News | Marche | Collinando
Notizia del 08/12/2008
ITINERARIO STORICO TURISTICO E ENOGASTRONOMICO
LA BATTAGLIA DI CASTELFIDARDO
Erano 32000 i soldati piemontesi guidati dal gen.le Manfredo Fanti quando l’11 settembre 1860 entrarono nelle Romagne Pontificie nel tentativo di unire l’Italia del Nord con quella del sud sotto un'unica bandiera Verde-Bianca-Rossa e fermare Garibaldi che stava salendo da Napoli a Roma. L’esercito pontificio del gen.le Cristoforo De Lamoriciere di 25000 uomini figli di molta nobiltà europea, cercò di porre resistenza nell’Umbria e nelle Marche ma invano. La fase decisiva si ebbe nelle Marche, interessò 8 città: Castelfidardo, Osimo,Recanati, Loreto,Porto Recanati, Numana, Sirolo e Camerano. Lo scontro più cruento il 18 settembre 1860 dalle ore 8,30 alle 14,00 tra la Selva di Castelfidardo e la vallate dei fiumi Aspio e Musone che portano al mare Adriatico tra Castelfidardo,Recanati, Porto Recanati, Loreto, Numana, Camerano. La preparazione militare ed il patriottismo dei piemontesi ebbero ragione dei pontifici che sconfitti si dispersero tra le Marche e l’Abruzzo, mentre pochi uomini si portarono nella fortezza di Ancona. La tattica congiunta tra marina ed esercito, permise ai piemontesi di espugnare Ancona e sconfiggere i pontifici. Per quei soldati venuti da tutta Europa a morire qui per ideali diversi, nel 1861 le popolazioni locali costruirono uno Sacrario-Ossario con 12 colonne tronche di marmo in un un’ara quadrangolare con al centro la stele del perdono, mentre lo stato italiano per celebrare l’evento nel 1912 inaugurò il più imponente monumento risorgimentale d’Europa, opera dello scultore Vito Pardo. In bronzo e pietra, alto 3 mt. e lungo 12 mt. montato in una montagna di travertino alta 7 mt. raffigura un esercito guidato dal gen. Enrico Cialdini a cavallo che con foga, va verso il nemico nella speranza di un Italia migliore ed unita. Oggi nell’area di battaglia, sono ancora molti le testimonianze di quell’evento militare, le antiche case coloniche, le stradine bianche di campagna, ma anche cippi e lapidi. Ma camminando tra le morbide colline dove sono appollaiati i comuni della battaglia, trovi anche la preistorica Selva di Castelfidardo, fortificazioni, chiese, monasteri e basiliche, rari ambienti marini, zone archeologiche, musei, teatri e biblioteche, agriturismi, ristoranti tipici e cantine dove i prodotti enogastronomici ti fanno ancor meglio scoprire la vera anima marchigiana con la fantasia e l’intraprendenza operose dei suoi abitanti. Dove la melodia della fisarmonica si accosta ad una preghiera nel santuario di Loreto ed alla poesia di Leopardi, mentre il canto di Africo Baldelli, Mario Binci e Beniamino Gigli, fanno da eco alle scogliere ed acqua cristallina del Conero senza dimenticare il profumo di una squisita zuppa di pesce.
------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Osservatorio Nazionale dei Parchi di Informazione
Periodo dal 30 agosto 2008 al 30 agosto 2009
Evento n. 134 (segnalato dal Parco di Informazione delle Marche )
Torna a inizio pagina