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Notizia del 06/01/2013
Partendo da una miscela di cereali (Farro, Segala, Avena, Orzo), che per molti anni hanno fatto parte della cultura e tradizione contadina del Trentino e riempivano i terrazzamenti della nostra povera terra di montagna, si è pensato di studiare e realizzare un pane particolare che contenesse fibra alimentare, con la sua inevitabile e gradita ricaduta sulla funzionalità del nostro intestino e della sua flora batterica, carboidrati complessi, fonte energetica per chi affronta i pendi delle nostre montagne alla ricerca non solo di una meta ma anche un po’ di se stesso, un mix di proteine che mescolate aumentano il loro valore biologico e anche gusto e sapore. Si è poi pensato di aggiungere un cereale povero, della tradizione rurale trentina, il grano saraceno, da usare in chicchi per dare una sfumatura cromatica nuova ed indimenticabile.
L’acqua delle sorgenti trentine e un pizzico di sale iodato, come dalle più recenti raccomandazioni nutrizionali, completano questo semplice e delicato pane che, pur venendo da una provincia alpina, ha tutte le caratteristiche per essere inserito in una dieta mediterranea. Tutto il resto lo fa l’abilità, l’ingegnosità, la capacità tipica dei panificatori trentini che, pur lavorando in ambienti tecnologicamente avanzati, restano sempre legati alla storia dell’arte di fare il pane in maniera tradizionalmente manuale.
Il risultato è quello che vedete: un alimento per tutti, ma per lo sportivo in particolare, un prodotto che allieta i cinque sensi, un pane che ha una bella crosta scura, grezza e rugosa, e la mollica morbida ed invitante leggermente più chiara e punteggiata dai chicchi del grano saraceno; un pane che si può toccare perché la crosta ha una sua consistenza.
Quando lo si spezza si fa sentire, perché genera quel debole rumore che fa pregustare il piacere di mangiarlo; un pane che si odora con piacere: lasciatene in cucina qualche pezzo in mezzo al tavolo e tornate dopo pochi minuti: il locale sarà inondato dal profumo del pane appena sfornato!
E’ gradevole al gusto ed ha un sapore unico, antico, originale, che ci riporta alle sfumature di un tempo, quando il pane era un alimento primario, fondamentale e non come ora sottoposto ad attacchi immotivati e irrazionali da pseudo-nutrizionisti.
Ma è anche un prodotto che permette una certa conservazione e lo si potrà utilizzare anche il giorno successivo alla produzione; la sua buona umidità gli consente una buona conservazione.
In fine è un pane che con i suoi formati permette di soddisfare: con le pezzature piccole la ristorazione alberghiera (ad esempio può essere un buon alimento sano per la colazione); con le pezzature medie si rivolge più che altro alle famiglie; con la pezzatura grande si rivolge a chi ama gustare il pane a fette.
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