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“PROFESSIONE ASSAGGIATORE”

Notizia del 10/04/2015

Roma 30 Marzo 2015 – ONAOO, l’organizzazione nazionale assaggiatori d’olio d’oliva dal 1983 si impegna per diffondere e valorizzare l'assaggio promuovendo corsi di vario livello sia a carattere divulgativo che tecnico, con la finalità di insegnare ed incentivare quella che sempre di più sta prendendo piede come una nuova professione: l’assaggiatore d’olio d’oliva.

L’assaggiatore di olio d’oliva, è una figura necessaria alle aziende e per chiunque voglia certificare la propria produzione di olio. Per questo ONAOO, che da sempre si dedica al mondo della didattica vantando una formazione di oltre 15.000 allievi, ha voluto dare un importante spazio ai corsi professionali.

Grazie anche alla propria posizione super partes, che si traduce in indipendenza di giudizio nell’analisi degli oli, perché mai promuove alcun marchio, la scuola riesce ad impartire un insegnamento obiettivo e di forte valore scientifico.

Così Onaoo forma dei nuovi professionisti, italiani e stranieri che possono poi trovare anche una loro collocazione sul mercato del lavoro nazionale e internazionale.

La figura dell’assaggiatore, come ci spiega il responsabile scientifico di Onaoo Mauro Amelio, ha un ruolo fondamentale per le aziende, non solo nella valutazione prodotto finale, ma anche durante tutto il processo della filiera produttiva, importante ad esempio nell’ individuare gli eventuali “difetti dell’olio” che possono verificarsi prima o dopo la trasformazione delle olive. In tal modo, i produttori possono intervenire, risalendo all’origine del difetto e preservando le annate successive.

A testimonianza di chi a breve diventerà assaggiatore professionista, Luca Mazzotta studente di archeologia e sommelier di vino nonchè giovane imprenditore originario della provincia di Lecce. Tramite passaparola , è venuto a conoscenza della celebre scuola di Imperia ed ha frequentato il primo corso con l’obiettivo di continuare il suo percorso professionale. “Ho frequentato il corso perché è necessario per la mia azienda agricola di Squinzano, credo che tutti gli imprenditori del settore dovrebbero farlo. La nuova generazione di produttori deve essere più preparata rispetto al passato, questo aiuterebbe a conoscere i punti di forza e di debolezza del proprio prodotto” “Inoltre” continua Luca, “la conoscenza egli olii è importante anche per il turismo in Italia, è un prodotto che genera curiosità per gli stranieri ed è bene che impariamo a saperlo vendere.”

Un altro aspetto importante su cui riflettere è la maggiore rilevanza che viene data alla figura del sommelier di vino rispetto a quella dell’assaggiatore. “Se consideriamo che gli oli sono sulle nostre tavole quotidianamente, ancor più del vino, a maggior ragione e in virtù di questo, dovrebbero avere lo stesso status di rilevanza.”

Fruttato o amaro, piccante o alle note di pomodoro, banana, erba tagliata, carciofo, pinolo, la varietà tra cui sapersi districare è davvero vasta: milioni sono gli abbinamenti cibo-olio e la conoscenza di questi è necessaria per un’analisi complessiva di ogni cucina e del territorio in cui viene prodotto.

Interessante anche la storia di Himeyo Nagatomo, una ragazza Giapponese che ha deciso di fare dell’assaggiatrice d’olio il suo mestiere.

Himeyo racconta di aver cambiato radicalmente la sua vita a seguito del corso ONAOO del quale è venuta a conoscenza durante un suo soggiorno di studio in Italia, attraverso un professore dell’Università di Perugia che collabora con la scuola. Innamorarsi del cibo italiano è semplice, e ancora di più lo è per l’olio d’oliva “una goccia cambia il sapore di tutti i piatti”, racconta.

Oggi è Presidente di JOOTA (Japan Olive Oil Taster Association) l’associazione di cui è fondatrice, che collabora a stretto contatto con ONAOO e che ha la finalità di propagare la giusta informazione in Giappone e promuovere la cultura di questo prezioso prodotto. Inoltre Himeyo, scrive in Giappone sul tema olio, un argomento di grande interesse per il suo Paese visto che di anno in anno crescono le produzioni e i produttori che vogliono far analizzare i propri campioni, anche l’uso nella cucina giapponese è aumentato ed è sempre più presente nei grandi store.

A differenza dell’Italia, però, in Giappone non esiste ancora un regolamento, come quello della Unione Europea sull’olio d’oliva ed il Paese non è membro COI (consiglio oleico internazionale), per questo non si può ancora parlare di Extravergine, ma “la strada verso questo cambiamento è vicina e mi impegnerò personalmente perché questo avvenga” dice Nagatomo.

Per questo Onaoo è presente in Giappone, come in altri Paesi, per supportare la filiera dell’olio di oliva e sostenere, con l’attività di formazione, lo sviluppo internazionale del settore. La scuola d’assaggi organizza, periodicamente, oltre ai corsi presso la sede centrale di Imperia, corsi online e all’estero (già negli Stati Uniti, Sud Africa, Giappone, Taiwan, Turchia, Tunisia e Marocco).

L’estero è, infatti, ormai una importante meta divulgativa per l’Associazione, non solo perché attualmente vi sono numerosi Paesi che stanno crescendo nell’olivicoltura ma anche per la sempre maggiore curiosità che si sta sviluppando intorno al mondo olivicolo. E’ infatti indubbia l’importanza di un prodotto nobile ed antico come l’olio d’oliva, emblema della dieta mediterranea e alimento ricco di proprietà e benefici noti ormai in tutto il mondo.

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