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Il pan di sorc

Notizia del 11/01/2015

Il pan di sorc è un pane dolce e speziato realizzato con la miscela di tre farine, mais cinquantino (il sorc in lingua friulana), frumento e segale, con l’aggiunta di fichi secchi e semi di finocchio selvatico ma anche uvetta, cannella e noci. Prodotto nelle contrade di Buja e Artegna, si impastava in casa e poi si portava al forno per la cottura. Secco veniva utilizzato come ingrediente nella preparazione del crafùt, una polpetta fatta con fegato e reni di maiale macinati finemente e impastati con pane, uva sultanina, scorze di limone, mele, salata e speziata e avvolta nel mesentere (membrana che sostiene l’intestino) dello stesso suino, alla fine cotta in abbondante soffritto di cipolla e servita con polenta morbida di cinquantino.

La particolarità dei due prodotti deriva probabilmente dalle contaminazioni culturali dovute ai lavori stagionali cui era costretta la popolazione di questo lembo di Friuli a cavallo tra Ottocento e Novecento. Gli uomini e i ragazzi che nella stagione estiva emigravano nelle fornaci di mezza Europa, al rientro in famiglia si dedicavano alla norcineria e alla riparazione o costruzione di utensili e attrezzi agricoli. Gli scambi di saperi e prodotti riguardarono anche le preparazioni gastronomiche, tanto che il pan di sorc divenne nel tempo un prodotto ricercato da presentare in occasione di feste e ricorrenze.

L’abbandono della pratica della coltivazione del mais a ciclo vegetativo breve qual è il cinquantino e i mutati gusti alimentari, alla fine degli anni Sessanta avevano relegato il prodotto ad un consumo unicamente casalingo, nelle famiglie che conservavano un forte legame con le tradizioni. Oggi il pan di sorc è commercializzato nelle versioni dolce e salata. Il pane dolce viene prodotto secondo l’antica ricetta legata al disciplinare del Presidio Slow Food.

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