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Notizia del 15/05/2006
Ci voleva tutta la passione e la competenza di Antonio Paolillo, titolare con la moglie Renata della splendida enoteca La Cave (di nome e di fatto), per riuscire a realizzare in breve tempo un incontro a Gavi con la presidenza nazionale della rete giornalistica Le Terre del Gusto.
La conoscenza era avvenuta nel corso delle iniziative de L’AltroPiemonte 2006, l’iniziativa d’informazione che Le Terre del Gusto avevano realizzato per dare voce alle produzioni agricole ed artigianali di pregio, di fatto escluse dalla grancassa mediatica dei giochi olimpici invernali.
Allora Antonio aveva segnalato due produttori di Gavi dall’alto profilo qualitativo Castellari Bergaglio ed Ernesto Picollo di Rovereto.
L’incontro con la stampa locale e i protagonisti della vita sociale, politica e produttiva della zona è puntualmente avvenuto: ne è saltato fuori un progetto di iniziativa d’informazione che inserirà il Gavi nella rete nazionale de le terre del collina Collinando, al fine di poter partecipare alle campagne d’informazione che Le Terre del Gusto e la federazione dei borghi e dei territori L’Italia del Gusto lanciano con una logica di ‘rete’. Il direttore del Consorzio Tutela del Gavi, Mauro Delfino, ha inistito molto sulla necessità di fare ‘sistema’ fra gli undici comuni compresi nel disciplinare: Bosio, Capriata d’Orba, Carrosio, Francavilla Bisio, Gavi, Novi Ligure, Pasturana, Parodi Ligure, San Cristoforo, Serravalle Scrivia e Tassarolo. L’analisi delle risorse per realizzare un progetto di marketing territoriale è alla base di tutte le scelte che il Consorzio sta facendo, in un’ottica sempre più completa di offerta di servizi ai propri associati.
Il direttore del Consorzio ha dato altresì la propria disponibilità a studiare tutte le fotme di collaborazione possibile con il piano di comunicazione che le terre del gusto intendono realizzare per la zona del Gavi . La stessa disponibilità è stata espressa senza tanti giri di parole, dai rappresentanti del Consorzio Io Amo Gavi, che raccoglie gli operatori commerciali.
Per più di mille anni Gavi è stata “... il fulcro dell’unica vera strada tra Genova e il Nord. Questa posizione privilegiata ne accrebbe l’importanza come centro commerciale, sede di un grande dazio doganale... La storia di Gavi è dunque quella dei suoi commerci, delle sue strade, delle lotte per il controllo delle vie di comunicazione... ” (da "Le vie di Gavi", Slow Food Editore, pag. 19).
Ed è proprio la vocazione commerciale che ha subito in questi anni dei duri colpi, avviando il centro cittadino ad una crisi di presenze e ad una decadenza economica palpabile.La preoccupazione degli operatori è per davvero alle stelle.
L’incontro che si è tenuto alla enoteca La Cave ha confermato questi problemi. Antonio e Renata hanno fatto assaggiare agli ospiti la testa in cassetta e i salumi della zona; i formaggi e i morbidi amaretti della pasticceria La Pieve ( l’amaretto è una autentica ‘chicca’ dolciaria del luogo).
L’edificio antico che ospita l’enoteca (dove è possibile anche trovare, oltre ai vini nazionali ed esteri, anche una selezione ghiotta di formaggi, conserve e specialità alimentari), ha confermato così la sua vocazione di ‘fucina’ di idee e di iniziative. Impossibile dimenticare, ovviamente, i vini della signora Wanda e del figlio Marco, dell’azienda Castellari Bergaglio di Rovereto, con le sue cinque etichette di Gavi D.o.c.g. e in particolare il Pilin, fermentato in barrique, un prodotto di assoluta eccellenza.
Anche i vini di Ernesto Picollo di Rovereto Chiesa, hanno lasciato un ottimo ricordo. Essi hanno un pregio che raramente incontriamo: il livello qualitativo resta sempre invariato. Diciamo da tempo che la vera qualità è la costanza, il saper trarre dai frutti della terra sempre il meglio. Qui, in casa Picollo, vinaioli da tre generazioni, la storia non è passata invano.
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