Leggi l'intervista ad Alfonso Gallina
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Notizia del 01/05/2009
Il 1° Comp Camp, Camp della Comunicazione si è tenuto nel Veneto Orientale a Caorle, Concordia Sagittaria, Fossalta di Portogruaro e San Stino di Livenza dal 17 al 19 aprile, promosso dall'Associazione Internazionale Azione Borghi Europei del Gusto e da L'Italia del Gusto,Rete di Informazione, sotto il Patrocinio della Provincia di Venezia, del Comune di Caorle, della Pro Loco di Concordia Sagittaria, dell'A.A.D.I (Associazione Amici dell'Italia), dell'Associazione Gusto & Buonsenso e di Sapere i Sapori, con la partecipazione e l'intervento di Banca del Veneziano.
Si è trattato di un incontro sincronico attorno a cinque temi:
- il turismo culturale, con particolare riguardo ai temi letterari e poetici;
- il turismo fluviale;
- il turismo del vino e gli enoviandanti;
- il turismo mediteranneo: Mare & Storia
- le terre della storia.
L'area tematica su "Il turismo fluviale", in particolare, ha avuto come obiettivo la creazione di un circuito di terre di fiume (Aquositas), impegnate a confrontare le politiche di conservazione e valorizzazione degli ambienti fluviali. A rappresentare le terre dell'Esino, lo Studio Gamma di Moie e l'Associazione "Mille Luci e...altro" di Pianello Vallesina (AN) che hanno raccontato i progetti e le esperienze di turismo fluviale della Vallesina. "Il turismo fluviale non dipende solo dalla navigabilità del fiume - spiega Mauro Riotto, responsabile dell'unità tematica - ma anche dai prodotti e dalle attività collegate alla natura e alle bellezze dell'ambiente".
"Grazie al Progetto delle terre di fiume - spiega Paolo Mazzarini, responsabile dell'Associazione "Mille Luci e...altro" - sarà possibile valorizzare la Vallesina e le sue ricchezze ambientali, storico e culturali. Non bisogna dimenticare, inoltre, l'importanza che l'Esino ha avuto come risorsa per la crescita e lo sviluppo delle città e i paesi che si affacciano sulle sue sponde, favorando, sin dai tempi più remoti, il fiorire dell'agricoltura e, quindi, dell'economia".
Di fatto, se il Tevere è legato ai natali di Roma, l’Esino è sicuramente parte della storia della città di Jesi e dei suoi Castelli. Lo dice il nome, legato etimologicamente a quello di Jesi, e lo dimostrano i fatti. Le origini e il nome della città sono legate al mito di Esio, re dei Pelasgi, che fondò un primo nucleo abitativo su una collinetta lambita dalle acque dell’Esino, divenuta poi colonia romana nel III secolo a. C., con il nome di Municipium di Aesis.
L’Esino e la sua Valle appaiono così indissolubilmente legati: riscoprire il fiume, nelle sue caratteristiche floristiche e faunistiche, significa apprendere qualcosa in più sul territorio e viceversa.
Chiara Cascio
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Osservatorio Nazionale dei Parchi di Informazione
Periodo dal 30 agosto 2008 al 30 agosto 2009
Evento n. 330 ( segnalato dal Parco di informazione delle Marche )
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