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La Ferrovia Trento-Malè

Notizia del 06/03/2010

La Ferrovia Trento-Malé-Marilleva è una ferrovia elettrica a scartamento ridotto di 1000 mm che collega la città di Trento con Marilleva (quota 1100 m s.l.m.), transitando per Malè, capoluogo della Val di Sole. Nel suo percorso attraversa la Piana Rotaliana, la Val di Non e la Val di Sole, affiancando in molti tratti il torrente Noce.

Paolo Oss Mazzurana, importante politico di fine 800 e sindaco di Trento, propose nel 1891 di realizzare alcune ferrovie laterali alla linea del Brennero, allo scopo di collegare rapidamente il capoluogo con le vallate trentine (Non, Sole, Fiemme).

La Dieta tirolese non si dimostrò particolarmente favorevole alla nuova infrastruttura, che poteva diminuire l'influenza di Bolzano e del Tirolo tedesco sull'Anaunia. La concessione per la costruzione di una localbahn (ferrovia locale) fra Trento e Malè fu firmata dall'imperatore Francesco Giuseppe nel 1905 e fu rilasciata alla Società per la ferrovia locale Trentò-Male. Il capitale di questa società era finanziato dal comune capoluogo e da quelli delle valli trentine che sarebbero stati interessati dai lavori.

La costruzione della linea cominciò nel 1907.

La localbahn si trattava di una tranvia interurbana a scartamento metrico, elettrificata a 800 volt in corrente continua.

Il 14 settembre 1909 fu aperto il tronco Cles – Trento, mentre l'11 ottobre fu inaugurata l'intera linea. L'esercizio del servizio passeggeri e merci fu affidata dalla società concessionaria alle Imperial Regie Ferrovie Austriache dello Stato (KKStB). Il tracciato era lungo 60 chilometri di cui ben 43 in sede promiscua e 17 in sede propria. Negli attraversamenti dei centri abitati, i raggi di curvatura erano spesso inferiori a 100 metri.

Nel 1918, con il passaggio del Trentino all’Italia, l'esercizio tranviario passò alle Ferrovie dello Stato. Durante gli anni venti i comuni della valle sollecitarono l'ente pubblico a potenziare la linea, ma senza esito a causa del forte impegno finanziario richiesto dai lavori.

Nel 1934 chiuse la ferrovia locale dell'Alta Anaunia la cui stazione di Dermulo era raccordata a quella omonima della Trento-Malè. Anche la linea principale avrebbe seguito lo stesso destino se l'esercizio non fosse stato rilevato da una società anonima, costituita da capitale privato, che non richiese sussidi allo Stato: la Società Anonima Trasporti Pubblici.

Al termine della seconda guerra mondiale, l’obsolescenza dei mezzi e dell’armamento fu tale da far pensare ad un'immediata chiusura della struttura. Nel 1945, la società concessionaria fu autorizzata ad esercire direttamente la tranvia.

La Ferrovia Locale Trento-Malè (FTM) era intenzionata a trasformare radicalmente la linea tramutandola in una ferrovia, accorciando il tracciato di quattro chilometri e mantenendo lo scartamento metrico. Nel 1951 una legge stanziò per il progetto circa 2,3 miliardi di Lire. I lavori furono avviati due anni dopo per poi essere sospesi a causa della mancanza di fondi.

Nel 1956 i cantieri furono riaperti e quattro anni dopo fu aperto all'esercizio il tratto tra la stazione tranviaria di Trento Torre Verde e Cles. Contestualmente fu soppressa l'intera linea tranviaria: per il servizio sulla nuova linea furono impiegati i vecchi rotabili tranviari, mentre quello sul tronco Cles – Malè fu provvisoriamente sostituito da un'autolinea. Nel giugno 1961 fu aperto il tratto ferroviario collegante queste due località.

Nel 1964 fu completato il fabbricato della stazione di Trento Porta Centa la quale sostituì il vecchio capolinea tranviario, per cui si decise di inaugurare solennemente la linea il 13 dicembre. Nello stesso periodo entrarono in funzione le nuove elettromotrici delle Officine Meccaniche della Stanga e l'alimentazione fu innalzata a 3000 volt, come quella applicata sulla rete statale delle FS.

Con la legge finanziaria per il 1987, la FTM ottenne 60 miliardi di Lire che furono impiegati per la costruzione di una nuova stazione capolinea a Trento, posizionata nei pressi di quella delle FS e che è stata inaugurata nel 1995, e per il primo lotto del prolungamento da Malè a Fucine. A metà degli anni novanta, la Provincia autonoma di Trento ha finanziato il rinnovo degli armamenti e degli impianti di elettrificazione e di telecomunicazione.

Nel 2002 la società FTM è stata inglobata in Trentino trasporti (TT), la nuova società intermodale di trasporto pubblico su gomma e rotaia del Trentino. Il 5 maggio 2003 è stato aperto il prolungamento, di circa 10 chilometri, fino alla località turistica di Mezzana-Marilleva.

Nel 2005, allo scopo di permettere il potenziamento della rete stradale a settentrione di Lavis, sono iniziati i lavori di interramento della linea ferroviaria fra la stazione di Lavis e la fermata di Zambana. Il nuovo tratto, predisposto per il doppio binario è stato inaugurato il 6 settembre 2007.

Il progetto preliminare relativo al prolungamento della linea nel territorio del comune di Mezzana è stato approvato , mentre il previsto il prolungamento fino a Fucine è ancora fermo, in quanto il previsto percorso attraverso i comuni di Pellizzano e Ossana necessita di ulteriori approfondimenti degli aspetti economici ed ambientali.

La ferrovia è una linea a binario singolo a scartamento ridotto da 1000 mm (scartamento metrico). La trazione è elettrica a 3000 volt in corrente continua. Le rotaie sono di tipo Vignoles da 50 kg/m, posate su traverse biblocco Systéme Vagneaux con attacchi Nabla.

Il tratto tra Trento e Gardolo è a doppio scartamento per permettere il collegamento dei convogli a scartamento da 1435 mm tra la ferrovia del Brennero e lo stabilimento della Whirpool.

Il tracciato ha una pendenza massima del 50 per mille, mentre il raggio di curvatura minimo è di 80 metri. Presenta inoltre ventitré ponti, il più lungo dei quali misura 456 m. Il ponte di Santa Giustina, sul greto del Noce è lungo 78 metri ed alto 140 metri. È stato realizzato nel 1959 ed all'epoca era il più alto ponte ferroviario del mondo.

Le gallerie sono dodici, per una lunghezza totale di 4710  04.710 m. Vi sono 18 passaggi a livello, alcuni dei quali sono in via di eliminazione grazie all'opera di interramento della ferrovia tra gli abitati di Zambana e Lavis. Lungo il percorso sono presenti ventuno stazioni e fermate.

La velocità massima dei convogli è di 90 km/h.

I cent'anni della ferrovia Trento Malè

Nel 2009 la Ferrovia Trento-Malè ha compiuto cent’anni. Per ricordare questo storico anniversario la Trentino trasporti ha organizzato una serie di eventi ed iniziative che si sono tenuti nell’autunno del 2009 fra Trento, Mezzolombardo, Cles e Malé: mostre, treni storici, libri e un convegno internazionale. Come sottolinea il presidente della Trentino trasporti, Vanni Ceola, “l’idea che è stata alla base dell’iniziativa è quella di ricordare questo importante anniversario con proposte diversificate, adatte sia ad un pubblico di specialisti amanti della storia del treno delle Valli del Noce, sia per un pubblico più vasto di cittadini, studenti e turisti”.

Il 18 settembre è stata inaugurata presso le prestigiose sale di Palazzo Roccabruna a Trento la prima esposizione della mostra fotografica itinerante "Cent'anni della Ferrovia Trento-Malé: la storia, le immagini, i ricordi". La mostra ha avuto lo scopo di ricostruire la storia dei cent'anni della Trento-Malè ed è stata allestita anche nei principali centri attraversati della strada ferrata (a Cles, dal 16 ottobre presso il Palazzo Assessorile, a Mezzolombardo, dal 20 novembre presso la "vecchia" stazione della Tranvia, a Malé dal 20 dicembre presso la Sala Comprensoriale). L'esposizione ricorda l'evoluzione del trasporto su rotaie nelle valli del Noce: dalla prima tranvia leggera inaugurata durante il dominio asburgico all'attuale elettrotreno di ultima generazione gestito dalla società della Provincia autonoma di Trento. In occasione della mostra è stato dato alle stampe un catalogo con la storia della Trento-Malé, che ripercorre i temi della mostra.

Il 9 e il 10 ottobre è stati realizzato il convegno "Quale futuro per le ferrovie di montagna: Opportunità da cogliere o costi da tagliare?", per riflettere sull'attualità del trasporto ferrato in montagna. Al convegno, che si è tenuto presso alla Facoltà di Sociologia di Trento, sono convenuti esperti nazionali ed internazionali di collegamenti ferroviari e di mobilità alternativa.

Domenica 11 ottobre, in occasione dell'anniversario, è stato allestito un treno storico che ha ripercorso, esattamente cento anni dopo, lo storico viaggio inaugurale.

In occasione del Centenario domenica 11 ottobre i treni sono stati gratuiti e con orari modificati rispetto al consueto orario festivo.

Il momento saliente della celebrazione per il centenario è stato il treno storico restaurato per l’occasione, composto dalla locomotiva B51 della ex Ferrovia Elettrica Val di Fiemme (Ora-Predazzo, altra ferrovia storica del Trentino sacrificata in nome del progresso) trainante una carrozza e due carri merci originali della tramvia, che l’11 ottobre di cento anni dopo ha ripercorso il celebre viaggio inaugurale della Ferrovia Trento-Malè.

A bordo tutto come una volta, gli interni in legno, le tendine rosse, macchinisti e personale austriaci in divisa e berrettino blu d’epoca e infine dame e ufficiali asburgici. E come cento anni fa il lungo fischio ad annunciare l’arrivo del convoglio, il famoso “muggito”, gli scossoni durante il lento viaggio e il rumore assordante del trenino.

Il programma ha visto il trenino storico, imbandierato a festa per l’occasione, fermarsi a Mezzolombardo e Dermulo accolto da intermezzi musicali, dal saluto delle autorità, e da una folla di cittadini incuriositi, mentre a Cles la sosta si è prolungata per una breve cerimonia in ricordo a Paolo Oss Mazzurana, con concerto bandistico e corale. Atteso a Malè per le 12,30 in realtà il vecchio convoglio d’epoca si è fatto attendere, perché, anche un po’ provato dagli anni, ha arrancato come un secolo fa lungo le salite più ripide della linea.

“La Trento-Malé - ha commentato il sindaco di Malè, Pierantonio Cristoforetti, - ha significato per le valli di Non e Sole un avvicinamento al centro e un motore di sviluppo economico”, mentre per Alberto Pacher, vicepresidente della Provincia di Trento con delega ai lavori pubblici, ambiente e trasporti, “la sfida del futuro è la mobilità sostenibile, per realizzare un Trentino policentrico. L’obiettivo è anche quello di creare una nuova dorsale che copra la linea nord-est/sud-ovest, ossia le valli di Fiemme e Fassa e Riva”.

Un invito a continuare a lavorare accolto da parte del presidente di Trentino Trasporti, “Solo ispirandoci a grandi uomini come il podestà Paolo Oss Mazzurana e il senatore Enrico Conci che con la Trento-Malè hanno avuto un’intuizione eccezionale, e guardando a quanto realizzato in passato possiamo trovare spunti per andare avanti e migliorarci”.

La ferrovia di oggi, che quotidianamente vede oltre 7000 passeggeri utilizzarla per i propri spostamenti, in realtà è il risultato di un’importante trasformazione che tra il 1951 e il 1961 cambiò completamente aspetto alla ormai cinquantenaria tramvia.

Un lavoro di ricostruzione completato nel giugno del 1961 con la riapertura dell’intera linea fino a Malé, completamente rinnovata e con un percorso completamente diverso.

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Notizia n.358 dal Trentino Alto Adige

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