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Ultima tappa de l'Italia del Gusto

Notizia del 09/12/2006

Domenica 3 dicembre, dopo una kermesse di incontri, dibattiti e conferenze stampa nelle dimore storiche canavesane, il Presidente Nazionale de L’Italia del Gusto ha ribadito quello che è da sempre il modus operandi dell’Associazione e cioè la valorizzazione dei territori “minimi”, che spesso non hanno l’opportunità di comparire sulle prime pagine dei giornali ma che, non per questo, non racchiudono eccellenze degne di essere conosciute e valorizzate. Un fil rouge, la valorizzazione, che ha visto accomunate negli intenti le terre di montagna, di collina, d’acqua, di pianura, di fiume, di lago e di mare.

Castello di San Giuseppe a Chiaverano, in Piemonte

“Le nostre tappe nel Canavese hanno contato 350 ospiti provenienti da tutte le Regioni Italiane, eccetto la Sicilia e la Sardegna che tuttavia sono state presenti con i loro prodotti – ha sottolineato con comprensibile orgoglio il Presidente – Sono numeri che ci confortano, vuol dire che la gente coglie il messaggio che portiamo. L’Italia del Gusto rimane un’Associazione, ma ha bisogno di una struttura esterna con figure professionali. Il prossimo anno investiremo su giovani che abbiano capacità comunicative sul territorio”. Nella Dimora Storica di Chiaverano si è parlato di turismo come risorsa del futuro, ma si è convenuto che si deve pensare ad un turismo non invasivo ma dolce, intelligente e rispettoso delle tipicità e delle eccellenze che ogni luogo sa proporre e desidera vedere valorizzate. Un turismo che L’Italia del Gusto è disposta a far crescere, maturare, supportare, indirizzare.

Gli undici incontri della Conferenza Nazionale dei Delegati in Canavese hanno trovato accoglienza a Settimo Vittone (nella Comunità Montana Dora Baltea Canavesana), poi è stata la volta di Ivrea, Caravino, Vische, Villareggia (nella Comunità Collinare Terre dell’Erbaluce), Candia, Strambino (nella Comunità Collinare Piccolo Anfiteatro Morenico), Mazzè (nello storico Castello), Caluso e infine Chiaverano. Il Fai (Fondo per l’Ambiente Italiano) ha continuato la collaborazione intrapresa con L’Italia del Gusto mettendo a disposizione il Castello di Masino, a Caravino, per due conferenze, di cui una sull’itinerario della Via Francigena.

Un punto a favore della Conferenza è stato sicuramente quello di aver dato l’opportunità di intervenire in prima persona a coloro che, ciascuno nel proprio ambito, vivono quotidianamente i problemi legati al territorio e, nonostante le molte difficoltà, si adoperano nel promuoverne le eccellenze.

Anna Anrò

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