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La storia di Susegana

Notizia del 21/10/2012

Posto sulla riva del Fiume Piave, dove questo, superata la stretta collinare Montello-Colfosco, si getta in pianura, il territorio del Comune di Susegana, per la sua posizione dai facili guadi, conobbe i primi insediamenti umani fin dall'età del Bronzo.

Fu in seguito il flusso commerciale risalente la valle del Piave ad attirare la colonizzazione romana, che segnò il sito con i toponimi di Susegana e Mercatelli. Quest'ultimo, tra la collina di Colfosco e il greto del Piave, indicava la "Via dei mercanti" che univa la città lagunare di Altino con la zona Alpina.

Il nome Susegana può essere fatto risalire al periodo della colonizzazione romana dell'intera Sinistra Piave. Dalla parcellizzazione dei terreni da bonificare, che venivano dati in premio agli ex soldati trasformatisi in agricoltori, spesso prendeva nome l'appezzamento che veniva iscritto a catasto: Susegana non significherebbe altro che "terreno appartenente al signor Sosus o Sosius".

Altre fonti attribuiscono al nome un'origine germanica, attribuendola alla presenza del segmento germanico "sig" nell'antico toponimo "Susigana", collegandola ad una remota vittoria o ad una fortezza.

La zona fu comunque interessata con ampia portata dalla colonizzazione romana e in età imperiale il territorio fu attraversato da due importanti arterie stradali: la Claudia Augusta e la Opitergium-Feltria-Tridentum, che si incrociavano e sovrapponevano nel tratto Colfosco-Oratorio di Sant'Anna, posto quest'ultimo dove il Soligo confluiva nel Piave.

Si deve ai romani anche la costruzione dei ponti per l'attraversamento dei numerosi corsi d'acqua della zona.

Col precipitare delle invasioni barbariche provenienti da Oriente, il territorio venne sconvolto tra il secolo V e il secolo X dal continuo sopraggiungere di nuove popolazioni.

Tra queste, l'invasione longobarda portò a uno stabile stanziamento nei nuclei di tale popolazione sulle colline Suseganesi per l'importanza strategica e militare che le stesse venivano ad avere.

Un contributo all'evoluzione dell'intero territorio venne anche dalle opere di binifica e disboscamento ad opera di monaci cistercensi dell'Abbazia di Follina, i quali diedero in tal modo nuovo impulso alle attività agricole ed artigianali provvedendo anche alla costruzione di rifugi ed ospedali per i pellegrini, il più importante dei quali fu quello dei Cavalieri di San Giovanni di Gerusalemme, successivamente chiamati Cavalieri di Malta, sito in Collalto.

L'istituzione dei Comuni, disposta dal regno d'Italia creato da Napoleone I, portò nel 1806 all'abolizione della feudalità e quindi delle sue contee di Collalto e San Salvatore.

Inizialmente il nuovo ente amministrativo si chiamò "Comune di San Salvador", ma poco dopo prevalse la denominazione definitiva di "Comune di Susegana".

Ad avviare il lento sviluppo della località di Susegana, divenuta sede del nuovo impianto comunale, fu la costruzione della Strada postale Treviso-Conegliano, disposta dal regno napoleonico, ora Strada Statale n.13, che passava attraverso il ponte sul Piave detto "della priula".

Il ponte, importante fattore che ha caratterizzato la storia del territorio, deriva il suo nome dal casato gentilizio veneziano dei Priuli, che annoverò al suo interno diversi Podestà di Treviso tre Dogi.

Dapprima costruito interamente in legno, il Ponte della Priula testimoniò le invasioni degli Unni, dei Goti, dei Longobardi e delle armate di Carlo V e fu interamente bruciato dai Francesi nel 1807.

Solo agli inizi del '900 fu completamente ricostruito in pietra e cemento per essere poi in parte distrutto nel corso della Prima Guerra Mondiale durante la ritirata di Caporetto.

Nel 1885 la costruzione della ferrovia Venezia-Vienna rese necessaria la realizzazione di un ulteriore ponte, per cui i due percorsi, quello stradale e quello ferroviario, vennero a determinare le premesse che avrebbero favorito nel XX secolo il sorgere del nuovo nucleo insediativo di Ponte della Priula.

La Grande Guerra portò devastazione e lutti in tutto il territorio e la quasi totale distruzione dei due castelli di Collalto e San Salvatore. Susegana conobbe un periodo di miseria e di emigrazione a cui seguì una lenta ripresa che venne nuovamente frenata dallo scoppio della Seconda Guerra Mondiale.

Nella storia recente il paese ha conosciuto un grande sviluppo delle attività agricole intorno all'azienda della famiglia Collalto e successivamente, a partire dagli anni '60 del secolo scorso, una rapidissima evoluzione industriale.

Il territorio comunale di Susegana è composto, oltre che da Susegana centro, da quattro località:

Collalto, Colfosco, Crevada e Ponte della Priula, ciascuna con proprie peculiari caratteristiche.

COLLALTO, con la sua rocca fortificata che godeva fama d'essere inespugnabile, fu capoluogo comitale del territorio che si stende da Falzè fino a Refrontolo. I bombardamenti della Grande Guerra distrussero completamente il castello e gran parte del patrimonio artistico in esso contenuto.

La località è rinata dopo le due guerre ed è ora sede di numerose iniziative culturali promosse dalla piccola ma attiva comunità locale.

COLFOSCO, così denominata probabilmente a causa delle nebbie che avvolgevano alzandosi da fiume Piave e che, secondo la leggenda, celandola alla vista la preservarono dalle invasioni.

Sede di un castello, purtroppo perduto, in cui visse la nobile Sofia, moglie di Guecellone da Camino, la località è tra le più amene del comune con le sue case sparse nel verde delle colline circostanti.

Vanta una pregevole chiesa parrocchiale dedicata al patrono S. Daniele.

CREVADA, la più piccola tra le località del Comune, ha conosciuto un notevole sviluppo dia dal punto di vista industriale che abitativo a partire dagli anni 80 del secolo scorso.

PONTE DELLA PRIULA deve la sua importanza alla presenza del ponte sul Piave.

I lutti e le devastazioni subite dalla località durante la Grande Guerra ne fecero anche il simbolo della memoria e della pace, rappresentate dal Tempio Votivo, sacro edificio a ricordo dei caduti di tutte le guerre. Il Tempio, la cui costruzione, progettato fin dal 1934, proseguì con alterne vicende fino al 1961, fu inaugurato con una solenne cerimonia il 4 novembre 1983, accoglie nella sue cripta sotterranea le spoglie dei soldati di ognuna della nazioni che combatterono nella Grande Guerra.

Ponte della Priula rinacque dalle sue ceneri nel secondo dopoguerra ed è oggi un centro in pieno sviluppo.

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