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Il Canavese e la Conferenza nazionale dei delegati de l'Italia del gusto

Notizia del 05/12/2006

Si è conclusa domenica 3 dicembre nella splendida cornice del Castello di San Giuseppe, a Chiaverano, la Conferenza Nazionale dei delegati de L’Italia del Gusto. Sei giorni di incontri, dibattiti, degustazioni e conferenze stampa che hanno toccato gran parte del Canavese.

Alla base degli incontri la filosofia dell’Associazione: valorizzare e far conoscere i territori “minimi”, quelle terre che raramente conoscono le prime pagine dei giornali, mettendo intorno allo stesso tavolo giornalisti, imprenditori, pubblici amministratori e uomini di cultura provenienti da tutt’Italia.

Piemonte - Panorama di Chiaverano

A guidare la Conferenza, l’idea che i territori debbano potere esprimere la pluralità della propria cultura in tutti gli aspetti (storici, artistici, culturali, di tradizione, enogastronomici) coinvolgendo, in un ruolo di primo piano, gli organi di informazione e comunicazione.

All’invito de L’Italia del Gusto hanno risposto più di trecento persone (fra giornalisti, pubblici amministratori, produttori, ristoratori e imprenditori), che durante la settimana si sono confrontate su realtà diverse ma che si sono rivelate simili per problematiche. Terre di montagna, di collina, di pianura, di fiume, di lago e di mare che vedono nel turismo una risorsa per il futuro; un turismo che deve essere, come ripetuto più volte a gran voce, “dolce”, non invasivo, intelligente, rispettoso e curioso delle tradizioni e della storia del territorio. Un cammino che in molte zone è ancora lungo e difficile e lungo il quale L’Italia del Gusto ha promesso il suo aiuto.

Tutto il Canavese è stato toccato dall’iniziativa con in prima fila le amministrazioni locali: il primo incontro è stato ospitato da Settimo Vittone (nella Comunità Montana Dora Baltea Canavesana), poi è stata la volta di Ivrea, Caravino, Vische, Villareggia (nella Comunità Collinare Terre dell’Erbaluce), Candia, Strambino (nella Comunità Collinare Piccolo Anfiteatro Morenico), Mazzè, Caluso e infine Chiaverano. Il FAI (Fondo per l’Ambiente Italiano) ha continuato la collaborazione intrapresa con L’Italia del Gusto mettendo a disposizione il Castello di Masino, a Caravino, per due conferenze, di cui una sull’itinerario della Via Francigena.

Interessante per tutta la Conferenza il continuo dialogo instauratosi fra i produttori e ristoratori locali e gli amministratori pubblici, pronti a un impegno comune per la valorizzazione dei propri territori. L’obiettivo per il futuro è quello di una reciproca collaborazione su questo tema e questi giorni sono serviti a creare proprio questa consapevolezza negli attori principali. “Fare rete”: capire che è attraverso l’unione delle piccole realtà che si muove la strada per migliorare e farsi conoscere nel panorama nazionale ed internazionale.

Il più grande successo della Conferenza è stato quello di avere dato voce a tutte le regioni Italiane, di aver permesso di confrontarsi e riconoscersi nelle differenze. Di avere fatto intervenire chi vive in prima persona le problematiche del territorio e si impegna giorno dopo giorno per valorizzarlo al meglio. Di avere presentato l’Italia declinandola in una dimensione diversa, lontana dagli stereotipi dell’immaginario comune, portando alla luce le eccellenze che i territori “minori” hanno e che hanno il dovere di comunicare al meglio.

Un segnale positivo è venuto dalla giovane età dei partecipanti: un ricambio generazionale importante sia nelle amministrazioni locali che tra gli agricoltori e gli operatori turistici che dimostra la vitalità di questi territori.

Gli induci incontri in programma si sono conclusi a tavola: a parlare sono state le eccellenze enogastronomiche di tutte le regioni italiane, interpretate magistralmente dagli chef canavesani.

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