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A Buie (Buje)

Notizia del 11/03/2012

Centro urbano nella parte nord-occidentale della penisola, tra i corsi inferiori del Dragogna e del Quieto, a soli 7 km dal valico di frontiera croato-sloveno di Castelvenere (Kastel). Il centro storico e situato su un colle di 222 metri di altezza, me nuova si estende lungo la strada che porta a Capodistria e Trieste.

Il terreno mosso dalle colline, le piantagioni di ulivi e di viti conferiscono al paesaggio una grazia particolare. Risale agli albori del XX sec. la manifestazione tradizionale piu nota di Buie (Buje), La festa dell'uva, che riassume simbolicamente la fecondita della terra, la laboriosita della gente, l'allegria indotta dal vino e rimanda in un certo senso alle cerimonie pagane in onore di Dioniso, dio del vino e dell'ebbrezza. L'area del Buiese arriva fino alla costa meridionale del Golfo di Pirano, dove si trova il villaggio turistico Kanegra. Nella zona del castelliere preistorico di S. Pellegrino, nelle immediate vicinanze della citta, vennero scoperti nel 1995 resti di arnesi litici e fittili, a conferma di una millenaria presenza umana. Nel corso del medio evo qui si succedettero diversi padroni, tra cui naturalmente i Patriarchi di Aquileia e, dal 1412, la Repubblica di Venezia. Ma i Buiesi non erano contenti del dominio veneziano e quando, quello stesso anno, si ribellarono il Capitano del Raspo fece demolire, con la benedizione della Serenissima, le mura e le fortificazioni cittadine (Claudio Ugussi).

Buie (Buje) riottenne comunque il suo sistema di fortificazioni (XV-XVI sec.) ed ebbe altri edifici notevoli, che oggi attirano l'attenzione dei turisti e dei viaggiatori.

IL PATRIMONIO CULTURALE A Buie si e parzialmente conservato l'antico sistema difensivo: le mura, la Grande Porta cittadina, la Porta Occidentale, la torre pentagonale di S. Martino e quella quadrangolare. Nel centro storico sorgono diversi palazzi patrizi dagli stili architettonici ben definiti. Ci sono pure una loggia (XV sec), il palazzo pretorio neoclassico (XIX sec), che venne innalzato al posto di uno precedente, residenza temporanea dei vescovi cittanovesi. Meritano una visita il Museo etnografico e alcuni edifici sacri. La Chiesa parrocchiale di S. Servolo, dai tratti barocco-neoclassici, venne eretta nel XVIII sec. nel posto in cui prima sorgeva una costruzione romanico-gotica (XIII sec). La parrocchiale conta sette altari, e fu edificata su progetto di Zuanne Dongetti di Pirano. Sull'altar maggiore c'e una pala con la rappresentazione del Martirio di S. Servolo, patrono della citta, e una intitolata "Miracolo".

Accanto alla chiesa sorge il campanile alto 50 metri, costruito nel 1480 (ampliato nel 1691, restaurato nel 1745), decorato con stemmi e con un leone marciano. La Chiesa di Santa Maria della Misericordia (XV sec), l'ultima volta restaurata nel 1974, contiene preziose opere di arte sacra, motivo per cui e stata proclamata monumento culturale. Alla fine del XV sec. in questa chiesa votiva venne collocata una statua gotica della Madonna della Misericordia e da allora si sono iniziati i pellegrinaggi di fedeli cattolici provenienti da tutta l'Istria, Croazia e dalla Slovenia.

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