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Il Gusto Quotidiano di lunedì 25 ottobre

Notizia del 24/10/2010

La ricetta del giorno

LA CUCINA ALBANESE

La cucina albanese è abbastanza semplice e molto saporita : molti piatti ricordano quelli dell'Italia Meridionale, della Grecia e della Turchia.

Si usa moltissimo la carne, specialmente quella di maiale ed i cibi devono essere sempre cotti bene.

E' molto usato il metodo della cucina a vapore.

I dolci sono molti e spesso hanno origini turche: un tipico esempio sono i Lokum: cubetti di frutta o zucca canditi e ricoperti di zucchero a velo profumato di vaniglia.

Come bevanda si predilige la grappa rispetto al vino.

COME MAI QUESTA RICETTA?

Mi piace imparare a cucinare qualcosa degli altri Paesi e l'Albania offre ricette molto buone!

Ed ore Tave kosi o Agnello con yogurt al forno!

INGREDIENTI

Un kg e mezzo di spalla d’agnello, 700g di yogurt di pecora o greco, 150g di burro,100g di farina, 3 uova sbattute,sale e pepe.

PREPARAZIONE

Tagliate la carne in 4 parti e metterla a bollire in acqua salata.

Intanto preparare la salsa miscelando lo yogurt col sale e il pepe a piacere ed aggiungendovi le uova fino ad ottenere un composto omogeneo da mettere da parte.

Fate sciogliere i 150 gr di burro e aggiungetevi la farina. Appena la farina si scalda aggiungere un pò di brodo della carne continuando a mescolare il composto fino a che non bolle.

Aggiungete il composto di yogurt e mescolate fino a che sia ben incorporato. Versate la salsa di yogurt in una teglia, mescolandola ai pezzi di carne e infornate a 190°C per 45 minuti. (da ciao!)

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La “Grappa” di Carga

di Mauro Riotto

L’ultima volta che sono andato da Carga (pronuncia ciargà), a Pristavo, sul Collio sloveno, Edbin Erzetic mi ha regalato una bottiglia da mezzo litro di “Grappa”.

Si tratta di distillato di vino, non ha niente a che vedere con la nostra grappa. E’ stata una sorpresa e una rivelazione. Assomiglia poco a tutti i liquori assaggiati finora, però è buono, nel senso che mi piace.

Non molto alcoolico, 42° per un nordestino non sono niente, in bocca risulta molto rotondo e vellutato, distante anni luce dai nostri brandy.

Profuma di frutta, specialmente ribes secondo mia cognata, e per questo penso che possa essere molto apprezzato dalle signore. Dipende forse dai terreni di Carga e dal suo modo di coltivarli.

Comunque, si sente tutta la passione che lui mette nelle cose che fa. Se appena decide di commercializzarla in Italia, dovrà trovare un nome. Speriamo che sia di donna.

Edbin Erzetič, Pristava 2

5212 Dobrovo

+386 (0)41 692 292

www.carga.si

email: info@carga.si

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Il vino Story della famiglia Ščurek

È difficile stabilire l’epoca nella quale la famiglia Ščurek cominciò ad occuparsi di viticoltura. I documenti scritti testimoniano che Franc, il nonno di Stojan, coltivava un ettaro di vigne e otteneva 50 ettolitri di vino. Oggi il padre Ivan ed il figlio Stojan, con l’aiuto di cinque figli, coltivano 17 ettari di vigneti, con una produzione altrettanto notevole. La maggior parte dei loro terreni sorge nella parte italiana di Goriška Brda, il Collio Goriziano: Grotišče, Dugo, Mahober, Jazbine, Jordano, Gredič e Kozlink godono fama di sorgere nella migliore posizione. La famiglia Ščurek presenta ogni anno sul mercato fino a 80.000 bottiglie di vino eccellente. Rimangono fedeli ad un vino giovane ma allo stesso tempo pieno, perciò rimandano a primavera inoltrata il primo travaso. Vini di questo tipo hanno bisogno di un pò di tempo per ravvivarsi nel bicchiere, ma è difficile poi farceli restare! Grazie alla tecnologia più avanzata la famiglia Ščurek svela anche i segreti delle botti di quercia ma soprattutto, non trascurano le varietà autoctone del luogo.

Abbiamo pensato di presentare un vino,lo Story, un uvaggio di ribolla gialla, picolit e moscato. Descrizione del vino: Story è un vino dolce da uve passite, che è stato asciugato in scatole di legno, quattro mesi. Il vino è giallo dorato scuro. Gli aromi di questo vino sono moscato, confettura di albicocche, caramello, vaniglia con le percezioni lieve..

PLEŠIVO 44, MEDANA

5212 DOBROVO V BRDIH

SLOVENIA

T&F: + 386 (0)5 30 45 021

GSM: + 386 (0)41 625 842

Email: scurek.stojan@siol.net

http://www.scurek.com/

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Terra alla terra in mezzo al mare

Presentato al Salone del Gusto il documento

per la salvaguardia dell’agricoltura nell’isola d’Ischia

è stato presentato al Salone del Gusto di Torino, presso l’area istituzionale della Regione Campania, il documento “Terra alla terra in mezzo al mare”, decalogo nato sulla scia del convegno svoltosi il 2 ottobre 2009 a Barano d’Ischia per la salvaguardia e la valorizzazione dell’isola verde. Luciano D’Aponte, Dirigente del Settore Agricoltura della Regione Campania, portando il saluto dell’ente, ha voluto rimarcare la vicinanza dimostrata dalla Regione Campania alle iniziative e alle tematiche di Slow Food.

A introdurre i lavori è stato il Presidente Slow Food Italia, Roberto Burdese, il quale ha disegnato il percorso compiuto in un anno dalla Condotta: «Cinque dei sei comuni dell’isola hanno approvato in Consiglio comunale il documento. – ha sottolineato – Ora inizieremo a sfogliare il decalogo e cercheremo di ottenere i primi risultati: è un fatto importante, è la novità della politica».

«Il primo punto del decalogo – ha sottolineato il giornalista Ciro Cenatiempo, moderatore dell’incontro – è fermare la sottrazione di spazi utili all’agricoltura sull’isola d’Ischia, perché è il momento di comprendere che puntare sulla natura e sull’ambiente è il nuovo punto di forza del turismo».

Raffaella Grana, Presidente Slow Food Toscana, ha ricordato: «Abbiamo presentato il documento nel corso dell’evento organizzato dall’arcipelago delle isole slow lo scorso settembre, in quanto riteniamo sia stringente il suo legame con i nostri obiettivi globali e possa pertanto fungere da esempio per tutte le piccole realtà».

All’incontro presso il Salone del Gusto erano presenti anche il Sindaco e l’Assessore all’Edilizia del Comune di Forio d’Ischia, il primo ad avere approvato all’unanimità il documento in Consiglio Comunale. Il primo cittadino, Franco Regine ha sostenuto: «L’isola d’Ischia non può essere più urbanizzata, ma deve essere recuperata per la sua vocazione a un turismo con particolare attenzione alla ruralità. L’impegno di Slow Food mi spinge a continuare su questa strada». L’assessore Michele Calise ha poi ribattuto: «La speculazione edilizia deve essere fermata perché ora è il momento di tornare all’agricoltura, facendo prendere forma a questo decalogo»

Particolarmente rilevante, soprattutto in merito al nono punto del documento, relativo alla costruzione di un macello intercomunale, è stato poi l’intervento del Presidente nazionale dell’ordine dei Veterinari, Aldo Grasselli: «La vostra iniziativa è isolana, ma non isolata. La tutela della microeconomia, oggi necessaria non solo per le piccole realtà, si può ottenere esclusivamente creando microinfrastrutture. Credo che la vostra iniziativa aderisca pienamente alle finalità perseguite dal nostro Ordine e per questo saremo certamente lì ad aiutarvi».

«La determinazione della Condotta di Ischia, guidata da Riccardo D’Ambra, doveva essere premiata. – ha detto il Presidente Slow Food Campania e Basilicata, Gaetano Pascale – Partire da un’isola è esemplare ma lo è ancor di più partire da un’isola dalla Campania, regione troppo spesso additata per la scarsa attenzione ai temi ambientali».

A chiudere i lavori è stata Silvia D’Ambra, rappresentante del Comitato di Condotta Slow Food Ischia e Procida “Filippo Di Costanzo”: «Questo decalogo nasce dal lavoro di un Presidio – ha detto – perché un Presidio ha una grande responsabilità nei confronti del territorio, in quanto testimonia che le cose sul territorio possono cambiare in meglio». Prima di concludere, Silvia D’Ambra ha però lanciato la nuova sfida: «Il nostro impegno ora sarà tutto rivolto a far sì che, entro un anno, sia deliberato il macello intercomunale».

In allegato il decalogo.

«Terra alla terra, in mezzo al mare».

 

Patto d’azione per la riconquista dell’isola verde.

 

I dieci punti del patto:

1. Fermare la sottrazione di spazi utili all’agricoltura. Favorire il recupero attivo delle zone rurali. Difendere e recuperare la «diversità territoriale» nell’ambito di una Rete Ecologica intercomunale, tenendo conto del ruolo centrale della stessa agricoltura nell’assetto del territorio e nella tutela dei Beni, dei valori e delle tradizioni culturali.

 

1. Censire le aree rurali e silvo/forestali produttive e non produttive. Catalogare e accrescere la biodiversità degli orti, dei terreni agricoli, dei boschi, delle selve e degli allevamenti. Particolare attenzione deve essere rivolta alle varietà e specie storiche e/o tradizionali e/o autoctone rare o in via di estinzione, che vanno recuperate e incentivate in termini produttivi, anche attraverso la creazione del marchio d’origine isolana certificata.

 

1. Realizzare l’Albo dei Custodi dell’isola. Dell’Albo fanno parte gli agricoltori, gli allevatori, i pastori pedemontani, i produttori, i raccoglitori (di castagne, funghi; erbe aromatiche e/o medicinali e/o tintòrie, etc.) e gli artigiani rurali. Gli iscritti all’Albo sono abilitati all’uso del marchio d’origine isolana certificata, anche per salvaguardare i saperi e le competenze specifiche individuate nelle tecniche di lavorazione dei cosiddetti «prodotti tipici». Promuovere accordi con gli iscritti all’Albo anche per la fornitura di servizi di restauro ambientale, manutenzione e sistemazione del suolo, regimentazione idrica.

 

1. Accrescere il potenziale attrattivo delle aree rurali. Catalogare il patrimonio architettonico rurale storico (cantine, cellai, case a cupola, grotte, case di pietra, «parracine»), favorendone la conservazione. Creare una rete virtuosa di luoghi e ambienti, quali testimonianze della storia delle comunità isolane, delle rispettive economie e dell’evoluzione del paesaggio, per rafforzare l’identità locale in prospettiva dinamica. Ottimizzare l’offerta turistica orientata alla promozione e valorizzazione di risorse ambientali, architettoniche, storico culturali e produttive delle aree rurali.

 

1. Realizzare la mappatura delle aree di particolare rilievo naturalistico e paesaggistico, anche della fascia costiera. Le aree di riferimento sono quelle già catalogate sul piano della biodiversità (punto 2), allo scopo di creare un adeguato sistema di monitoraggio, individuando le priorità di tutela di specie, ecosistemi e funzioni.

 

1. Realizzare il piano inter-istituzionale per la pulizia dei boschi e dei sentieri. Realizzare la cartografia completa degli stessi sentieri, per promuoverne la conoscenza e la fruizione pubblica sostenibile. Utilizzare la cartografia in un’ottica didattico-divulgativa e/o turistica anche dei luoghi d’interesse geologico. Promuovere azioni tese a facilitare la fruizione e la comprensione dei siti geologici, per prendere coscienza delle pericolosità geo-ambientali e ridurre la vulnerabilità delle persone esposte.

 

1. Ripristinare gli habitat naturali e seminaturali. Il ripristino esalta la funzione protettiva delle aree boschive in relazione alla difesa del suolo e dell’assetto idrogeologico. Realizzare il piano inter-istituzionale per la tutela e la pulizia dei canaloni e dei «rii» collinari, per la prevenzione e/o mitigazione del rischio idrogeologico, attraverso la regolamentazione, con indirizzi tecnici, del deflusso e della regimentazione delle acque per le abitazioni e le relativa pertinenze; e la sistemazione idraulica forestale degli impluvi pedemontani e montani.

 

1. Realizzare politiche a favore di una corretta e moderna gestione intercomunale del ciclo dei rifiuti. Incentivare la corretta riduzione nella produzione degli stessi rifiuti. Ridurre l’impatto sull’ecosistema anche nell’ottica del risparmio di risorse. Favorire la formazione, l’informazione e l’educazione tematica della popolazione. Prevedere azioni di bonifica e di ripristino ambientale dei siti inquinati. Mettere in atto azioni di tutela degli aspetti qualitativi e quantitativi della risorsa idrica superficiale e sotterranea e di protezione dall’inquinamento delle falde acquifere approvando appositi dispositivi regolamentari o integrando e/o migliorando quelli in vigore.

 

1. Realizzare il Macello pubblico polifunzionale dell’isola verde. L’obiettivo  è favorirne l’integrazione concreta con le azioni previste ai punti: 2, 3, 4.

 

Implementare i mercati comunali e/o farmers market, con particolare rilievo alla stagionalità produttiva. Incentivare la calendarizzazione di un numero ristretto di eventi intercomunali di rilievo, in coerenza con il binomio enogastronomia-turismo di qualità. Evitare la dispersione delle risorse in micro-iniziative del tipo «sagra paesana» che rendono rigida, riduttiva e «museale» la percezione e la fruizione dei prodotti.

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L’opera di Rinzivillo tra cultura e solidarietà

L’associazione “Orizzonte” di Gela ha ufficialmente inaugurato il nuovo anno sociale 2010/11 con la presentazione di un libro di profonda “sicilianità” ed erede di un’affascinante tradizione popolare. Una raccolta di detti e proverbi curata dal prof. Crocifisso Rinzivillo, autore dell’opera.

L’evento, organizzato in collaborazione con l’amministrazione comunale, e alla quale hanno partecipato numerosi assessori e consiglieri, si è svolto giovedì 21 ottobre alle ore 17.30 presso la sala del Consiglio Comunale. Obiettivo principale della manifestazione una raccolta di fondi da devolvere all’associazione presediuta da Natale Saluci, tramite il ricavato dela vendita del pregiato volume e per aderire ai programmi della Special Olympics, squadra di atleti diversamente abili che vanta da anni successi nazionali e internazionali.

Una mano allo sport da parte della cultura, per creare nuove basi di crescita sociale e per non dimenticare il valore e il sacrificio di coloro che lottano ogni giorno per abbattere le barriere dell’egoismo e si concentrano sul significato di una “diversità” che arricchisce e premia.. Dopo la breve presentazione del Vicepresidente del Consiglio, Enzo Cirignotta, Saluci ha iniziato a illustrare l’impegno dei giovani talenti e la possibilità di superare ulteriori traguardi attraverso anche iniziative che supportino concretamente la loro attività.

La prof. Angela Rinzivillo ha poi spiegato dettagliamente il senso ricco e autentico dell’oralità, con la citazione di alcuni passi dialettali e il richiamo al valore delle tradizioni linguistiche regionali mai del tutto perdute, intrecciate sulle radici di una comunità semplice e ancorata ad un passato immerso di saggezza. L’autore del testo, il prof. Rinzivillo ha poi sottolineato l’essenzialità del linguaggio dialettale come valore di trasmissione alle giovani generazioni, in un apparato sociale che deve tener conto anche delle famiglie. Interventi di ammirazione, tesi anche alla riscoperta dello sviluppo sociale come sostegno per il prossimo, sono stati espressi dal Sindaco Angelo Fasulo e dal Vice sindaco Fortunato Ferracane. Presente in tarda serata anche il Presidente della provincia, on. Pino Federico. In conclusione, la consegna degli attestati di partecipazione da parte delle autorità ai ragazzi che si sono distinti con successo nelle ultime gare nazionali.

Autore : Marco Di Dio

( dal corrieredigela)

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Notizie n.1033,1034,1035 e 1036

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