News | Valle D'Aosta | Montagna

Incontri formativi sul marchio di qualità del Parco G. Paradiso

Notizia del 14/04/2010

INTROD. La prossima settimana alla Maison Bruil di Introd si terranno tre incontri formativi sul marchio collettivo di qualità del Parco nazionale Gran Paradiso. Si tratta di una iniziativa che rientra nel progetto "Qualità Gran Paradiso" che vuole promuovere l'offerta turistica ed economica degli operatori presenti sul territorio dell'area protetta, sia sul versante piemontese sia su quello valdostano, valorizzandone gli aspetti tipici e di qualità.

Gli incontri si terranno il 20 aprile alle ore 16.30 per gli operatori dei servizi turistici ed il 21 aprile alle ore 10.30 per gli operatori agroalimentari ed alle ore 15.30 per gli artigiani.

Scheda infornmativa

Ben il 13% del territorio della Valle d'Aosta (425 kmq su 3.263) è costituito da aree protette.

Oltre la metà del Parco Nazionale del Gran Paradiso si estende fra le valli valdostane attorno al massiccio del Gran Paradiso: Cogne, Valsavarenche e Rhêmes. Il Parco del Gran Paradiso, istituito nel 1922, é il più antico d'Italia e ha oggi un'estensione di circa 70.000 ettari. Ospita attualmente 2.600 stambecchi, quasi 10.000 camosci e una ventina di coppie di aquile reali. Dal 2005 è confermata la presenza del lupo e quella - almeno occasionale - della lince. I diversi ambienti del parco ospitano e proteggono numerose altre specie animali. Tra i mammiferi più comuni e appariscenti ricordiamo la marmotta, la lepre variabile, la volpe, l’ermellino, lo scoiattolo. Nei boschi di latifoglie e misti, soprattutto nel versante piemontese, troviamo anche cinghiali, caprioli e cervi. Decine le specie di uccelli, tra cui – caratteristici dell’ambiente montano - la pernice bianca, il gallo forcello, il gracchio alpino, il gheppio. Sono presenti anche diversi rettili, anfibi e numerosissimi invertebrati.

Ancor più della presenza dei grandi ungulati, è importante il contributo del Parco per la salvaguardia di un vasto ecosistema, composto da numerosi habitat, che ha permesso la conservazione della ricca biodiversità in esso racchiusa.

La storia del Parco è strettamente legata alla protezione dello stambecco. Questo animale, un tempo presente su tutto l’arco alpino, all’inizio del XIX secolo era ormai quasi estinto: sopravvivevano solo poche decine di esemplari nelle valli attorno a Cogne. Per salvare la specie, nel 1856 il Re Vittorio Emanuele II istituì la Riserva Reale di caccia che, con alterne vicende, permise di salvare lo stambecco dall’estinzione. Per facilitare la pratica della caccia, il re, appassionato cacciatore, fece costruire una rete di agevoli mulattiere e sentieri ancora oggi in gran parte praticabile. Fece inoltre realizzare una serie di casotti di caccia, oltre ad acquistare il castello di Sarre e trasformarlo nella base per le sue frequenti incursioni venatorie in Valle d’Aosta. Il 3 dicembre 1922, sui territori della Regia Riserva di caccia, viene istituito il Parco Nazionale del Gran Paradiso, primo Parco naturale d’Italia.

------------------------------------------------

Notizia n.488 dalla Valle d'Aosta

Torna a inizio pagina


Grafica e layout by mb - Tecnologia Webasic