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A colloquio con il presidente del sodalizio, Ezio Cinic

Notizia del 09/03/2013

CRASSIZA – Ha solo 230 abitanti la località di Crassiza, di cui 200 iscritti alla locale Comunità degli Italiani. Un percorso difficile, quello dell'Alto Buiese, prima a causa dell'esodo, che ha svuotato le campagne, poi a causa dell'abbandono, i cui segni sono evidenti ancora oggi nelle case vecchie che cadono a pezzi. In questo contesto è stata costruita la sede della locale Comunità degli Italiani, con l'obiettivo di ridare fiducia alla gente rimasta e di avviare un'attività artistico-culturale-economica, capace di frenare l'esodo verso la Slovenia e l'Italia per motivi economici. Con Ezio Cinic, presidente della CI, abbiamo parlato proprio del modo come fare attività, guardando con la coda dell'occhio alle iniziative di natura economica.

"Quando la gente è poca, e spesso con un lavoro da pendolari, che ti porta a stare fuori casa fino a tardi, allora è difficile parlare di attività. Se escludiamo la pallavolo femminile e il calcetto maschile, alla CI manca qualche attività artistico-culturale. Purtroppo dobbiamo fare i conti con il territorio vasto e scarsamente popolato, dove gli abitanti sono pochi, e spesso molto anziani. Il mio sogno è quello di costituire un coro o una klapa, in modo da riunire la gente e curare un po' le tradizioni della zona. Ma attualmente gli amanti del bel canto sono un po' sparpagliati per le altre località della zona. Non abbiamo industrie di nessun genere, e le persone che lavorano sono impegnate o nell'agricoltura oppure all'estero, in qualità di pendolari. Solo negli ultimi anni qualcosa si e mosso", ha spiegato Cinic.

Il sodalizio ospita ogni anno la manifestazione "Oleum Olivarum", di grande prestigio internazionale. Proprio grazie alla CI e alla sua sede, finora sono state organizzate diverse conferenze mirate al rilancio dell'agricoltura. Bene o male, qualcosa è stato sicuramente fatto.

In quale modo l'Unione Italiana o la Regione Istriana, potrebbero contribuire a far girare l'economia dalle vostre parti?

Cinic: "Le conferenze sono utilissime e i risultati già si vedono. Molti agricoltori sono diventati ottimi produttori di olio di oliva, di vino, altri hanno fondato qualche rinomato agriturismo. Credo che per la cultura di fare economia l'informazione sia fondamentale. Siamo solo all'inizio di un processo di rilancio che spero in cinque-dieci anni ci porterà grossi benefici. Chi lavora all'estero ha un solo sogno, quello di investire a casa propria. L'UI ha già fatto molto, e ora sarà importante continuare sulla strada delle conferenze mirate, appunto per parlare di innovazione e di rilancio".

Crassiza dista quattro chilometri da Buie, ma in realtà si può parlare di distanza ben maggiore. Come accorciarla?

Cinic: "Crassiza non è un unico paese, ma un territorio dove le case sono molto distanti una dall'altra e dove ci si vede di rado. Ma abbiamo un grosso vantaggio: la natura, la vista sulla costa istriana. Spero e credo che prima o poi il pendolarismo finirà e che a Crassiza verrà offerta un'opportunità. Allora operare in sede e fare attività sarà molto più facile. Un passo alla volta, e il primo, importante della sede è già stato fatto."

Franco Sodomaco (La Voce)

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