Caravino, un bene di proprietà del Fai – Fondo per l’Ambiente Italiano), per presentare le eccellenze ambientali storiche artistiche ed enogastronomiche della sua terra e per far degustare ai giornalisti provenienti da ogni parte d’Italia, alcuni dei prodotti tipici locali. L’incontro de l’Italia del gusto coinvolge oltre trecento delegati, dei quali un buon centinaio rappresenta la rete giornalistica della federazione.

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