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Notizia del 20/06/2010
L'Associazione L'Altratavola sta scegliendo in questi giorni i borghi da invitare alle giornate de 'L'AltraEuropa, Tracce e percorsi del gusto di qua e di là del Piave',che si terranno in Veneto ,promosse dall'Accademia terre di Venetia e dall'Associazione Internazionale azione Borghi Europei del gusto.
In Sardegna, i giornalisti hanno visitato Teulada.
"Teulada è un comune di circa 4.000 abitanti della provincia di Cagliari, nella regione del Sulcis-Iglesiente.
Il Comune di Teulada si trova a cavallo tra la Costa del Sud del Sulcis-Iglesiente e le montagne del Sulcis. La costa frastagliata alterna promontori rocciosi che si tuffano a strapiombo sul mare ad insenature dove si trovano calette con sabbia bianchissima e acque cristalline. Di notevole interesse paesaggistico e naturalistico il Capo Malfatano e il Capo Teulada, la punta estrema Sud della Sardegna. All'interno delle acque del comune vi sono anche l'Isola Rossa e l'isola di Tuerredda. L'interno è caratterizzato da colline e promontori montuosi come Punta Sebera. Il territorio è diviso tra pascoli, campagne incolte e boschi (Gutturu Mannu).
La sua fondazione si perde nella notte dei tempi, probabilmente agli inizi dell'epoca nuragica, come sembrano testimoniare i molti nuraghi sparsi un po' in tutto il territorio comunale, ed i resti di una fortificazione sull'Isola Rossa. I fenici e i punici più tardi si stabilirono sulla costa come testimoniato dai resti del tophet punico a Malfatano, nell'isolotto davanti a Tuerredda e il porto di Melqart (ora sommerso), sempre a Malfatano.
La prima ubicazione dell'abitato va ipotizzata alle spalle dell'antico Kersonesus, ovvero l'istmo dell'odierno Capo Teulada, dove sembra sia esistito un insediamento militare romano a presidio delle due baie di Cala Piombo e Porto Zafferano. È probabile che tale ubicazione sia resistita fino all'epoca romana, quando il paese prende il nome di Tegula, che probabilmente documenta la produzione di terracotta in epoca romana. Poi, secoli dopo, probabilmente a causa delle incursioni dal mare, il paese è raccolto attorno alla chiesa di Sant'Isidoro, nella piana di Tuerra, in una zona più interna. Alcuni ritrovamenti archeologici confermano la frequentazione della pianura. Questa ubicazione però durerà poco, visto che a causa delle continue incursioni dei Saraceni, i teuladini saranno costretti nel tardo Seicento a spostarsi di nuovo in una zona ancora più interna, dove esistevano alcune case nate intorno alla chiesa campestre di San Francesco, e dove attualmente si trova il paese. Proprio a causa delle scorrerie dei pirati vengono costruite lungo tutta la costa della baia di Teulada, così come in tutta la Sardegna, delle torri di avvistamento, ancora oggi esistenti ma non visitabili (tranne in piccola parte quella del Budello) queste torri sono quella di Malfatano, Piscinnì, Porto Budello, Porto Scudo e Cala Piombo. Nel medioevo Teulada entrerà a far parte del Giudicato di Cagliari ed entrerà nella sua sfera di influenza politica e culturale fino ai giorni nostri.
Nell'Ottocento e nel primo Novecento l'economia del paese è essenzialmente agricola, e molta è la manodopera che servirà le miniere del Sulcis. Dopo le guerre mondiali, il paese raggiunge il picco massimo degli abitanti, ma poi la fortissima emigrazione lo spopola fino agli attuali 4.000. Negli anni cinquanta 7500 ettari del comune vengono venduti alla base militare Nato che impedisce al paese di sfruttare economicamente la parte migliore della costa.
Oggi Teulada è un paese che cerca non senza difficoltà di uscire dalla crisi e lo fa attraverso il turismo di qualità e non di massa, al binomio mare-montagna e alla splendida costa del sud, e in questo senso va la definitiva risistemazione del porto turistico. Costruito a partire dal 1956, doveva servire nelle intenzioni dei costruttori a proseguire l'attività di cabotaggio costiero dei prodotti agricoli che invece presero la via dei trasporti di terra, rendendo inutile la rovina di spiagge e scogliere nonché l'apertura di cave di granito per estrazione di massi. Il porto torna ad essere utile oggi, con nuovi finanziamenti, come utile approdo per il diporto nautico, ultima base verso la Tunisia."
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Notizia n. 638 dalla Sardegna
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