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Notizia del 17/08/2009
“ Non pensavo di incontrare uno spumante del genere nelle Terre di Mezzo”.
E' stato pressapoco questo il ragionamento che mi ha attraversato la mente a Corte Pellegrini,la dimora di campagna di San Martino di Bonalbergo, che ha ospitato il primo Dialogo dei Borghi Europei del Gusto, quando ho assaggiato Rivus,Vino Spumante Extra Dry , dell'Azienda agricola Ferrin di Camino al Tagliamento (Udine).
Ragionamento forse vagabondo, se maturato nella testa di chi,per vocazione e mestiere,calca quotidianamente il territorio, alla ricerca di inediti del buon gusto e del buon e bello vivere. Ma un ragionamento diretto, senza mediazioni di alcun genere,come troppo spesso succede ad una informazione inguaribilmente ammalata di 'business' e prebende (leggi,tranquillamente, denaro in cambio di informazione che parla bene di....)
“E' uno spumante dal colore giallo paglierino, dai delicati profumi fruttati, di gusto morbido e persistente. Si ottiene da una spumantizzazione lunga, almeno 150 giorni, di Pinot Grigio, Chardonnay e Verduzzo Friulano.E' ottimo come vino aperitivo, dessert ma anche con primi piatti, carni bianche, pesce e crostacei.”
Fin qui il racconto di Paolo Ferrin.
Fin qui il ragionamento di una azienda che conosce il linguaggio della passione e della competenza,non già quello delle prebende per crescere e farsi apprezzare.
“ La nostra azienda – ci racconta Fabiola, la splendida signora di casa Ferrin – è situata nel cuore della zona a Denominazione Controllata “Friuli Grave” si trova a Camino al Tagliamento, un paese che sorge al centro di un paesaggio silenzioso e riposante, lontano dalle vie di grande traffico. L’azienda è nata nel 1968 e da ormai molti anni coltiviamo i nostri 11 ettari di vigneti, con basse produzioni di uva per ceppo, potature molto castigate e alto numero di viti per ettaro al fine di ottenere vini di alto livello qualitativo, inoltre coltiviamo i nostri vigneti con metodi ecocompatibili, nel rispetto delle crescenti esigenze di protezione ambientale ed anche come garanzia di genuinità delle uve ottenute. La nostra è una terra da sempre vocata alla coltura della vite ed in cui si producono vini dalle nobili ascendenze, vini che si affermarono soprattutto sotto il dominio della Repubblica di Venezia, quando la viticoltura friulana iniziò ad essere considerata tra le migliori.”
Già le Terre di Mezzo.
Le sette Amministrazioni comunali che hanno deciso di promuovere e sostenere il progetto "Terre di Mezzo" hanno come capofila Camino al Tagliamento. Il piccolo Comune friulano, che conta poco meno di 1700 abitanti, si trova anche dal punto di vista geografico in una posizione baricentrica rispetto agli altri Comuni posizionati sulla Destra (Casarsa della Delizia, Cordovado) e sulla Sinistra del fiume Tagliamento (insieme alla stessa Camino, Codroipo, Sedegliano e Varmo), mentre Colloredo di Monte Albano, a nord del capoluogo provinciale Udine, rappresenta l'avamposto collinare del sistema.
A chi entra in contatto per la prima volta con il progetto “Terre di Mezzo” può venire naturale l’accostamento con i più noti parchi letterari. I parchi letterari sono una idea promossa dallo scrittore Stanislao Nievo, pronipote di Ippolito, e proseguita, dopo la sua scomparsa, dalla Fondazione che porta il nome della famiglia. Tuttavia, gli Amministratori delle “Terre di Mezzo” hanno scelto un approccio strategico diverso: mettere in valore il territorio attraverso gli scrittori, e non viceversa. Perché, se in Italia e in Europa, molte persone decidono di mettersi in viaggio verso Casarsa della Delizia nel nome di Pasolini, sarebbe difficile che altrettanto accadesse per i meno (universalmente) noti Sergio Maldini e Amedeo Giacomini. Si vuole, al contrario, che, grazie alle straordinarie suggestioni ricavate dalle opere di Maldini e Giacomini, chi vive al di fuori del Friuli possa essere affascinato dalle strade deserte e misteriose di Varmo, o ingolosito dai vini serviti nelle sperdute osterie della Bassa: una volta sul posto, o fatto ritorno in città, libri come La casa a Nord-Est o Viaggio in Friuli tra i vini e gli uomini, potranno soddisfarne le residue curiosità, e alimentarne di nuove.
Ma ritorniamo ai vini dell'azienda agricola Ferrin, che nella propria cantina, vinifica solo le uve provenienti dai propri vigneti .
Sulle rive del Piave, nella cornice del ristorante alla Croce a Negrisia di Ponte di Piave, ha fatto capolino anche il Friulano (già tocai),nel corso de 'I racconti dei piccoli borghi',lo straordinario filò che ha accomunato le storie di tante terre di pregio.
“Il friulano – ha commentato Giovanni Meneghini, de il Gusto Italiano-, ha un colore giallo paglierino tendente al citrico, fine e delicato, dal profumo intenso e caratteristico che ricorda i fiori di campo; di gusto asciutto, con retrogusto aromatico e sapore di mandorla amara. Eccellente come vino aperitivo, ottimo con gli antipasti magri, minestre in brodo e asciutte, con il pesce e le carni bianche.”
Di fronte ad un buon piatto di carne d'autore o allo spiedo della Pedemontana, ci stà proprio il refosco dal peduncolo rosso di casa Ferrin, “.....di colore rosso violaceo, di profumo intenso e gradevole, di sapore asciutto, pieno ed amarognolo con persistente e piacevole retrogusto. E’ un vino rosso da tutto pasto ad esclusione del pesce ed è particolarmente indicato con i piatti della cucina tipica friulana...”. e con la cucina allo spiedo.
Ma anche il cabernet franc non ha di certo deluso.”Di colore rosso rubino intenso, dal caratteristico sapore erbaceo, pieno, robusto, tannico con una notevole intensità di profumi. Vino da accompagnare con arrosti, cacciagione, pollame e pesce in umido, con formaggi a pasta dura ed invecchiati.”.
Infine con il dessert, la chiusura eccellente con il verduzzo friulano,dal colore giallo dorato, dall’ odore delicato e gradevole, vinoso e fruttato, di sapore amabile, lievemente tannico.
Le Terre di Mezzo si fanno conoscere con le parole dei vini eccellenti di casa Ferrin. Fabiola e Paolo ne possono essere felici.
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Osservatorio Nazionale dei Parchi di Informazione
Periodo dal 30 agosto 2008 al 30 agosto 2009
Evento n. 479 (segnalato dal Parco d'Informazione del Friuli Venezia Giulia)
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